31.07.2001

Fratelli, porto la Luce e l’Amore del Padre nostro. È per Suo specifico incarico che seguo la vostra vita: quella infinita gamma delle vostre azioni, delle vostre esperienze incise in quei cerchi immaginari che compongono il disco, anch’esso immaginario, dell’intera identità del vostro essere. Voi potete pensare, potete essere certi che la vostra coscienza in questo momento si trovi in uno degli infiniti solchi di questo disco, ma potete anche intuire come la coscienza sia presente nel suo insieme. Ciò che è al suo centro non può ignorare ciò che è alla periferia, ma chi crede di essere all’inizio del primo solco ha bisogno del tempo per raggiungere il centro, dove la coscienza è unitaria. Inoltre, dovete sapere che altri dischi, ognuno con una identità specifica, si fondono col disco del vostro essere, senza perdere per questo la sua specificità, la caratteristica che fa sì che ogni spirito sia unico e irripetibile, pur nell’unicità. Nella molteplicità è implicita l’Unità e nell’Unità la molteplicità.

La separatività tra fratello e fratello, e tra i vari regni della Natura, è solo apparente e ciò che vi inganna è la forma che caratterizza ognuno di voi come diverso dall’altro. Voi già sapete che la forma non è la sostanza, sia nel regno minerale, vegetale e animale, sia nel vostro specifico stato umano. Comune denominatore, quello che voi chiamate Essenza della vita, Spirito divino, Soffio vitale, è presente in ogni regno e in tutto l’Universo. La diversità tra il minerale, il vegetale e l’animale dipende dalla struttura delle molecole e non dalla sostanza. Questa struttura, man mano che diventa più complessa, dà luogo a questa o a quella specie e, allo stesso modo, si amplia la coscienza di ciascun essere che appare diverso nella forma, ma non nella sostanza.

Per quanto riguarda i nostri fratelli umani, anche per loro, il processo è tutto in fieri, cioè a dire che l’uomo non si fermerà al suo stadio umano, perché è stabilito, è programmata tutta una serie di ampliamenti della coscienza che porteranno gli uomini a diventare superuomini, Angeli, Arcangeli o, per dirla semplicemente con il vostro linguaggio, con i vostri parametri mentali, diventare esseri intelligentissimi, con facoltà elevate, con facoltà infinite. Questa espansione della coscienza non è un fatto automatico e, soprattutto, non è collegato allo sviluppo tecnologico, se non in parte. L’uomo diventerà superuomo, Angelo, Arcangelo, allorquando sublimerà quei retaggi di stampo umano che voi connotate impropriamente come limiti della carne. Tuttavia, questi limiti sono auto imposti, generati dall’eccessivo egoismo, dall’eccessiva ambizione di raggiungere lo strapotere per un malinteso bisogno di primeggiare sugli altri. Questi sono gli handicap che hanno generato i vostri limiti che, una volta eliminati - che sono poi i soli mali del mondo, che sono quelli che producono la maggiore sofferenza in sé e negli altri - l’uomo, nostro fratello, potrà riprendere possesso di tutto ciò che gli è stato donato. Costruirà così la propria vita senza nuocere agli altri, ridimensionando i propri bisogni e le proprie aspirazioni. È dunque sbagliato, è dunque inutile impegnare tutte le risorse, convogliare tutti gli sforzi per sconfiggere tutti i mali del mondo, se prima non si fa niente per debellare i propri nemici interiori, per eliminare i grandi difetti umani.

Voi cercate di spegnere gli incendi portando qualche secchio d’acqua, quegli incendi che voi stessi avete appiccato, ma non fate niente, o fate poco, per evitare che si creino le condizioni del disagio. Se in questa isola che vi ospita, che vi ha dato i natali, esiste un vulcano che ha una sua vita, una sua dinamica che fa terrore, che provoca panico nei vostri animi e nella vostra mente, che distrugge il lavoro e gli sforzi degli uomini, in fondo tutto questo non fa parte della logica del vostro vulcano. La lava fa il suo corso, perché questo è il suo compito e a voi uomini rimane quello di non interagire, di non invadere gli spazi della montagna, gli spazi del suo territorio.

Non temete, però, per la vostra vita, perché non corre pericolo. La lava si fermerà, forse non subito, produrrà soltanto qualche danno economico proprio a quelli che pensano di non dover perdere mai niente, e di possedere sempre tutto, oltre la morte. Se questa immagine della montagna, di cui avanza il suo fuoco distruttore, non vi spaventa molto riuscite a cogliere anche l’aspetto benefico, l’aspetto purificatore. Fissate questa immagine, fatela diventare un pilota, una guida per estirpare tutti i mali più gravi del mondo, bruciare tutte le negatività, tutte le impurità prodotte dall’uomo stesso. Là dove c’è calore, là dove c’è il fuoco, c’è rigenerazione. Così, come il vulcano, nel vostro corpo brucia il fuoco della purificazione, della rinascita di tutte le cellule, brucia tutti i ristagni, brucia i pensieri di paura, i pensieri di solitudine, di tristezza ingiustificata.

Questo fuoco potente porta la salute, porta calore e luce dentro i vostri corpi. Porta la salute anche nei corpi dei fratelli che a voi si sono affidati chiedendo aiuto, ai fratelli che sono diventati parte integrante di questo cerchio. Essi sono ora attorno allo spirito di questa lava che dà il suo contributo per guarirli da ogni infermità. Accogliete questa immagine con serenità, senza vedere in tutto questo la vendetta, o la mano giusta di Dio. Ciò non toglie che possiamo, tutti quanti insieme, col pensiero positivo, col pensiero costruttivo, col pensiero ammantato di luce, parlare al fuoco, parlare all’Etna e cercare di rabbonirla. Facciamolo tutti quanti insieme, facciamolo mandando il nostro pensiero d’amore, con rispetto assoluto del suo piano.

Vi lascio, fratelli. Possiate sempre essere in pace. "

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