Vedere Un Alone Luminoso Intorno Alle Persone

Vedere Un Alone Luminoso E Scintille Di Luce Intorno Alle Persone esperienze

 

Vedere Un Alone Luminoso E Scintille Di Luce Intorno Alle Persone : continuiamo ad ascoltare la protagonista di questa esperienza nde; abbiamo lasciato Linda, mentre è immersa nell'Amore di Dio (la prima parte dell'esperienza è alla pagina:

https://www.leparoledegliangeli.com/it/premorte/4170-dio-e-amore-la-scoperta-in-una-nde.html);

 

Linda sa che dovrà ritornare sulla terra, dovrà proseguire la sua vita sulla terra, ha ancora dei compiti da svolgere, la sua evoluzione necessita di un altro momento di vita sulla terra ed è li che sta per tornare. Ma lasciamo alle parole di Linda raccontarci il proseguo della sua esperienza:

 

Vorrei spiegare in dettaglio la mia reazione all'idea di dover tornare sul piano terreno. Non potevo sopportare l'idea di dover tornare indietro alla realtà fisica. Dopo una vita di confusione e di paura, mi ero trovata al cospetto di un Dio aperto, accogliente, che non giudicava, che amava senza riserve. Io non desideravo altro che restare in Sua presenza, e mi veniva detto di tornare.

 

Con mia sorpresa, diventai triste ed irritata, perfino aggressiva. Ero confusa per il fatto che, dopo una vita di paure, ero riuscita a raggiungere il paradiso per esser poi rimandata indietro. "Perché mai? – chiedevo – sono forse un pesce troppo piccolo, o cosa?"

 

Per quasi un anno, spesso di notte mi mettevo a piangere nel mio letto, sospirando e pregando Dio di lasciarmi tornare a casa. Non ero una di quelle persone felici che sperimentano una spontanea remissione della loro infermità a seguito di una NDE. Ero ancora molto malata e non riuscivo a comprendere lo scopo di dover restare su questa terra quando non potevo dare nessun contributo ed avevo poche interazioni con la mia famiglia e con altre persone. Mi ritrovavo gemente, mentre mi rivolgevo a Dio domandando ed implorando: "Ti prego, ti prego, ti prego, fammi tornare a casa". Cercavo di persuaderlo, venendo a patti: "Se devo star qui, perché non mi fai guarire, in modo che io possa fare qualcosa?"

 

Appellandomi a Lui, gridavo: "Se tu non vuoi farmi guarire subito, allora potresti farmi stare meglio quel tanto che basta per lasciarmi dipingere, anche solo un'ora al giorno! Se non riesco a far niente, perché non ci deve essere nessun modo di stare con la gente? Mi sento sola!"

 

Sebbene percepissi ondate d'amore che mi avvolgevano costantemente quando smettevo di lamentarmi e cercavo di ricordare la mia esperienza, non ricevetti mai una risposta alle mie lamentele. O almeno non la risposta che volevo.

 

Dopo circa un anno formulai una nuova preghiera dal più profondo del mio cuore. Una volta ancora abbandonai la mia volontà ed ogni sforzo per controllare la mia vita, in modo totale come in quella notte in cui rinunciai al mio attaccamento alla vita e morii. Dissi a Dio: "Caro Dio, mi arrendo. Non so quello che è giusto per me, non so quello che si richiede che io faccia, che io veda o che dica. Non so nemmeno cosa pensare. Io ho sempre chiesto di ricevere quello che pensavo fosse per me la cosa migliore. Dio, io non so più cosa è meglio per me. La mia vita è tua. Qualsiasi cosa tu vuoi per me, mi va bene. Se devo giacere qui in questo letto, inferma e disabile per il resto della vita, sia che duri venti minuti o venti anni, mi va bene. Qualsiasi cosa accada va bene. Io so che mi ami". E poi aggiunsi: "Ti faccio però una richiesta. Ti prego, se devo vivere, fai che possa rendermi utile in qualche modo … per Te".

 

Un curioso effetto della mia NDE fu che cominciai a vedere un alone luminoso e scintille di luce intorno alle persone ed agli oggetti. Poiché avevo avuto così tante anomalie fisiche durante la mia malattia, ritenni che le luci fossero un altro effetto ottico collaterale dell'infermità. Mi fu mostrato in seguito che le luci rappresentavano molto di più.

 

Via via che la mia salute, seppur lentamente, cominciava a migliorare, di quando in quando mi recavo a qualche appuntamento non lontano da casa. Un giorno, mentre guidavo su una strada affollata, mi fermai ad un semaforo rosso ed osservai la strana scena che si svolgeva intorno a me. Un furgone per le consegne si era parcheggiato sul lato destro della strada a circa mezzo isolato davanti a me. Il furgone era uno di quelli che si aprono lateralmente, anziché sul retro. Osservai il conducente mentre camminava di fianco al furgone sul lato trafficato della strada e cominciava a scaricare la merce mentre il traffico si avvicinava. Dalla mia macchina, gli dissi ad alta voce, col mio accento leggermente meridionale: "Ehi, amico, non dovresti fare così, è pericoloso!"

 

In quel giorno da ricordare, io osservai stupita le luci ormai familiari che danzavano attorno a quell'uomo mettersi a turbinare, condensandosi rapidamente nella forma di uno spirito femminile translucido, di una bellezza mozzafiato, che splendeva di luce. Forse lo spirito aveva posato su di me il suo sguardo d'amore per il fatto che avevo avuto un pensiero amorevole e preoccupato per il benessere di quella persona. Per un breve attimo, i nostri occhi si incontrarono. Lei mi sorrise, poi, librandosi sopra l'uomo che non sospettava di nulla, rivolse l'attenzione al suo protetto che era del tutto inconsapevole della presenza celestiale e si affaccendava nelle sue incombenze. Io ero davvero scioccata.

 

Respirando a malapena per paura che la visione sparisse ed ipnotizzata dalla visione stessa, ero riluttante a distogliere lo sguardo dalla bellezza della scena. Tuttavia divenni consapevole che nell'area periferica della mia vista c'erano altre luci ancor più intense. Quando fui in grado di distogliere l'attenzione dallo spirito, guardai lentamente a tutto ciò che mi circondava ed ovunque volgessi lo sguardo ogni singola persona aveva uno spirito bellissimo ed amorevole che stava con lei. Le persone che camminavano distrattamente sul marciapiede erano accompagnate da uno spirito. Dentro le auto potevo vedere, indisturbati dalle barriere fisiche, lo splendore e la forma degli esseri che circondavano gli occupanti. Vidi che le persone che si allenavano a correre avevano vibrazioni di luce che lampeggiavano dietro di loro mentre il loro spirito teneva il passo. Quando la gente entrava ed usciva dagli edifici, gli esseri di luce li seguivano. La vista davanti a me era piena di bianche luci brillanti.

 

Dal limitato punto di vista della mia comprensione umana, mi sforzavo di comprendere il significato di ciò che vedevo. Sapevo che le luci erano collegate alle persone, e sembravano più come un'estensione della loro esistenza, una connessione di luce ad un aspetto del loro sè più elevato, che non qualcosa di separato. Le luci, un collegamento con gli umani, che scintillavano come raggi emanati dagli spiriti, erano così brillanti ed estese, che si intrecciavano tra loro, formando una specie di griglia luminosa. Ricordai testimonianze citate nei libri sulle NDE relative a persone che avevano visto nell'aldilà griglie di luce di cui non sapevano spiegarsi il significato. Guardando la rete di luce che mi stava davanti e sentendo l'immenso flusso d'amore che emanava dagli esseri, compresi che la connessione degli esseri umani agli esseri di luce avveniva attraverso l'amore e che l'amore stesso si connetteva attraverso la griglia.

 

La metafora rappresentata dall'immagine che vedevo e percepivo era assolutamente chiara, ed io fui pervasa dalla conoscenza che tutti noi siamo una sola cosa. Compresi che la nostra unità è interconnessa dall'amore, ed è uno strumento di comunicazione a nostra disposizione, di livello più elevato rispetto a quelli che normalmente utilizziamo, al quale abbiamo comunque accesso. Questo amore è a disposizione di chiunque voglia compiere il duro lavoro spirituale che ci consente di aprire i nostri cuori, le nostre menti ed i nostri occhi allo spirito. Mi ricordai dell'amore che avevo sentito al cospetto di Dio e sperimentai un totale sentimento di amore per tutta la creazione come un'unità interconnessa ed una manifestazione divina.

 

Tante e tante volte quest'unica verità mi venne resa manifesta. Solo Dio esiste, Dio è ogni cosa. Qualsiasi cosa sulla quale possa posare lo sguardo è una rappresentazione di Dio: non il miraggio fisico, ma piuttosto lo splendore luminoso al di là della maschera.

 

Fui bruscamente richiamata alla realtà quotidiana dal suono di un clacson. Guardai verso il mio tachimetro e vidi che la mia macchina stava avanzando come una lumaca. Mentre le lacrime mi rigavano il viso e quasi senza vederci per l'emozione, mi fermai su un lato della strada in modo da poter assimilare la mia visione, finché non recuperai il mio equilibrio.

 

Non so per quanto tempo restai là, ripensando alla meraviglia di quell'evento, ma non potei muovermi finché quella visione spettacolare non cominciò lentamente a svanire, tornando alle più familiari forme di luce che osservavo intorno ai corpi delle persone.

 

Ero riluttante ad andarmene perché speravo che gli Angeli sarebbero tornati e li chiamo Angeli perché non so con quale altro termine riferirmi a loro. Ma quando ebbi recuperato i miei sensi abbastanza da poter guidare, tornai verso casa. Ero ansiosa di raccontare tutto a mio marito e nello stesso tempo mi domandavo cosa ne avrebbe pensato. Forse avrebbe pensato che fossi allucinata, o che mi stessi di nuovo ammalando, o magari che stessi diventando pazza. Invece, e questo va a suo merito, ascoltò il mio racconto a mente aperta. Infatti, dopo che gli ebbi esposto i fatti, il suo responso fu: "Puoi vedere qualcosa intorno a me?" Guardando intensamente le luci che lo circondavano, scoprii che se mi concentravo sul loro scintillio, emergeva una forma che aveva le sembianze di un bello spirito.

 

Quando gli descrissi lo spirito che lo assisteva, fu molto emozionato. Incoraggiata dalla risposta di Ed, raccontai la mia esperienza ai miei figli ed ai miei amici, e loro la raccontarono ad altri amici. Questo diede inizio ad alcune domande, a volte timide e scettiche, ma sempre piene di curiosità, da parte di questi amici. Anche loro mi chiedevano di dir loro se anch'essi non avevano qualche essere intorno a loro. Non mi dispiaceva affatto! Era per me una gioia dividere con loro l'amore che sentivo provenire dagli eletti abitanti di una dimensione in cui l'amore regna. Volentieri mi rendevo disponibile verso chiunque volesse sapere se anche lui aveva un Angelo.

 

Alla fine, la notizia della mia capacità di vedere il regno degli Angeli si diffuse tramite l'articolo di un giornale, alcune apparizioni televisive, conferenze, e soprattutto passaparola. Oggi io divido il mio tempo tra lo scrivere, dare assistenza e tenere conferenze. Parlando con un sacco di gente, ho ampliato le mie prospettive. All'inizio chiamavo Angeli le entità che vedevo in mancanza di termini migliori per esprimermi. Gli esseri erano sempre amorevoli, luminosi, ed avevano l'aspetto e la bellezza di entità ultraterrene. Curiosamente, via via che la mia abilità di distinguere gli spiriti progrediva, cominciai a vedere un diverso tipo di spiriti librarsi al di sopra della gente, e questi attrassero la mia attenzione. Mi sentivo responsabile di dare una descrizione quanto più esatta possibile di ciò che vedevo, e solo di ciò che vedevo, a coloro che mi consultavano, anche se il loro spirito non corrispondeva allo stereotipo angelico che si aspettavano.

 

Per esempio, una volta descrissi ad una donna un uomo anziano con le orecchie a sventola, che portava piccoli occhiali rotondi e che aveva un buffo sorriso che lasciava vedere i denti ben separati tra loro. La donna sembrò stupita e, con le lacrime agli occhi, disse: "Oh, perdiana, lo riconosco. È mio zio che è stato ammazzato. Mi sono sempre chiesta se stava bene". Lo spirito rideva ed entrava in comunicazione telepatica con me. Io fui in grado di far sapere a sua nipote, alla quale lui voleva ancora bene, che lui era in forma e che era stato vicino a lei, che non se ne rendeva conto, tutto quel tempo.

 

La prima volta che mi accadde questo genere di cose, fui presa di sorpresa. Confusa e con un nodo di apprensione alla bocca dello stomaco, pensai: "Oh bene, ora mi tocca vedere anche i morti!" Se non avessi avuto la mia NDE, avrei potuto pensare che stavo diventando pazza. Ma avevo avuto una NDE, ed ora ero in grado di vedere non solo gli Angeli, ma anche gli spiriti delle persone trapassate.

 

La morte non esiste, ma io potevo riportare le presenze dalle altre dimensioni in cui lo spirito risiede dopo aver lasciato l'esistenza umana. Scoprii anche che potevo, in certe occasioni, vedere la forma spirituale di persone ancora vive sul piano terreno. Mi liberai rapidamente della mia apprensione riguardo a questa facoltà nel constatare la felicità ed il conforto che dava alle persone l'ascolto delle incoraggianti storie d'amore al di là della tomba.

 

La mia vita è piena di esperienze e di visioni che mi arricchiscono, ma io sono desiderosa di parlare con altri che, come me, hanno avuto la vita orientata verso una nuova direzione. Sebbene io mi sia ripresa al 75 per cento dalle conseguenze della mia malattia, la mia mobilità è ancora limitata, e penso che Internet sia un efficace strumento per contattare gli altri.

 

Linda

 

Questa bellissima testimonianza di Linda intitolata Vedere Un Alone Luminoso E Scintille Di Luce Intorno Alle Persone è tratta dalla pagina fb NDE - esperienze di premorte

 

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