25.08.2005

Fratelli, io sono con voi e voi siete con me.

è sempre dolce tornare a dialogare con le vostre essenze e portarvi in dono il mio amore, sempre fulgido, sempre costante. Ma sono qui anche per chiarire alle vostre coscienze il perchè dei molteplici fatti ed eventi che recentemente hanno colpito la vostra sensibilità e amareggiato il vostro cuore.

Nella scena degli avvenimenti mondiali sembra prevalere e dominare l'estrema crudeltà e la furia vendicativa di una cerchia di fratelli ottusi nel cuore e nella mente, inconsapevoli totalmente delle conseguenze delle loro azioni, conseguenze tangibili e non tangibili, così come d'altronde è contemplato nella Legge di causa-effetto. (1)

Ma se questo scenario ancora vi turba, ancora vi sconvolge e atterrisce i vostri animi devo dirvi che tutto questo per noi non avviene e non ci indigna. Le nostre coscienze sono inglobate nella direttiva unica che impronta il Piano di Dio nel cui scenario la connotazione del cosiddetto "male" perde la sua pregnanza e il significato che voi uomini della Terra gli attribuite. Anche il male serve il bene.

Nel Piano di Dio, la cui visione ci è consentita per Sua Grazia e Sua Misericordia, ma anche per i nostri meriti, tutto è perfetto, e tutti gli accadimenti promossi dagli uomini e determinati da forze contrastanti hanno una ragion d'essere, perchè lo scopo precipuo, il fine ultimo sfocia nell'evoluzione. Ho voluto introdurre il termine "evoluzione" per una questione didattica ma sapete bene, fratelli, che ogni essere è già perfetto ed evoluto così com'è, nell'eterno presente. (2)

Questa fase di esperienza e di acquisizione è stata, è, richiesta dalla volontà dei nostri fratelli umani per essere sicuri di comprendere la Legge di Dio, per avere dentro di sè la chiarezza del Tutto, la chiarezza dell'Infinito. Ciò vuol servirvi anche per non addossare al Nostro Creatore colpe e responsabilità perchè tutto sulla Terra, e in altre dimensioni, si svolge e si snoda secondo il Piano della volontà responsabile di tutti gli Spiriti. Quanto accade nel vostro tempo può apparire agli occhi dei profani in contrasto o addirittura come negazione della Legge di Amore, ma si può intendere anche come una riprova del fatto che il Nostro Signore ci lascia liberi di agire, ci lascia liberi di condurre la nostra vita, perchè ogni esperienza, tutte le esperienze, sono soltanto stati di coscienza, ognuno facente parte delle tante facce della Coscienza assoluta.

Come in un prisma una faccia, o più facce, possono non essere visibili all'occhio di un osservatore, tuttavia il prisma continua ad esistere nelle sue molteplici facce nel mondo apparente, ma se la coscienza si allarga, se il piano di osservazione diventa più ampio, allora il poliedro, il prisma si manifesta nella sua interezza perchè ogni faccia, che è il riflesso di tutte le altre, sarà percepita nella sua unità. (3)

Vedete, fratelli, immersi come siete nella dimensione che vi ospita, tutto quello che conta è lo sperimentare in qualunque modo; il resto, tutto il resto che trascende ogni valutazione, appartiene al mondo della coscienza superiore che non discrimina. Anche se per molti è auspicabile attingere a tale coscienza, tuttavia essa continua a sfuggire ai sensi umani perchè la pregnanza della fisicità è preponderante e a volte anche soverchiante tutte le vostre intuizioni di un mondo migliore, di un mondo più equo, di un mondo di vero Amore.

è duro per voi vivere in questo contesto, perchè nel fare i conti col quotidiano si aggiungono sempre più note di disagio, di scontentezza, ma sappiate discernere quale parte di voi soffre, quale parte di voi sente il disagio, il disagio del vivere. Scoprirete allora che l'integrità non è stata ancora realizzata.

Man mano che la coscienza si allarga e coglie i segni impercettibili ma veri di un mondo migliore, di uno stato di coscienza più aderente al vostro spirito, alla stessa maniera la scontentezza si acuisce nei vostri cuori. Se non rinsaldate le vostre certezze nella fede che è venuta fuori da un lungo cammino, il percorso diventa difficile, pieno di dubbi, di tentennamenti e di cadute. (4)

Se non vi sentite portatori e detentori di una Verità assoluta, di una Verità inconfutabile, la vostra vita proseguirà sempre con maggiore sofferenza, con maggiore disagio. Perciò va attuato il giusto distacco, l'imperturbabilità che è appannaggio dei saggi, appannaggio degli illuminati che vivono nel mondo ma non sono del mondo.

Quanto lavoro ancora c'è da fare per voi stessi, ma quanto già se ne è fatto! Ciò è motivo di encomio verso di voi, fratelli, encomio che proviene non solo da me stesso ma anche dalla Comunità che io rappresento. Come sapete, vi seguiamo passo dopo passo, in questa esperienza incarnativa che avete concordato in altra sede, che avete voluto per portare alla luce il valore del vostro spirito.

Quante volte, in altra Sede, vi abbiamo dissuaso a non prendere questa strada tanto difficile, ma i vostri cuori indomiti hanno voluto per sè tutto questo; noi vi ammiriamo per questa vostra scelta, per i sacrifici che essa vi impone e per le sofferenze che vi arreca e vogliamo con tutto il cuore, con tutto il nostro zelo indicarvi i mezzi, la strada per una maggiore scorrevolezza del vostro agire, del vostro andare, nonostante i vincoli delle forze che trattengono e ritardano il vostro cammino.

Molta gente pensa che la vita sia un'esperienza tutta dedita al corpo, alla soddisfazione che esso richiede e si affanna e si dà da fare per ricercare sempre nuovi piaceri, maggiori soddisfazioni, ma in ultima analisi voi e noi sappiamo come vanno queste cose: l'amarezza, l'infelicità sono il motivo dominante, il motivo conduttore nella vita dei nostri fratelli umani e la paura della morte sconvolge e dissipa tutte le loro gioie, tutte le loro acquisizioni.

Se la morte è vista come la fine di tutti i piaceri che si possono dedicare al vostro corpo, allora la morte è qualcosa di sconvolgente, è qualcosa di terribile. Fratelli, voi che sapete, voi che avete indossato una veste di carne per portare Luce ed Amore nel vostro mondo e per consolare i vostri fratelli e ad aiutarli per il loro risveglio, siete certi che la morte non è come la si dipinge, non è quella che si paventa e perciò le stragi, gli incidenti tragici che colpiscono la vostra vista e amareggiano il vostro cuore dovrebbero assumere un altro significato.

Anche se vi associate al dolore di chi è rimasto orfano dei propri cari, sapete che questi esseri che cambiano il loro stato dimensionale hanno concluso la loro esperienza, hanno voluto concludere la propria esperienza incarnativa dopo avere inserito il proprio karma personale nelle maglie del karma collettivo. Nessuno è detentore ed esecutore del proprio karma se non si immette nella scacchiera, nella visione della dinamica dell'evoluzione, nella dinamica della coscienza collettiva. (5)

Siamo tutti interagenti, siamo tutti collegati al filo invisibile da cui siamo provenuti e a cui tutti tendiamo, al filo che conduce alla Fonte inesauribile dell'Amore il cui fluido scorre nelle vostre vene ma anche nei nostri corpi sottili. è questa nostra certezza che noi possiamo e vogliamo comunicarvi perchè vi possiate sentire uniti a Tutto e con tutti. Al di là delle apparenze, al di là delle diversità siamo fratelli nell'unico Dio, siamo fratelli nell'Amore.

Fratelli, sollecitiamo in voi la divulgazione, la propagazione di questa verità, fatela circolare fra la vostra gente perchè è questa certezza che manca nelle coscienze di molti uomini che creano guerre, creano disastri, creano tragedie, creano soprattutto infelicità nei vostri cuori ed è quello che più ci preoccupa. Sappiate essere distaccati da questo gioco.

Io vi seguo sempre, non vi ho lasciato mai soli, in balia degli eventi. Come molti di voi hanno avvertito, la mia presenza è costante ma sono sempre rispettoso delle vostre scelte.

Io vi amo fratelli, amatevi anche voi come vi amo io.

Addio, fratelli.

Note

(1) - Quale che sia il comportamento umano non dovremmo mai indignarci perchè, se tutto è contemplato dalla Legge di causa-effetto, ogni azione nostra e dei nostri fratelli, dovunque ci si trovi, è reciprocamente necessaria per acquisire consapevolezza. Persecutori e perseguitati, tutti assolviamo al proprio compito, recitando ciascuno ruoli apparentemente diversi, ma con il fine di dare e di darci l'opportunità di esperire tutte le possibili combinazioni che la vita ci offre. D'altronde, ogni essere umano è la combinazione delle due contrapposte caratteristiche, per cui non c'è vittima che non abbia in sè la potenzialità di diventare oppressore. Con chi riteniamo sia più forte di noi ci adagiamo ad essere succubi, mentre a chi viene da noi considerato più debole riversiamo tutte le nostre frustrazioni con tanta aggressività quanta ne serve per compensarle. Si dice spesso che "siamo tutti nella stessa barca", intendendo che dovremmo essere reciprocamente solidali e compassionevoli. Purtroppo, nella stessa barca c'è sempre qualcuno che vuole stare al timone pretendendo che siano gli altri a remare.

(2) - Più volte le Guide ci hanno detto che tutti quanti siamo unici e irripetibili e tutti quanti perfetti. Ciò nonostante, la competizione sul nostro piano non si arresta. Tutti vogliamo essere "di più" di un altro, se non qui sul nostro pianeta, nell'aldilà. L'interpretazione dell'apparente divenire è la trappola, perchè lo viviamo nel quotidiano come se fosse statico a causa dei nostri sensi che, attraverso la memoria, lo congelano. Ogni attimo della nostra vita è sempre diverso da tutti gli altri attimi che incessantemente si susseguono, ma noi usiamo il passato, con cui confrontiamo il presente, come se la nostra memoria di ieri fosse sovrapponibile all'esperienza di oggi. Ognuno di noi è diverso da se stesso anche se l'intervallo fra chi eravamo poco fa e chi siamo ora è di un nanosecondo. Eppure, ci portiamo appresso i cadaveri di coloro che furono scartati da noi per un torto subito, o per semplice antipatia.

Voler "diventare altro da sè" implica un futuro nel quale ci proiettiamo, con il risultato che per inseguire dei modelli fantasmatici, ci lasciamo sfuggire le sfide che la vita ci propone in ogni momento, perdendo così l'attimo presente che non si riproporrà più allo stesso modo.

(3) - Come in un ologramma ogni suo frammento contiene l'intero cui appartiene, allo stesso modo, per la legge di analogia e corrispondenza, nell'Ologramma Assoluto è contenuto il Tutto, e ogni frammentazione si ricompone, perchè non c'è mai stata.

(4) - Qualche anno fa, le Guide ci avevano anticipato che con lo sviluppo della nostra coscienza le nostre percezioni si sarebbero amplificate sia nella gioia, sia nel dolore. Ci suggerivano di ampliare la nostra visione del mondo fortificando la nostra fiducia attraverso la comprensione del loro insegnamento, non limitandoci a capirlo recependolo intellettualmente, ma esercitandoci a formare nella nostra interiorità un centro magnetico che costituisse un "sentire" che si sarebbe potuto connotare come fede/certezza.

(5) - I nostri Interlocutori sono dei veri Maestri, in tutte le accezioni che questo termine comporta, anche nella scelta delle parole. Il lemma "scacchiera" contiene il significato più alto, e nello stesso tempo, più chiaro per evidenziare il nostro stato schizofrenico. Non nel senso ricorrente nella patologia psichiatrica, bensì per esprimere un dato di fatto. Come tutti sappiamo, in ognuno di noi coesistono il maschio e la femmina quale retaggio dei cromosomi del padre e quelli della madre. Ciò spiega la causa dei continui conflitti interiori e la smodata, sia pure legittima, ricerca del partner all'esterno di noi. Allorquando si sarà realizzato il connubio fra que-ste due entità, questa smania cesserà. La schizofrenia pone in essere il dualismo il cui stru-mento è la logica degli opposti. Esso è indispensabile per potere esperire attraverso il discernimento esercitato nei confronti con noi stessi e con gli altri, ma solo fino a quando non comprendiamo che tali opposti non sono contrapposti, ma complementari e inscindibili, come le due facce di una moneta. Quando desideriamo una qualunque cosa, essa arriva. L'Universo, la Vita, ci accontenta sempre. Ma noi siamo ignari che assieme all'oggetto del nostro desiderio arriva sempre la sua controparte. Per tale motivo siamo sempre inappagati.

La "scacchiera", quindi, con i suoi quadrati bianchi e neri, è il perfetto simbolo del nostro stato duale.

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