Il mio incontro con un Angelo nella malattia

Il mio incontro con un Angelo nella malattia e morte di mamma

Il mio incontro con un Angelo nella malattia : ciao, volevo raccontare il mio incontro con un Angelo; mamma ricoverata in ospedale per un malessere curabile, invece di guarire peggiorava sempre di più, i farmaci danneggiavano ogni organo vitale e lei nel frattempo si era allettata e si aggravava; non parlava più, era triste, arrabbiata, rassegnata, non voleva mangiare, non voleva nulla più.

Io ero sola, ho chiesto aiuto alla mia famiglia, ma loro non potevano, dicevano, eppure sarebbe bastato andare a trovarla qualche ora per farla distrarre, ho chiesto aiuto a chiunque, non ho più neanche il papà, ho chiesto anche alle sue amiche, al sacerdote, ero disperata, la vedevo lasciarsi andare e peggiorare sempre più sia fisicamente che spiritualmente.

Le parlo dicendo che non deve mai perdere la fede, le faccio ascoltare musica classica, le Ave Marie, le mostro le foto del Papa Wojtyla a cui era tanto legata, ma nulla, si assopiva e quando era sveglia aveva il terrore negli occhi.

Non volevo che fosse così tormentata nell'animo.

Tre giorni prima della sua scomparsa entra nella sua stanza una bella signora, vestita di bianco, con un giacchino rosa, con un sorriso delicato e radioso.

Un infermiera?, no.

Una volontaria?, nemmeno.

La accarezza e dice che sta salendo in Chiesa e che pregherà per lei, io la seguo, ma non oso entrare.

Il giorno mamma aveva avuto un arresto cardiaco ma era stata rianimata ed era lucida e seduta.

Questa bellissima signora entra e nuovamente la accarezza e va a pregare per lei, mi accarezza il viso.

La mattina alle 5 mi chiamano dall'ospedale.

Mamma sta malissimo, correte.

Arrivo e vedo la bella signora alle 5 e 30 del mattino accanto al letto di un altro malato grave, nella stanza accanto.

Lei mi saluta con il solito sorriso e calore.

Era piena di luce e amore.

Mi dice "ciao Sabina, perché piangi tesoro?"

ed io "mamma se ne sta andando via"

Lei "tesoro non devi piangere, no, serena, dopo vengo da lei".

Lo dice mentre accarezza il signore grave ed incosciente che è a letto.

E' entrata mentre mamma stava morendo ed io ero li, seduta vicino a lei e le tenevo la mano, mamma non era cosciente, oppure non ne sono sicura che non lo fosse.

Lei la accarezza e mi dice che lei era già li con mamma, da mesi, da quando era stata ricoverata la prima volta ed era stata tanto male per una crisi respiratoria, l'ha chiamata per nome, il suo doppio nome, che solo pochissimi conoscono, perché battezzata col doppio nome, ma all'anagrafe ne ha uno e pronuncia il mio nome.

Mamma se ne va.

Siamo disperati, io, mio marito, mia cugina.

Lei arriva, sempre camminando come danzasse, mi abbraccia forte forte e ci bacia tutti.

Mi dice "se hai bisogno tu sai dove trovarmi".

E' arrivato il sacerdote, e abbiamo pregato per mamma.

Ho chiesto ad altre pazienti lungodegenti se conoscevano quella donna, e mi dicevano di non averla mai vista.

Anche io sono stata con mamma tutti i giorni dalla mattina alla sera e mai l'avevo vista.

Quella donna era un Angelo, un Angelo che ci ha preparate al suo viaggio, che ha riempito le mie paure, la mia solitudine e colmato la fede che mamma sembrava aver persa ai miei occhi.

Un Angelo l'ha accompagnata, ha pregato per lei e io ho pregato con lei.

Mamma nel suo cuore già sapeva che sarebbe andata così, i medici sono rimasti sconvolti da quanto è accaduto, ma quella notte il turno toccò ad un medico meraviglioso, tanto credente, che non lasciò mai sola mia mamma

Lui ci disse che aveva capito che mamma aveva bisogno della sua presenza, che la rassicurava e per questo era stato sempre con lei.

Questa la mia testimonianza.

Sabina

Grazie.

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