28.09.2005

Dalla sua dimora infinita la Luce primaria giunge a voi, fratelli e sorelle, caricata dal contributo del nostro immenso amore e dalla nostra gratitudine per il servizio che vi accingete a fare, perchè l'intento che mettete nella vostra opera è di grande pregio e si eleva per importanza fra tutti i servizi che l'umanità può offrire. La sacralità dell'intento e dell'azione inevitabilmente crea un consenso, un consenso universale di partecipazione di tutti gli esseri di luce dell'Universo.

Vedetevi fratelli nel grande scenario dell'orchestra delle grandi Sfere, là dove risiede l'Armonia per eccellenza. Voi siete al centro di questa grande Orchestra e con tutto il vostro amore date l'accordo a tutti gli orchestrali che vi seguono producendo luce, producendo amore.

Dedichiamo questa sinfonia d'amore e di luce al pianeta Terra con il nostro pensiero affettuoso, con il nostro pensiero fraterno; alteriamo e rimoderniamo queste sue caratteristiche ormai nocive, ormai dannose per i suoi abitanti. Rimodifichiamo il clima in quelle sue parti estreme di calore e di freddo. Riconsideriamo questo pianeta in quella che era la sua primitiva destinazione, la sua originaria ripartizione: la zona temperata, la zona torrida, la zona fredda. Vogliamo e dobbiamo ripristinare questi modi di essere del nostro pianeta, chiedendo alla nostra Terra di esserci madre e non matrigna. Chiediamo alla nostra Terra i frutti necessari che generosamente per molto tempo ci ha donato perchè essi sono indispensabili al nutrimento di tutti gli esseri.

Chiediamo alla nostra Terra che nella realizzazione del Programma divino, non ci atterrisca ulteriormente muovendo le sue viscere e scuotendo i continenti; chiediamo agli elementi che sono in natura di essere nostri alleati per conservare quel benessere e quella serenità a cui abbiamo diritto; estendiamo la nostra legittima richiesta a tutte le altre forze esistenti nell'Universo affinchè siano coadiutori e non oppositori del nostro programma incarnativo.

Ora che la madre Terra e tutti i suoi elementi interni ed esterni hanno accolto il nostro messaggio, che hanno accettato la nostra richiesta, prodighiamoci per i nostri fratelli umani affinchè siano risollevati dalle loro ambasce e dalla miseria in cui sono caduti, miseria nel fisico e nell'anima, a causa del sovvertimento morale e ottundimento del richiamo del cuore, del richiamo dell'amore; chiamiamoli a gran voce col timbro potente del nostro amore, con la voce inconfondibile del nostro essere fratelli e della divinità che portiamo con noi. Scuotiamoli dal loro torpore e dall'abbattimento che la malattia e anche la schiavitù della carne ha prodotto in loro; facciamo sentire loro che le condizioni di vita, che attualmente li affliggono, sono temporanei e non sono frutto di castigo divino ma piuttosto di interpretazione erronea, di incomprensione della Legge di causa-effetto, Legge che può esser annullata da un risveglio repentino, dal riproporre una consapevolezza obliata, offuscata. E soprattutto il riconoscimento che un figlio di Dio non ha colpe da espiare, non ha malattie da combattere, non ha povertà da subire se il suo cuore è pieno di fiducia, se il suo cuore è pieno della luce di Dio.

Fratelli, comunichiamo a questi poveri derelitti, a questi esseri ammalati e depressi nell'anima e nel corpo questa nostra convinzione, questa nostra certezza. Non serve imprecare contro la sorte o contro Dio se l'andamento della nostra vita non è in sintonia con la Legge d'Amore. Armiamoci di coraggio, di forza persuasiva per cambiare realmente questo corso indesiderato della nostra vita e così, fratelli e sorelle, rivolgete a voi stessi questo pensiero perchè proprio voi, ognuno di voi dovrà essere fulgido esempio di coerenza, sia nel pensiero sia nell'azione della vita.

Non lagnatevi per i piccoli malanni che il corso del tempo ha prodotto nel vostro corpo fisico, di cui siete anche responsabili e partecipi. Guardate a chi soffre veramente, perchè devastati da mali terribili, da mali incurabili ma non lasciate mai la buona abitudine di ripetere a voi stessi ogni giorno che siete esseri fortunati, destinatari di un grande dono, insigniti di un compito veramente sacro. Come si può non essere fieri di questo retaggio, di questo segno indelebile che Dio vi ha impresso? Anche le esperienze più pesanti della vostra vita, quelle che vi hanno segnato come sofferenza, ma che vi hanno anche fatto crescere, perdono pregnanza e significato dinanzi alla immensa ricchezza che vi è stata dedicata e di cui ancora ignorate il totale valore.

Un consiglio che vi posso dare è quello di cambiare, di modificare quella gerarchia di valori ai quali avete assegnato un posto per ogni settore della vostra vita. Ridefinite questi valori secondo le vostre certezze del momento, quelli ai quali siete giunti, anche se i punti fermi sono ancora provvisori. Anche questi saranno ridefiniti in un prossimo futuro, quando sarete più forti dentro, quando sarete più coriacei nel procedere sul vostro cammino senza abbattervi, senza passi indietro, senza titubanze.

Dedico ad ognuno di voi una benedizione speciale come portavoce del Padre, come ambasciatore della Sua lieta Novella; ognuno la sentirà penetrare dentro di sè come acqua purificatrice, la sentirà come gioia compensatrice di tutte le vostre pene, la sentirà come prova eccezionale di un amore mai provato, un amore veramente corrisposto come noi soli possiamo dedicarvi.

Addio fratelli, addio sorelle.

Patrizia: mettete al centro del cerchio una cesta e con immenso amore, prendendo dei fogli immaginari, cominciate a scrivere in ognuno di essi, con grande certezza e grande amore, i vostri bisogni. Se viene fatto così, con questo intento, tutto si realizzerà. Apponete questi foglietti dentro questa cesta; una lunga fune dorata solleverà queste vostre richieste per essere trasportate nelle casseforti dell'Abbondanza, perchè ogni vostro bisogno sia realizzato. Non dubitate del grande Amore del Cosmo. Ognuno di voi ha diritto alla felicità, a tutte quelle cose che possono rendervi gioia, a tutte quelle cose che rientrano nell'amore di Dio, per voi e per gli altri.

Così sia e così è.

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