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Gruppi preghiera

Guide Angeliche - Messaggio del 27.11.2008

Le Guide Angeliche dettano a Lidia al Gruppo di preghiera Amore e Guarigione di Catania

27.11.2008

Sono con voi, fratelli. A nome della Comunità che io rappresento rivolgiamo un saluto speciale a un fratello che da molto non faceva parte integrante di questo gruppo. Vogliamo che egli sappia che il sodalizio con il suo spirito non si è mai interrotto e deve sentirsi gratificato per tutte quelle attenzioni, quegli aiuti che comunque riceve dal Cielo, anche se le difficoltà della vita rimangono sempre contemplate e presenti nel suo programma incarnativo e sulle quali noi non possiamo interferire. Lo snodarsi degli avvenimenti della sua esistenza hanno un principio di logicità e di continuità e sta a te, fratello, interpretarne il significato, andando in fondo e riscoprire il bandolo di quella matassa i cui i fili si sono tanto intricati. Ma puoi sempre risalire all'origine.

Questo vale per tutti voi, fratelli che mi seguite, che siete consapevoli comunque dell'autogestione della vostra vita, una gestione che prima è affidata ad altri, ai vostri genitori, ai vostri parenti, nell'età dell'infanzia, dell'adolescenza, ma l'età adulta comporta dei privilegi e nel contempo delle forme di responsabilità nel gestire, amministrare la propria vita. Nella gestione e amministrazione della vita questo è veramente più importante, è il perno su cui fa leva poi tutta l'esistenza, le scelte di vita, quelle scelte esistenziali fatte in piena coscienza, operate nel massimo della libertà interiore, prive cioè di tutti quei condizionamenti, delle pressioni sociali di cui l'uomo, nostro fratello, è circondato.

Quando ciò accade - e cioè a dire in mancanza di libertà di scelta - le disfunzioni che si palesano nel tempo, nel settore degli affetti, del lavoro, delle amicizie sono inevitabili, sono scontate.

Qualcuno si chiede: ma quand'è che la scelta diventa veramente libera?

Su di voi pesa, ha un ruolo significativo l'influenza sociale. Ricordate, fratelli, che tutto ha un prezzo, si paga un prezzo per ogni scelta veramente libera che spesso i familiari e la società non approvano; ma si paga anche un prezzo quando non si vuole uscire dai ranghi per paura di essere isolati ed emarginati. La scelta libera, io vi dico che è possibile. A volte siete sul punto di operarla, poi intervengono tutti i pregiudizi, tutti i condizionamenti e tra questi l'elemento determinante, l'elemento significativo è nell'essere additati come “egoisti”.

Riflettete su questo termine adeguatamente per eliminare quella sensazione negativa che vi è stata attribuita in quanto io vi dico che l'Ego non è quell'elemento vituperato e disprezzato, bensì l'ego è quella parte divina che è dentro di voi; l'Ego è la chiara voce del vostro spirito; di conseguenza ogni scelta significativa, importante che può cambiare, far prendere una nuova strada alla vostra vita, proviene dal vostro Ego.

Cominciate, fratelli, a riformulare il vostro vocabolario eliminando le frasi fatte, eliminando i significati di demerito e di negatività di alcuni termini. Nella storia degli uomini si annoverano pochissimi esempi di uomini veramente liberi che hanno operato una scelta, che hanno seguito una direttiva senza ascoltare chi li dissuadeva o chi li approvava. Con queste scelte - io vi garantisco - non hanno danneggiato altri esseri, non hanno causato dolore e disperazione. Ma badate bene, fratelli, che alla libertà cui alludo si accompagna sempre la responsabilità.

Perché responsabilità? Perché i ruoli che ogni essere umano si è auto-assegnato comportano delle responsabilità che riguardano non soltanto la propria vita ma anche le persone che ha vicine, con cui ha creato legami di parentela o di affinità.

La responsabilità non va mai scambiata per sacrificio, per abnegazione totale!

Purtroppo i nostri fratelli umani riescono con difficoltà a trovare una via di mezzo, un punto di equilibrio tra i due opposti; e la vita oscilla fra questi alti e bassi, a destra e a sinistra. Anche il sacrificio, le abnegazioni totali sono il frutto di un condizionamento che le varie generazioni si sono trasmesse; pertanto quando si dice “io mi sacrifico per i miei figli”, miei cari, quanta libertà e determinazione c'è in questa espressione?

Chiedetevelo!

Anche il vittimismo è qualcosa che vi è stato inculcato perché dà la possibilità di piangervi addosso e sentirvi vittime delle circostanze, succubi degli altri. Ogni essere umano che viene al mondo ha questa prerogativa della libertà, una libertà spirituale, una libertà decisionale che deve venir fuori, manifestarsi - nell'età adulta - nella sua interezza perché il processo avviene gradualmente; ma nel frattempo il danno si è fatto e, nonostante le molte costituzioni affermino questo principio, altri esseri umani deformano il concetto o lo contraddicono con il loro comportamento.

La libertà è un termine di ampio respiro, di largo raggio. Mentre investe i settori esterni della vita di ogni creatura ha il suo perno, il suo centro di rispondenza, nell'interiorità di ogni uomo. Il diritto alla libertà, alla autodeterminazione non può essere riconosciuto e reso operante per mezzo di guerre, insurrezioni, spargimento di sangue. È vero anche che i nostri fratelli umani adoperano la violenza, usano il mezzo della guerra per affermare dei principi di grande valore, di grande respiro.

Ma non è questo l'unico modo!

Oggi, fratelli, credetemi, siamo a un punto cruciale della storia dell'uomo nel quale questi sistemi non sono più validi, non sono più efficaci, non servono. I motivi non sono solo prettamente etici, bensì delle coscienze che sono già state preparate, addestrate nelle varie esistenze incarnative a questo salto di qualità. La scelta impegnativa di una guerra, la scelta di assalire una nazione per affermare un proprio principio non condiviso, non sarà più, negli anni a venire, il sistema più largamente adottato.

Continueranno dei focolai di guerra con un graduale esaurimento e diradamento di questi episodi e alle menti dei nostri fratelli governanti si affacceranno nuove idee, nuove formule, nuovi sistemi per guidare un paese, una nazione con la condivisione di altri uomini-condivisione come scelta e non come imposizione.

È questa la fraternità particolare, fraternità fra i popoli che caratterizzerà la nuova era!

Fraternità dunque non solo come riconoscimento di uguaglianza ma anche come condivisione di principi e di ideali a largo raggio e non più astratti, ma concreti. Cioè a dire realizzabili nella concretezza di quel popolo, di quella nazione, di quella piccola comunità. Ciò che sarà possibile per una grande nazione potrà essere realizzato anche da un piccolo paese, da una piccola comunità. E questo è meraviglioso, fratelli: è il miracolo che scaturisce dalla crescita, dall'espansione della consapevolezza che ci fa sentire non più separati dalle religioni, dalle culture, dalla distanza geografica.

Dalla nostra visione allargata, lo spettacolo meraviglioso è l'armonia di questo Pianeta, è qualcosa che conforta. A poco a poco il piano di Dio - nella Sua piccola parte che riguarda questa Terra - è realizzato, è completo. In ogni uomo l'elemento intelligenza, l'elemento lungimiranza, intuizione, perspicacia saranno potenziati al massimo. Tutto questo finalizzato a un bene comune che non esclude il bene personale.

Tornando alle vite di ognuno di voi, fratelli, in quelle parti dolenti, in quelle parti deficitarie sulle quali o per le quali chiedete aiuto, protezione, sostegno, io vi dico che niente vi viene negato, niente vi viene precluso dalla Provvidenza divina. I suoi doni sono per tutti. Ma quando vi sentite esclusi, tagliati fuori da questa ricchezza, da questa abbondanza di vario genere non prendetevela, non arrabbiatevi con qualcuno o con il nostro Creatore ma dite solo a voi stessi: “Io posso cambiare tutto quello che non mi garba, tutto quello che non mi aggrada, non rimanendo a marciare sugli stessi passi o a restare fermo a pensare le stesse cose per rifare le stesse azioni.”

Smuovetevi, smuovetevi da questo immobilismo. Cominciate a cambiare a poco a poco modi di pensare, modi di agire, modi di vedere, modi di vivere, se questo non vi aggrada.

Se non vi aggrada il vostro habitat non è per colpa di qualcuno; non vi fermate neanche a pensare al frutto del karma, del karma personale, in quanto il karma è passibile di alleggerimenti, di accorciamenti, di riduzioni.

Infine il mio consiglio è di guardare ogni giorno alla vita con occhi più grati. Una gratitudine all'esistenza vi apre le porte, fa in modo che entri tutta quell'abbondanza, quella gioia, quel benessere di cui necessitate.

Se non ci sono domande io vado, fratelli.

Addio.

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