Esperienze ai confini della morte

Esperienze ai confini della morte testimonianze

 

Esperienze ai confini della morte : ho avuto anch'io un'esperienza ai confini della morte e vorrei raccontare la mia testimonianza così la puoi inserire nella tua raccolta di testimonianze di esperienze ai confini della morte; stavo tornando a casa da una breve vacanza, percorrevo l'autostrada quando, per un incidente, la mia macchina uscì di strada e si capovolse; viaggiavo con il mio cane, e mentre gridavo, temevo per la sicurezza del mio cane; ero ferita ma la mia unica preoccupazione era rivolta al cane, lo sentii grattare contro i vetri frantumati e uscire dal veicolo verso l'autostrada.

 

Chiamarono i soccorsi e arrivarono rapidamente; mentre si prendevano cura di me io continuavo a supplicare che qualcuno si prendesse cura del mio cane, non mi importava di me, sentivo che se mi avessero lasciato avrei potuto alzarmi e chiamarlo, riaverlo con me e poi sarei potuta andare all'ospedale come loro volevano, tutto ciò a cui potevo pensare era "lasciatemi trovare il mio cane".

 

Naturalmente ignorarono la mia richiesta, ero più grave di quanto mi aspettassi; mentre mi caricavano sull' ambulanza sapevo che le mie possibilità di alzarmi per chiamare il mio cane erano svanite, il mio cuore batteva all'impazzata, sopra di me vedevo le luci dell'abitacolo; ricordo che cercavo di guardare fuori dai finestrini e pregavo Dio che avesse a cuore il cane e se ne occupasse perchè in quelle circostanze non potevo pensare a nessun altro che potesse prendersi cura del mio cane; come una improvvisa pioggia, vidi la luce dal soffitto del veicolo venire giù sul mio volto, la sentii entrare nella mia faccia e poi scorrere giù per il mio corpo e iniziai a riempirmi di pace.

 

Quella luce che sentivo attraversare il mio corpo sospingeva fuori il panico che provavo e una volta che la mia paura defluì del tutto sentii che le cose potevano andare bene per me, per il mio cane, per tutto; qualcosa nella mia testa mi diceva che dovevo semplicemente osservare e rilassarmi, poichè si stavano prendendo cura di me e tutto sarebbe andato bene.

 

Durante il tragitto devo essere anche svenuta, vedevo dei volti andare e venire sopra il mio sguardo e mi chiedevo perchè tanta fretta, sapevo che tutto sarebbe andato bene, come mai loro no?

 

Una volta nel reparto di terapia Intensiva mi dissero che mi avrebbero addormentata per un poco, perchè i miei polmoni sanguinavano; dissi che mi stava bene e ovviamente da quel momento in poi non ricordo più nulla di quanto è accaduto in quella stanza.

 

Non saprei dire in che momento riaprii gli occhi, ma li aprii, o pensai di aprirli, e pensavo di trovarmi ancora in quella stanza dove mi avevano portato, ma invece con mia sorpresa mi vidi avvolta da una bella luce dorata, molto intensa e rassicurante.

 

Il mio primo pensiero fu come avessero fatto a fare una cosa del genere in quella stanza di ospedale, era forse qualche nuovo tipo di comfort creato per i pazienti?, i margini erano dorati e imbevuti di un bel riflesso arancio e non saprei dire per quanto tempo fui immersa in quel colore, ma fui cosciente tutto il tempo dei miei pensieri.

 

Potevo vedere a 360 gradi in ogni direzione e fu allora che capii che benchè completamente cosciente non avevo un corpo, eppure questo non mi sembrò strano.

 

A un certo punto venni spinta dentro una miriade di colori ciascuno di crescente intensità e i colori si fondevano l'uno nell'altro; udivo anche dei suoni e in qualche modo sapevo che si trattava di musica, ma tanto i colori quanto la musica erano molto diversi da qualsiasi altra cosa avessi sperimentato durante la mia vita; i colori erano tridimensionali e anche i suoni e c'era una quantità di colori e di note enormemente superiore a quella che conoscevo nel reame terrestre.

 

Era sbalorditivo e benchè fossi affascinata da quanto vedevo, provavo anche un senso di normalità e il mio cuore provò la pace più travolgente che io avessi mai sperimentato.

 

A volte i colori si muovevano molto veloci, altre volte potevo come sentirli e attraversare il mio essere; sentivo ciò che ogni colore aveva da offrire e questo è molto difficile da spiegare ma penso che potrei dire che ogni volta che un colore sostava sopra di me o mi attraversava io diventavo quel colore e le note musicali e la quantità di colori erano enormemente maggiori di quelle che vedevo nella mia esperienza terrena.

 

Ogni volta che elaboravo un pensiero cosciente era come se una mano soffice e gentile, come quella di un amorevole genitore, accarezzasse un lato della mia anima e in qualche modo mi sussurrasse di non resistere e di lasciarmi andare ad "essere" e che quella era l'unica cosa che dovevo fare.

 

Per la prima volta in vita mia provai cosa significava semplicemente "essere".

 

Sono ancora sconvolta da quella profondità e semplicità al tempo stesso, mentre questo accadeva, uno strato di conoscenza si depositò sulla mia anima e fu come se io potessi vedere e capire cosa significasse essere infiniti e tuttavia sè stessi al tempo stesso; non c'era "tempo", tutto semplicemente "era".

 

Potrei essere stata lì alcune ore, o alcune migliaia di anni, sarebbe stata la stessa sensazione, il tempo non sembrava esistere.

 

I colori si fecero più intensi e dettagliati, diventando tessuti e ricami e un intrecciarsi di suoni e colori al tempo stesso.

 

Nonostante sapessi che questo non era il nostro mondo, tutto appariva naturale e non aveva bisogno di una spiegazione.

 

A un certo punto compresi l'essenza della creatività, compresi il mio potenziale illimitato di essere umano, compresi la mia capacità di provare amore e sapevo che ero sostenuta da quell' "amore" e sapevo che questa era il per-sempre di quell'amore.

 

Sentii cosa significa AMARE nella maniera in cui Dio ama, e quando lo sentii il mio cuore si aprii e sentii la mia anima toccare quella del creatore invisibile, seppi che Dio esisteva davvero e che ne eravamo tutti una parte.

 

In quel momento iniziai a tornare alla coscienza e lottai con la mia mente, non volevo tornare in questa realtà, ma fu quasi come una porta che si chiude e fui di nuovo nel mio corpo, i miei occhi aperti e i miei familiari attorno.

 

I dottori furono stupiti dalla mia ripresa e in seguito mi dissero che non avevano mai avuto un paziente con polmoni danneggiati tanto gravemente che poi fosse sopravvissuto, mi dissero che sarei rimasta in ospedale alcuni mesi ma saltò fuori che furono necessari solo 18 giorni, sapevo di poter guarire rapidamente, per me era un fatto, così come il sapere che non ero stata davvero ferita.

 

E il cane sta bene ed è di nuovo con me.

 

Esperienze ai confini della morte testimonianze è il racconto di Diana

 

 

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Esperienze ai confini della morte

 

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