12.03.2002

La Luce del mio Essere aleggia su di voi, fratelli.

Vi porto l’abbraccio e il saluto di tutto l’Universo, di tutti quegli Esseri luminosi che si sono così compenetrati con le vostre essenze e che ora parlano indistintamente ad ognuno di voi. Apparentemente mi sono allontanato dalle Dimore del Padre mio e vostro, e mi sono calato nelle dimensioni della Terra di cui avverto la grossolana pesantezza, ma la portata del mio Spirito, la mia peculiarità spirituale, è pronta, è preparata a questo evento, perché ognuno di voi, attraverso il mio dire, sappia riconoscere il proprio compito e riscoprire quelle attribuzioni di stampo spirituale che fanno di lui un essere singolare, un essere unico. Pur con queste connotazioni, ognuno di voi non può operare da solo, perché la sua opera diventerebbe sterile e inefficace, ma la simultaneità e la continuità del programma individuale fa sì che si realizzi la grande Opera, che è il compito assegnatogli dall’Amore primo, dall’Assoluto. Pertanto, vi dico che niente si porta a termine se non è suffragato dalla compartecipazione e dalla condivisione. Anche questi elementi non vengono fuori a caso, fortuitamente, ma occorre un lungo lavoro attraverso infinite incarnazioni, infinite esperienze, le più disparate, e dalla conoscenza che ingloba l’essere in questo suo peregrinare viene fuori la consapevolezza che, come già sapete, si imposta su due elementi non dissociabili: Amore e Conoscenza. La Conoscenza viene a noi quanto più ci avviciniamo alla Luce, al Sapere universale, e l’amore coglie infiniti significati dei quali è sempre utile parlare. L’amore è assenza di potere, di supremazia sugli altri; l’amore è compassione con tutti gli esseri del Creato; l’amore è assoluta disponibilità verso tutti gli uomini e accettazione incondizionata di tutti i fratelli, nel cosiddetto bene e nel cosiddetto male, anche nell’amore non corrisposto; l’amore è umiltà profonda, ma anche certezza delle proprie capacità divine che debbono essere rivelate dopo il giusto riconoscimento e, soprattutto, devono essere comunicate e sollecitate verso quegli uomini addormentati, perché ogni uomo, ogni essere che vive nelle varie infinite dimensioni del Creato, possiede la scintilla divina che ha in sé un’intensità della luce, un condensato di potenza, un condensato di onnipotenza.

Se ancora molti fratelli ignorano di possedere questo grande tesoro che è di loro appannaggio è perché sono sviati e impelagati nelle cose futili del mondo, ossessionati dalla smania di potenza, della potenza dell’ego che permette di soverchiare e di asservire altri uomini. Quanta fatica sprecata, quanto inutile lavoro per ciò che non serve e che andrà lasciato in questa dimensione! Si può utilizzare meglio il tempo con il vostro intelletto per costruire un habitat molto più adeguato alla veste umana; un habitat esterno e un habitat interno. Insomma, l’uomo che è il più ricco del creato vive come un povero, come un mendicante, se come quel mendicante possiede soldi e non li spende.

Siete qui, fratelli, su questa Terra bellissima, ma divenuta inospitale, non certo per seguire le tappe che la società, o la famiglia, o la tribù vi ha imposto codificandole come leggi morali, come leggi sociali. Il vostro compito è ben altro: è il compito di crescere interiormente e la crescita è acquisizione e consolidamento dei valori universali, della Verità assoluta che trascende ogni epoca, ogni latitudine. Ma qualcuno si chiede: " Cosa devo fare?" Ti verranno date opportunità, fratello, e se sarai sveglio agli incontri verso cui sarai pilotato dai tuoi Spiriti Guida, potrai avere i più adeguati riscontri. Insieme agli altri, quegli altri che in seno ai gruppi fra i quali sceglierai quello che ti è più congeniale per affinità vibratoria, riconoscerai che fra loro ci sono fratelli simili, perché condividi con loro opinioni, pensieri e progetti. Allora, potrai rinvenire quei segni inconfondibili, inconfutabili che indicano il tuo cammino.

Non saranno compiti uguali per tutti, ognuno avrà la sua parte, piccola o grande che sia, ma ognuna di estremo valore. Una volta qualcuno di noi vi disse di non sentirvi piccoli, inutili e inefficaci per la vostra opera, perché una lucciola nella notte fa pochissima luce e si scorge a malapena, ma molte lucciole fanno una luce immensa. Siate anche voi delle lucciole, perché la luce del vostro essere è così accecante, così chiarificatrice e illuminante da disperdere ogni tenebra e con essa anche ogni pensiero negativo viene allontanato, cancellato dal chiarore che portate con voi, così come ogni pensiero di invidia, di sopraffazione, a tutti i costi, del più debole. Se attivate il cuore e irradiate da esso tutta la luce e l’amore che potete, nessuno vi potrà fare del male. Sentitevi invincibili, perché lo siete in quanto eredi del Dio onnipotente.

Motivatevi, perché ognuno di voi nel proprio piccolo può far tanto, ed il contributo che si potrà dare con parole e con sentimenti è di estrema importanza per migliorare il vostro stato interiore e innalzare le emozioni facendo emergere l’amore come unica emozione. Si può dare tanto al mondo che vi circonda, ai fratelli che sono scoraggiati perché si sentono incapaci di lottare; ai fratelli che si sentono annichiliti dalla malattia e dall’idea della morte come fine di tutto. Se attivate il cuore, e tutto l’amore che può contenere, produrrete l’aiuto ai fratelli che non sanno uscire dal cerchio della guerra, dalla spirale senza via d’uscita. Vogliate per loro che si tracci un solco, che si trovi un rimedio a quest’odio perenne.

Mandate amore, mandiamo Amore, a quanti soffrono per malattie incurabili. Che la Luce possa compenetrarli. Mandate luce risanatrice a tutti gli ammalati che giacciono negli ospedali. Giunga loro la nostra Luce e la Pace e la Consolazione di chi, insieme a voi, li ama. Giunga anche ai prigionieri di guerra e a tutti coloro che sono afflitti nel corpo e nell’anima, affinché torni in loro la speranza di credere e di lottare per vincere.

E a tutti voi fratelli giunga e permanga in voi il mio immenso Amore e la Benedizione del Padre nostro che vi ha tanto a cuore.

Addio.

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