Le Parole degli Angeli
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Angeli, le Guide Angeliche al gruppo di preghiera Amore e guarigione, messaggio

Le Guide Angeliche dettano a Lidia al Gruppo di preghiera Amore e guarigione di Catania

15.03.2011

Fratelli diletti, sono con voi.

Come sempre giungiamo tra voi attirati, attratti dalla vostra energia, dall’energia che emana dal vostro spirito, imperniata esclusivamente tutta sull'amore. L'aura del vostro essere è diventata compatta, impenetrabile a qualsiasi tentativo di volerla intaccare, di volerla inquinare. Vi siete donati totalmente all'amore e alla comprensione, non lasciando quindi intercapedini, spazi vuoti attraverso i quali potrebbe intrufolarsi l'energia del male. La vostra vita, fratelli, comincia a svolgersi in un'alternarsi di emozioni; emozioni di serenità ma anche di ansia, di insoddisfazione e, a volte, anche di depressione; ma in tutto questo gioco della vostra esistenza non si affaccia mai alcun aspetto, alcun elemento di quel cosiddetto male terribile, dilagante che imperversa tra la vostra gente, tra i vostri fratelli.

Voi, fratelli miei, rimanete dunque incontaminati da questa marea di emozioni devastanti e distruttrici della serenità, proprio di quella serenità che ogni uomo della Terra desidera costruirsi con il suo lavoro, con tutta la sua opera. Tuttavia, questo tipo di impenetrabilità consente, permette lo scambio d'amore, lo scambio di emozioni col mondo esterno, ma in misura molto più ridotta di quanto possiate immaginare. Dallo scambio energetico si produce l'alternanza di emozioni, di stati d'animo più sereni e meno sereni ai quali siete soggetti. Occorre fare qualche passo in più in avanti, stimolare la forza interiore della vostra anima affinché questi episodi abbiano a diradarsi sempre di più fino a scomparire del tutto, e così realizzare quel distacco emotivo che non è indifferenza. 

Le brutture del mondo, gli eventi drammatici della vostra Terra sono un processo lungo sul quale si deve sempre lavorare, ma non abbiate a temere di non più riconoscervi quando il distacco diventerà effettivo e presente stabilmente nella vostra vita. Non diventerete, certo, insensibili come pietre o indifferenti al dolore dei vostri fratelli; la compassione amorosa non si potrà mai perdere quando subentra in maniera stabile la vera saggezza dettata dallo spirito che è la sola che porta ad una visione molto più ampia e molto più distaccata nei confronti dei mali del mondo. Immaginate di essere su un velivolo e guardare il panorama che sta sotto di voi, sarà sempre lo stesso nella vostra visione ma con aspetti diversi, in una visione completamente nuova, più rarefatta ma anche molto più ampia. Il mondo in cui vivete è ancora lì sotto i vostri occhi, tutta la vostra Terra e la vita dei vostri simili continua a scorrere ma voi la vedete da un altro punto di vista. Anche l'allontanamento geografico non porta necessariamente a creare un allontanamento intimo, interiore. Alla stessa maniera, quando siete lontani dalla vostra Terra natale e vivete fisicamente immersi in un’altra realtà, in un’altra latitudine, portate sempre con voi e dentro di voi la vostra Terra, la vostra casa, tutti i vostri cari. La nostra condizione di evoluzione spirituale permette di vivere in contemporanea e in pienezza la nostra nuova esistenza ed entrare in contatto con la vostra realtà, anche quella del quotidiano senza spostarci e senza perdere la coscienza della nostra realtà. Quando noi parliamo di distacco al quale cercare di tendere, pur nella dimensione che vi ospita, è quel primo passo, è quella anticamera che vi porterà alla nostra stessa condizione. Ci rendiamo conto della difficoltà per la vostra intelligenza che è messa a dura prova, tarata come è dalla dimensionalità terrena. Lo sforzo in più che vi chiediamo per introiettare questo aspetto della verità, sappiamo che è reso possibile dalle vostre intrinseche possibilità. Quindi conviene, è giusto esercitarsi quotidianamente in questo esercizio, cioè a dire nella visione distaccata ma ampia e larga di ciò che avviene nel vostro mondo. Ci sono molte difficoltà che incontrerete all'interno di voi stessi, sulle idee che vi hanno inculcato, perché l'amore verso gli altri, l'amore altruistico è scordare se stessi e compenetrarsi negli altri. È giusto tutto questo ma solo in parte: l'amore per gli altri non può esulare dall'amore per se stessi, anzi nasce spontaneamente e conseguentemente dall'amore che si è sviluppato per il proprio essere. È una conseguenza logica! Non rappresenta un dovere, così  com’è stato interpretato il comandamento che Dio ha dato a Mosé: "Ama il prossimo tuo come te stesso". Però questi due elementi, a nostro avviso, non sono mai presi in considerazione nella loro interezza, nella loro consequenzialità: gli uomini della Terra tendono o ad un eccessivo egoismo o ad un estremo altruismo. Noi ci chiediamo: se avete annullato voi stessi, se avete dimenticato il valore, la cura di voi stessi, cosa darete al fratello? Ciò che non possedete, ciò che non avete sperimentato. In definitiva, non darete nulla, se non esiste sempre questo binomio. Nel riconoscimento della propria persona c'è anche il riconoscimento dell'altro! Ancora c'è tanto lavoro da fare su quella concettualità che spesso fa capolino nella vostra mente e crea i dubbi, crea le perplessità sulle modalità di azioni: se sia giusto questo o se non lo sia. Sono ancora residui strascichi di quella cosiddetta personalità che avete forgiato con gli elementi non vostri ma della società che vi sta attorno. E se ora vi sentite spersonalizzati - a volte questo succede - io vi dico che non avete perso niente di così grave, di così importante. Se non è più così facile entrare in sintonia, in empatia col mondo circostante, non è questo quel male terribile che si può pensare. L'abbattimento, la demolizione lenta ma continua di quel castello della personalità, porta qualche risvolto negativo: sentirsi a volte soli in mezzo a tanta gente e non sentirsi più all'unisono con tante figure familiari; sentire a volte di parlare un’altra lingua in seno alla vostra stessa Terra. Ma il guadagno che si è ottenuto supera di molto ciò che si è perso. Ora vi guardate con i vostri stessi occhi, amate ciò che voi stessi avete riconosciuto: la vostra vera immagine. Credete ciecamente nelle vostre possibilità e non vi demoralizzate se gli altri non vi  esaltano, non vi coprono di lusinghe e di apprezzamenti. L'apprezzamento vero nasce dal vostro intimo. Se avete riconosciuto di essere figli di Dio, il valore immenso, superiore a qualsiasi cosa della Terra, è consequenziale, è assoluto. Se siete veramente convinti che la vostra vita ha un valore, un valore inviolabile, sacro, cosa può fare la gente attorno voi, cosa potrebbe fare per nuocervi, per denigrarvi, per sminuirvi? A questa presa di coscienza si accompagna un'ulteriore presa di coscienza. Il mondo attorno a voi, la gente attorno a voi è altrettanto sacra, è altrettanto grande. Il più delle volte, l’uomo non è consapevole di questa caratteristica così superlativa ma l'inconsapevolezza non è una colpa così grande anzi richiede, da parte degli altri, comprensione totale. Allora, fratelli, mettete insieme, in una unità non più dissociabile, non più contraddistinta, l'amore per il prossimo e l'amore per voi stessi. “Come si deve amare - qualcuno si chiede - qual è il giusto modo?”. Nel corso di questi anni di sodalizio ci siamo dilungati in tanti consigli pratici e pertanto non è una novità ciò che vi proponiamo. Comunque, anche il ripetersi può essere necessario per le vostre menti, a volte, svogliate.

L'amore parte dal rispetto della propria persona e di tutti gli elementi che compongono il vostro essere: rispetto per il corpo fisico, nutrendolo in maniera sana, con cibi e  pensieri sani; nutrire la vostra interiorità selezionando le emozioni, anche per la vostra anima, con cibi sani e nutrienti: riconoscimento delle effettive qualità che vi ha mostrato il vostro essere, riconoscimento anche dei meriti che avete conseguito, che vi vengono riconosciuti, per quanti passi avanti avete compiuto. Riconoscimento di quel grado in più  nella visione allargata che oggi vi consente di percepire, di capire aspetti della verità, prima impossibili da accettare. Sono come degli anni di scuola ai quali vi siete sottoposti con esami finali che avete superato brillantemente. Guardatevi dunque – ora - in questa nuova luce -  la vostra vera luce - piuttosto che in quella proposta dalla società, fatta di falsi valori, di giudizi affrettati e anche di condanne definitive. Nello specchio in cui vi ritraete c'è tutta la bellezza del vostro essere che anela a manifestarsi ancora di più se glielo consentite.  Sono proprio queste le possibilità che avete ancora a disposizione - finché ci sarà un attimo di vita – e, conseguentemente,  c'è tutta una realtà che ha tutto un altro aspetto e un altro significato. Ma certo non ripeterete, in maniera monotona e anche  inutile, ciò che avete fatto in questa vita. Piuttosto si può parlare di approfondimenti su temi di cui si vuol conoscere di più, specializzazioni su quello che già si sa, su quello che già si conosce. Comunque, questo non è il tempo per pensare alla dimensione che vi attende. Oggi l'attenzione deve essere diretta al quotidiano, al giorno dopo giorno, senza quegli alti e bassi, senza quelle illusioni e delusioni che spesso compaiono nel vostro orizzonte, senza quelle fasi alterne di gioia e di tristezza. Quando essi ricompaiono, mettete in moto tutti i vostri espedienti, tutti i vostri mezzi per conservare la gioia, la serenità in maniera stabile, in maniera armonica. E io vi dico che ne siete capaci. Non sentitevi più pusillanimi, non sentitevi più vittime della casualità,ma solo agenti responsabili di tutto il vostro destino.

Vi porgiamo  tutto il nostro pensiero con quella carica di amore che possa servire a riempire i vuoti, i piccoli vuoti della vostra vita, i momenti di solitudine, gli attimi di tristezza. Accettatala come un dono, il dono più grande che possiamo elargirvi ma fate in modo di conservarla più a lungo possibile. 

Se non ci sono domande io mi accomiato da voi.

A. chiede al Fratello quale sia il suo pensiero per quanto concerne i disastri del Giappone e i fatti della Libia. 

R: Se ricordi, fratello, quando si parlava delle profezie che inneggiavano alla fine del mondo per il 2012, noi vi dicemmo che queste distruzioni totali dell'intera umanità non sono comprese nel progetto di Dio e aggiungemmo anche che le calamità a cui soggiacciono i nostri fratelli umani, calamità naturali, sono anche nel progetto di Dio però hanno un fine che travalica il vostro stesso pensiero, la vostra stessa logica – come più volte vi abbiamo detto in analoghe circostanze. Devono essere accettate come naturali delle cui conseguenze dovrebbero  avvantaggiarsi anche i vostri fratelli umani. 

Per quanto riguarda i problemi della Libia, in questo momento c'è un risveglio della coscienza che interessa anche questi popoli che desiderano liberarsi dalla sopraffazione di un solo uomo che ha un potere esorbitante. Ma se, apparentemente, egli prevarrà sulla massa il suo dominio non è eterno e accadranno altri fatti che riporteranno in auge il desiderio di libertà, il legittimo desiderio di ogni creatura e di ogni popolo. 

Addio, fratelli.

 

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