Le Parole degli Angeli
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Gruppi preghiera

09.04.2003

Fratelli, vengo a voi nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo, per annunciarvi un evento di estrema importanza che riporterà, in seno alla comunità dei fratelli umani, sentimenti di pace e di speranza sul piano delle scelte. Ho tralasciato altre incombenze per dedicare a voi tutta la mia energia, l’intera gamma della mia essenza, per dirvi che l’evento cui faccio riferimento è ormai un fatto scontato, sul nostro piano, e si spera che sul vostro non abbia a subire modifiche fra le varianti possibili fra i futuri probabili individuali e collettivi.

Ciò che conforta e sostiene la nostra sicurezza è il riscontro dell’umano consenso, ad ampio raggio, che si è andato formando come proposito volto alla scelta che non ci sia mai più guerra, che mai più ci siano fratelli che uccidano altri fratelli, che mai più si sparga sangue e sofferenza a causa della prepotenza di un singolo, o di un gruppo. Nel sostenere e mantenere fermo questo proposito, fratelli miei diletti, eviterete gli effetti delle cause oggi determinate da questo tragico evento.

Abbiamo lasciato sempre la libertà di decisione nelle questioni di importanza relativa, di natura personale e settoriale, ma per quanto riguarda le scelte che coinvolgono tutti gli abitanti di questo pianeta ci viene data, ci viene conferita l’autorità di intervenire con un particolare e speciale tipo di intervento che si manifesta con la massima delicatezza e si introduce nella mente dei nostri fratelli umani stimolando e facendo prevalere il pensiero positivo, il pensiero d’amore e, soprattutto, la tendenza ad optare per il benessere collettivo, anziché per la distruzione di massa.

Abbiamo scongiurato un pericolo troppo grande che sovrastava su questo pianeta, già abbastanza depauperato di energia e afflitto dalle sofferenze dei suoi abitanti.

Sappiate che sarà sempre il vostro pensiero vigile e attento, forte e operoso, a tenere in piedi, a tenere alto il sacrosanto crisma della pace, della non belligeranza tra gli uomini. Avete offerto le vostre migliori energie per il raggiungimento della compassione in molti cuori e anche nelle molte anime che non stanno più fra voi. Gli esseri che vi hanno apparentemente lasciato, compresi gli amici, i consanguinei e i conoscenti, hanno ricevuto tanta luce attraverso le vostre preghiere, e hanno preso in carico, hanno preso a cuore il bene di questa umanità, fino ad immolarsi per l’epilogo di un tragico conflitto.

Coloro che voi definite i cari defunti, coloro che se ne sono andati, vivono in un altro stato vibratorio molto vicino alla vostra Terra e sono i vostri più diretti benefattori e collaboratori del vostro programma. Ognuno di voi sappia, con certezza assoluta, che nessuno dei vostri cari vi ha abbandonato e, pur seguendo le direttive superiori della grande Luce, dell’Amore primo, e proprio per questo, i vostri cari possono – se voi vi disponete a riceverlo – darvi sempre il loro aiuto per sostenervi nelle fatiche del vivere e nell’aiutarvi a riproporre l’armonia perduta, l’armonia momentaneamente smarrita.

Ho dedicato questo spazio, queste mie parole all’argomento della morte, della vita oltre la vita, perché ancora è molto sentita da alcuni di voi la paura al riguardo, perché avverto la perplessità e l’incertezza nei confronti dell’elemento morte. Quotidianamente, fratelli, dovete confrontarvi con essa, anche se non direttamente, anche se ogni volta suscita un’apprensione, uno smarrimento non controllabile, pur in presenza di una fede forte, una fede convinta nella sopravvivenza dell’anima. Lo sconforto che vi assale quando la vita non è più presente in un vostro fratello è ancora un punto doloroso e cruciale del vostro percorso nella carne.

Vi voglio assicurare sulla provenienza di queste emozioni: una delle vostre componenti, la parte più densa che voi chiamate corpo fisico, segue delle leggi, soggiace a delle forze da voi individuate come istinto di conservazione, istinto di sopravvivenza. Tali forze si manifestano continuamente, anche quando non ve ne accorgete, per mantenere in vita ogni parte di voi. Esse si sottomettono e soccombono solo quando arriva il momento del passaggio dimensionale deciso dallo spirito. In tale momento speciale e cruciale, la paura sparisce e non c’è più dolore, non c’è più alcun disagio. Solo quando si è in vita, quando si è nello splendore dell’esistenza, e si è presi e coinvolti nella gioia di vivere, la paura della morte è un fatto possibile, un fatto normale, spesso utile, anche se poi la mente la rielabora e il cuore la sostiene per affrontare questo evento.

Sento in voi che la mansuetudine, che accompagna ogni gesto della vostra giornata, è la prerogativa speciale del vostro stile di vita, mansuetudine che non conservate solo per voi, perché va diretta anche agli altri. Sento anche il modo nuovo di affrontare e risolvere i vostri problemi con la giusta concentrazione, con il pensiero ordinato e logico; sento con piacere che non vi sentite diversi, che non vi sentite deprivati, diseredati, dal momento che non fate più parte della massa inconsapevole. Avete fatto cadere tutte quelle false mete, quei bagliori inutili che la società ha costruito considerandoli grandi conquiste da perseguire, raggiungimenti preziosi e irrinunciabili. Tutti quei falsi valori si sono disintegrati come bolle di sapone ai vostri occhi che non sono più ciechi, non sono più limitati nel potere visivo; la vostra vista si espande al di là di ogni limite posto dalla scienza che pone paletti di separazione tra il visibile e l’invisibile. Quanto più crescete in amore e consapevolezza tanto più ampio sarà il raggio di visione, tanto più la conoscenza si allarga, affinché un giorno, molto presto, possiate essere perfettamente padroni e consapevoli della Verità assoluta. Sarete assecondati, riconosciuti e rispettati dalle infinite energie dell’Universo, per quel che siete, e renderete concreto il pensiero di una realtà più che a misura d’uomo, a misura del super Uomo dell’Era a venire.

Dedichiamo ora qualche minuto al servizio riproponendo la luce e l’amore da parte di questo Cerchio, di questo gruppo, unito agli altri gruppi che sono in diretta comunicazione con voi, affinché il compito che vi siete assegnato sia sempre realizzato e portato a termine. Fate convergere, facciamo convergere la luce che risplende nei vostri cuori, nei nostri cuori, sugli ammalati, sulle persone afflitte, sulle persone sole, su quanti chiedono aiuto e consolazione. Vogliamo che giunga a loro questo aiuto, questa consolazione, dovunque si trovino, a qualsiasi condizione sociale e morale credano di appartenere. La luce e l’amore non fanno distinzioni, giungono ai buoni e ai cattivi, ai malvagi, agli invidiosi, e fanno in modo che costoro desistano da tutti i loro propositi di danneggiamento e di cattiveria nei confronti del prossimo.

Ci sia l’amore e la pace per tutta l’umanità e per ogni essere del Creato.

Addio, fratelli.

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