11.12.2001

Sono con voi, fratelli.

Più che dalle vostre parole, sono stato chiamato dal vostro cuore, da quell’immenso, prezioso serbatoio al quale potete sempre attingere. Esso è alimentato continuamente dal Serbatoio universale, che è il Cuore divino, ed è a Lui, a questa grande Fiamma che io e i Fratelli della Comunità convogliamo i nostri voti che contengono tutte le richieste formulate dal vostro animo che ancora, a volte, registra parti dolenti. Noi e voi insieme desideriamo che si elimini dalla vostra vita ogni residuo di dolore. Nella grande Luce ogni vuoto sarà colmato, ogni desiderio esaudito, perché la pace e la serenità dovranno essere sempre i vostri compagni di cammino e l’ampiezza del vostro operare e la qualità delle vostre azioni sono e saranno direttamente proporzionali allo stato di benessere e alla buona qualità di vita da voi raggiunti. Se ancora esiste qualche perplessità sul raggiungimento di questo stato ideale, vi esorto a scardinare questa idea che la mente propone e ripropone. Fin quando ci saranno queste perplessità residue, che si affacciano nel vostro quotidiano e sempre pronte a rallentare la presa di consapevolezza globale, non potrete entrare a pieno diritto, col pieno convincimento, nella nuova dimensione. L’unica lotta che l’uomo dovrà ingaggiare sarà la lotta con se stesso, la lotta con quella parte della sua personalità che non è ancora allineata al vero programma spirituale collettivo. C’è ancora una piccola forza dentro di voi che tende alla dissociazione, che tende all’isolamento, che tende all’individualismo, sia all’interno di voi stessi, sia nei riguardi della società e del mondo intero.

I diaframmi che sono stati creati dalla cosiddetta cultura sociale, tra popolo e popolo, tra uomo e uomo, hanno prodotto l’idea della separatività, l’idea errata che esistano degli spazi vuoti, delle intercapedini tra individuo e individuo, e tra i vari mondi dell’Universo.

Per rettificare questa non corretta visione collettiva, dovrò suggerirvi una immagine che potrà meglio chiarire il mio pensiero e che potrà darvi un’idea più precisa e più aderente della realtà. Immaginate il globo luminoso del Sole; il calore, la luce che da questa fonte viene emanata attraverso l’infinità delle particelle che non hanno soluzione di continuità, tocca indifferentemente ogni elemento della Terra e può essere ovunque. Le zone d’ombra, le zone oscure sono soltanto la conseguenza dello spostamento della Terra che, nel suo girare, facendo da schermo ad una parte di sé, propone le apparenti variazioni del giorno e della notte, e secondo la distanza dalla fonte, dà luogo all’estate e all’inverno, alla primavera e all’autunno. Ma la distanza non determina alcuna separazione. Si può pensare, si deve pensare, che il vostro pianeta ha una sua consapevolezza, un suo libero arbitrio. Con la consapevolezza, che non è statica, pur nella riproposizione di eventi ciclici, la Terra propone e manifesta dei lentissimi cambiamenti che rientrano nel quadro della evoluzione di tutti gli esseri, anche dei corpi celesti.

Anche voi fratelli, pur nella ripetitività delle vostre azioni, in una apparente staticità di comportamenti ripetitivi, attuate comunque dei cambiamenti che, pur non essendo vistosi, sono di eccezionale portata, di estremo significato ai fini della crescita. Se qualcuno ancora pensa che il programma incarnativo che ha scelto lo limita e lo imprigiona, e quindi preclude il cambiamento, devo tranquillizzarlo. Il karma non è una Legge inesorabile e senza via d’uscita, bensì costituisce la base, il fondamento che dà anche le direttive, come per costruire una stanza, un edificio, un grattacielo per i quali occorre comunque un progetto. Queste possibilità, questi progetti, sono affidati al vostro libero arbitrio, ma senza questo bagaglio esperienziale, senza un piano programmatico, ogni opera che ci accingiamo a portare avanti diventerebbe priva di significato, priva di quella spina dorsale necessaria per sostenerla. Per tale motivo, non pensate più al vostro piano incarnativo come una pena da espiare, come un castigo, una palla al piede che vi limita, ma piuttosto un condensato di esperienze, che costituisce la dote che portate in questa incarnazione. È un insieme di dati che guidano le vostre scelte, che vi avvicinano ai fratelli più simili a voi e a quelle condizioni più congeniali alla vostra personalità spirituale. In tale ottica, il dolore e la sofferenza non sono imputabili alla Legge del karma, piuttosto ad una errata impostazione del pensiero umano nei confronti della vita e nei confronti dei valori che la caratterizzano. Anche le malattie sono una diretta conseguenza del pensiero distorto, della incapacità di amare. Se abbiamo individuato le vere cause che portano all’insorgenza dell’infelicità e del malessere collettivo, alla stessa maniera possiamo combatterle e disintegrarle attivando il pensiero positivo, il pensiero d’amore e di luce che è sempre presente dentro di voi. Possiamo sempre farlo scorrere come fosse un ruscello, un corso d’acqua. Fatelo scorrere nel vostro corpo con tale intensità da riempire ed allagare ogni ipotetico vuoto che avvertite nella vostra interiorità. Nell’acqua di questo fiume è contenuta tutta la gioia, tutta la felicità, tutta la salute che voi desiderate. Man mano che si riempie ogni vuoto, il vostro corpo risplende di luce in ogni sua parte; risplende di luce e di amore sfolgoranti, perché avete attivato tutto l’amore di cui siete capaci, ma che non avevate mai potuto manifestare.

L’amore e la luce traboccano ora dai vostri corpi e raggiungono tutti i fratelli che a voi si sono rivolti. Immaginate che questa marea immensa copra, sommerga tutti i fratelli che stanno male, che soffrono nel corpo, mentre la malattia li distrugge e annienta la forza di guarigione. La marea che li investe attiva il loro corpo di Luce preposto alla guarigione del corpo fisico e alla consolazione dei loro animi. Ancora, questa marea d’Amore e di Luce raggiunge i fratelli che soggiacciono alla guerra, alla fame e alla povertà. Attiva in loro le riserve per superare questi momenti per farli reagire ad ogni calamità. Infine, questa marea propone ad ognuno di voi una vita nuova, una vita all’insegna della gioia piena e della salute stabile.

Anche per i fratelli che non sono presenti questa sera, in questo cerchio, anche per loro proponiamo tutto ciò che desiderano, se lo vogliono con tutta la loro forza, con la stessa forza d’Amore con cui lo vogliamo noi.

Così sia. Addio, fratelli !

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