Una nuova esperienza di vita

Nell’ambito del cerchio di guarigione, ci sembra doveroso divulgare la nostra esperienza, affinché coloro i quali sentono l’anelito di dare un contributo d’amore al prossimo, e nel contempo a se stessi,, possano sentirsi stimolati a scegliere questa metodica fra le tante possibili. Tale esperienza è cominciata l’1.5.96 e continua a tutt’oggi. Ancor prima di inoltrarci nei particolari che seguiranno, cerchiamo di prendere coscienza delle potenzialità energetiche innate in tutti gli esseri nel piano della Manifestazione, nel quale tutto ciò che appare sotto forma di materia è energia, è parte dell’Energia universale, ed ha delle prerogative che dobbiamo riscoprire. Queste, di solito, restano latenti fino a quando non ne veniamo a conoscenza e non sentiamo di volerle volgere in atto.

Cominciamo col fare riemergere dalla nostra memoria quanto abbiamo appreso dalle scoperte scientifiche, secondo le quali la materia non è come ci appare, bensì il contrario. Disse Eddington che “La materia non è un’entità che perturba il campo gravitazionale, ma è la perturbazione. La materia, quindi, non è la causa, ma l’effetto”. In altri termini, l’etere è il campo gravitazionale indifferenziato, fino a quando non viene perturbato da onde i cui terminali sono percepiti come corpuscoli. Fra gli illimitati tipi di onde, prendiamo in considerazione quelle psichiche che ci interessano più da vicino, per restare in tema nell’ambito dell’argomento di cui ci stiamo occupando. Se è vero che i nostri pensieri concorrono a dare forma a ciò che non ha forma, è anche vero che siamo in grado di creare - e anche di modificare - qualunque nuova o preesistente “realtà” che viene poi, attraverso i nostri sensi, percepita come materia. Orientando i nostri pensieri verso uno scopo, possiamo rendere coerenti le loro onde psichiche che, come quelle di un laser, assumono una potenza tanto efficace quanto forte è l’intento.

Poiché tutte le malattie fisiche e mentali hanno origine nella nostra mente e dipendono, quindi, dall’uso che facciamo di questo strumento per mezzo del quale sappiamo di esistere e possiamo entrare in rapporto relazionale con noi stessi e con i nostri simili, sarebbe opportuno usare al meglio questo strumento. Noi sappiamo - o possiamo sapere per esperienza personale e per auto analisi - di essere succubi dei nostri pensieri. Pensieri che spesso non sono nostri, ma presi in prestito da altri, per sentito dire. Inoltre, spesso sono la risultante dei nostri desideri che sorgono con estrema facilità quando vediamo che altri possiedono determinati oggetti che vorremmo fossero i nostri. Nello stesso modo accade per delle doti che altri ci sembra manifestino e che vorremmo realizzare anche noi. Se riflettiamo attentamente, tutte le nostre amarezze sorgono dal mondo esterno e, senza un’opportuna cernita fra ciò che è indispensabile alla nostra coscienza, e ciò che è irrilevante e spesso dannoso, finiscono col diventare la nostra natura artificiale che niente ha a che fare con la vera autenticità che dovremmo realizzare.

Insomma, così come siamo, non possiamo renderci conto di essere in balia di tutto ciò che la mente ci propone e ci impone facendo da padrona. La mente è uno strumento preziosissimo, ma solo se siamo noi a gestirla, anziché farci gestire. Continuare a correre in ogni dove, con la smania di fare qualcosa solo perché altri lo fanno, può portare solo alla nevrosi. Tuttavia, se siamo appagati dalla vita, così come crediamo di viverla, non è necessario cambiarla. Ma, in verità, quanti siamo quelli che possiamo affermare, sia pure a noi stessi soltanto, che la propria vita possa essere accettata in pieno così come pensiamo che sia? In ognuno di noi c’è qualcosa di irrisolto, un vuoto di origine ignota, delle frustrazioni, dei pentimenti, dei rimpianti.

Noi esseri umani, sul nostro piano dimensionale, pur essendo simili, non siamo uguali nella dinamica psicologica del rapporto con noi stessi e con gli altri, Non essere uguali è un bene, perché se fossimo gli uni le fotocopie degli altri non potremmo imparare nulla. Infatti, fra le tante differenti tipologie, ci sono uomini che credono di sapere sempre quale sia la causa delle proprie amarezze e altri, invece, che lo sanno di tanto in tanto. Quando si crede di conoscere qual è l’origine della nostra sofferenza, ciò accade perché è più facile e più comodo trasferire ad altri la responsabilità dei nostri malesseri.

Noi del cerchio di guarigione, da anni seguiamo un insegnamento proveniente da altre dimensioni. Questo insegnamento è mediato dalla signora Lidia Leonardi che ha la prerogativa di contattare telepaticamente altri Fratelli dell’Universo, il cui anelito amoroso è quello di aiutare noi fratelli della Terra a prendere coscienza del nostro stato di inconsapevolezza, e per farci riscoprire la nostra vera natura. Noi presumiamo di avere imparato qualcosa circa l’amore universale che tende alla comunione con tutti gli altri fratelli che stanno sulla stessa barca e a condividerne il frutto che hanno fatto emergere dalla nostra coscienza. Abbiamo perciò provveduto a divulgare, sia pure per stralci, e solo una piccola parte delle comunicazioni ricevute, per offrire la stessa opportunità a chiunque senta la fame interiore di questo stesso cibo. Per esperienza diretta, sappiamo che tanti sono i fratelli che si nutrono di altri alimenti. Noi non possiamo e non vogliamo giudicare nessuno, consapevoli come siamo che tutti gli esseri umani sono perfetti nel loro stato, qualunque esso sia. La differenza fra un essere e l’altro sta soltanto nel modo di apparire ad altri che giocano un altro gioco. Parliamo di fatti umani visti dal piano umano, ma nel Piano spirituale il Tutto è indifferenziato, ma nel nostro ogni peculiarità va vista come una necessità spirituale che ognuno ha per raggiungere determinati scopi

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