30.10.2001

Vi saluto, fratelli.

È sempre dolce il ritrovarci, ed è sempre nuova ed incredibile l’avventura di ciò che nasce, che nascerà da questi incontri, perché voi fratelli siete il fulcro principale di tutta una serie di azioni, di avvenimenti futuri dei quali noi conosciamo a grandi linee la evoluzione, mentre la fattibilità nella concretezza è appannaggio unicamente vostro.

È come se aveste un immenso patrimonio in un forziere, o in un conto in banca, ma di per sé questo patrimonio ha una valore relativo se non viene utilizzato, se non viene impiegato per le concretezze della vita. Allora diventa importante, diventa utile, diventa prezioso se date realizzazione ai vostri progetti. Pertanto, la nostra presenza accanto a voi, i nostri suggerimenti, i nostri consigli diventano ben poca cosa se non doveste dar fondo alle immense ricchezze nella quotidianità, nelle esigenze più forti, più impellenti della vostra vita.

Considerate l’infelicità dell’avaro che non spende, che non dona ciò che possiede, e vive una vita di ristrettezze e di paura indicibile, paura di perdere ciò che possiede.

La generosità immensa della Provvidenza divina fa eco nei nostri animi e ci spinge a riconoscere ciò che si possiede per poi donarlo a tutti gli altri. Le mie parole non sono dirette soltanto ai beni materiali, ma a quel qualcosa di più, a quel bene più grande che l’uomo ha avuto in eredità dal Genitore celeste, dal Genitore divino. Date allora fondo all’amore immenso che ognuno ha dentro di sé e con questo bene date soddisfazione a voi stessi amandovi maggiormente, accettandovi di più. Non siate parchi in quest’opera, perché ciò che darete verrà rinnovato continuamente e ritornerà a voi in maniera più elevata. Sappiate riconoscere che tutto è Energia divina, tutto proviene da Lui: dalla parola dolce al gesto affettuoso, dal dono concreto al dono simbolico. L’intenzione che metterete in questo dare sarà proporzionata all’apertura di cuore, che è sempre in evoluzione, sempre in fieri. Il dono che fate, che fate a voi stessi, è imprescindibile dal dono che fate ad altri, perché non si può dare ad altri ciò che non si possiede.

Immaginate questo immenso forziere pieno di Luce e carico d’Amore, che ognuno di voi e di noi possiede, il cui valore può sempre essere aumentato, può essere elevato a potenza. Se siete sempre consapevoli come in questo momento, tutto è prezioso dentro di voi, tutto è Luce, tutto è Amore. È preziosa la vostra testa, che risplende di Luce, è prezioso il vostro cuore, che sta pompando Amore in quantità infinita e lo dirige nel vostro corpo, in ogni angolo dei vostri organi e l’anima raccoglie questo invito, raccoglie questo dono e si rinsalda, si conforta e, assieme alla mente, si rasserena. Siate convinti che il vostro corpo è un faro di Luce potente, accecante, potente come il Principio divino taumaturgico e, come il Padre divino, consola e conforta, guarisce ogni male, ripristina l’armonia, ripristina la salute. Là dove giunge, là dove si insedia, ora è in pianta stabile dentro di voi e siete in grado di manifestarvi con questo immenso dono anche agli altri; siete in grado di proiettare tutto questo su chi è infelice, su tutti i malati nel corpo e nell’anima, sui moribondi, su tutti i disperati e gli angosciati, su tutte le vittime dei soprusi degli altri, su tutti coloro che vivono nel terrore e nella disperazione. Tutti costoro accolgono il nostro dono, assorbono il frutto della nostra azione, assorbono la nostra consolazione e, tanto più forte è l’intento che tutti noi fratelli di questa e di altre dimensioni mettiamo, tanto più vedranno i frutti del nostro lavoro diretto a coloro che hanno chiesto aiuto al Cielo, aiuto al Padre e a tutti i Fratelli dell’Universo.

Fratelli, io vi auguro che la costanza di oggi e la propensione a dare che in questo momento anima il vostro lavoro fatto assieme a noi, possa essere sempre viva, sempre fresca per farvi sentire, per farvi comprendere il significato della vostra vita e l’importanza dell’esistenza, il significato dell’estrema importanza sulla quale ancora dubitate, ma che ben presto diventerà la Verità. E se ancora qualcuno pensa di rivolgersi all’esterno, se pensa che occorra l’intervento di intermediari per le proprie necessità, dobbiamo dire a questi fratelli di fare uno sforzo in più nei riguardi della fiducia nel valore del proprio essere e a questo essere vanno indirizzate tutte le domande, tutte le richieste di cui si ha bisogno.

Terminiamo questo incontro riproponendo ancora la Luce, che va di pari passo con l’Amore, e inondiamo con la nostra presenza questo ambiente con la Luce purissima che si coniuga perfettamente con la luce del vostro essere.

Stringiamoci in un abbraccio simbolico, che è l’espressione dell’Amore universale, dell’Amore-Uno.

Addio, fratelli.

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