Risveglio dal coma profondo il mio caso

Risveglio dal coma profondo il mio caso la mia esperienza di quei giorni

 

Risveglio dal coma profondo : vi racconto l'esperienza più importante della mia vita, il mio risveglio dal coma profondo, il racconto del mio stato di coma e del mio risveglio dal coma; stavo tornando a casa con due miei colleghi, aveva iniziato a piovere molto forte, ci stavamo avvicinando a un semaforo e stavo rallentando per fermarmi; questi sono i miei ultimi ricordi, non ho ricordi del momento dell'incidente.

 

In realtà il semaforo divenne verde e allora accelerai ma la macchina scivolò sull'acqua andando infine a sbattere contro un pilone dell'elettricità, il mio collega che era seduto dietro venne proiettato in avanti, mi investì con il suo peso e di conseguenza con grande forza, andai a sbattere sul volante procurandomi ulteriori danni ma io non ho ricordi di tutto questo.

 

Venimmo soccorsi, io avevo la colonna vertebrale fratturata ed ero in coma profondo; i medici erano sicuri che non sarei riuscito ad uscire dal coma e anzi pensavano fosse stato meglio se fossi morto perchè sarei rimasto immobilizzato a vita.

 

Rimasi in coma profondo per dieci giorni, non so quando iniziò l'avventura che sto per raccontarvi, non ricordo dolore, non ricordo agonia, non ricordo quando ho lasciato il mio corpo, i miei ricordi iniziano da quando mi spostavo a capofitto attraverso un canale scuro, come creato da nubi nere; davanti a me c'era un piccolo punto di luce brillante che cresceva e si intensificava continuamente mentre mi avvicinavo.

 

Ho pensato fugacemente che dovevo essere morto ed ero inquieto per mamma, papà e per mia sorella anche se ero convinto che si sarebbero rasserenati velocemente, mi sentivo anche un po' arrabbiato con me stesso per questa idea di essere morto, e tutto questo avveniva mentre mi precipitavo febbrilmente verso questa luce.

 

Sono giunto in quella che potrei definire un'esplosione di luce gloriosa, in mezzo a dei muri immateriali, in piedi, davanti a me, c’era un uomo sulla trentina, alto circa 1 metro e 80, dai capelli bruno rossicci lunghi fino alle spalle ed una barba e baffi corti incredibilmente curati, portava una toga bianca semplice, dalla luce che sembrava emanare sentivo che aveva una grande età e sapienza, mi ha accolto con grande amore, serenità, pace, indescrivibile, non ha parlato, ma io sentivo che se mi fossi seduto ai suoi piedi per sempre mi sarei sentito appagato.

 

Mi colpì molto provare un'emozione come questa, tutto mi affascinava di questo essere anche la sua veste che sembrava tessuta di luce.

 

Si mise accanto a me e mi invitò a guardare alla mia sinistra dove ho rivisto i momenti meno nobili della mia vita; ho rivissuto questi momenti e ho risentito non solo di ciò che avevo fatto, ma anche della sofferenza che avevo provocato, ho rivisto anche altri momenti, per me abbastanza banali ma che avevano ugualmente provocato sofferenza senza che io lo sapessi.

 

Quando mi trovai oppresso dal senso di colpa questo essere mi invitò a guardare altri eventi della mia vita nei quali avevo portato gioia agli altri.

 

Sebbene mi sentissi disperato, notai che gli avvenimenti positivi della mia vita erano ben maggiori di quelli negativi ed è in quel momento che sentii di ricevere un grande amore.

 

Poi questo essere mi portò in un luogo distante da quello in cui ci eravamo incontrati, questo luogo si trasformò in un corridoio e li vidi mio nonno venirmi incontro.

 

Mio nonno sembrava più giovane che nei miei ricordi e non aveva più il labbro leporino, ma era indubbiamente lui, ci siamo abbracciati, mi ha parlato e mi ha dato il benvenuto, ero così commosso che l'ho perdonato per essere morto quando avevo solo 14 anni facendomi infrangere la mia promessa di diventare medico per trovare un rimedio al suo problema cardiaco.

 

Fu un momento anche di consapevolezza, perchè è in quel momento che mi resi conto di quanto in effetti fossi stato in collera con lui.

 

Mi disse che la nonna lo avrebbe raggiunto presto e che era impaziente che arrivasse.

 

Gli chiesi come mai visto che nonna viaggiava frequentemente e stava abbastanza bene per l'età e mio nonno mi disse che aveva un cancro dell'intestino e che per questo lei sarebbe arrivata presto.

 

In effetti a mia nonna venne fatta questa diagnosi tre mesi dopo e dopo altri mesi morì.

 

Mio nonno, dopo questo nostro incontro e scambio, mi portò in un altro luogo e ci avvicinammo ad un gruppo di persone che cominciai via via a riconoscere.

 

Quello che mi accolse per primo, si avvicinò, mise la sua mano sulla mia spalla girandomi verso di lui e mi disse "tu devi tornare, hai un compito da svolgere"

 

Volevo discutere, volevo rimanere, guardai mio nonno ma fui espulso rapidamente verso l'entrata; sulla soglia tutto diventò scuro, niente, nessuna coscienza.

 

Poi mi sono risvegliato lentamente dal coma.

 

Per diversi giorni ho avuto, ricordi a metà, vaghi, ricordi di voci e di volti familiari intravisti.

 

Ho subito tre interventi chirurgici e per due anni sono stato in collera con Dio per avermi inflitto tali tormenti, con un compito da assolvere senza indizi né istruzioni se non questo unico Messaggio, è venuto il tempo di vivere in accordo con le vostre credenze, qualunque esse siano.

 

Sono passati 5 anni dall'incidente e ancora ho dei problemi, piccoli ma fastidiosi, ma ho ripreso la mia vita e sono ancora alla ricerca di scoprire quale è il mio compito.

 

Risveglio dal coma profondo il mio caso la mia esperienza di quei giorni è il racconto di Augusto

 

 

Risveglio dal coma profondo il mio caso la mia esperienza di quei giorni

 

Risveglio dal coma profondo

 

Risveglio dal coma

 

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