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Dopo la morte si rinasce i perchè

Dopo la morte si rinasce i perchè significato e spiegazioni dalle Guide Angeliche

 

Dopo la morte si rinasce i perchè

 

07.02.2017

 

Le Guide Angeliche dettano a Lidia al Gruppo di preghiera Amore e guarigione di Catania

 

Miei cari fratelli sono con voi, come sempre si rinnova la gioia di questi incontri. E’ una gioia che proviene da una fraternità universale, un tipo di amore che ancora deve essere sperimentato sulla vostra Dimensione, perché - quasi sempre - i rapporti affettivi tra fratello e fratello, nascondono qualche insidia, qualche elemento di tornaconto.

 

Il vero amore è senza contropartita, il vero amore è senza aspettativa, il vero amore non conosce ostacoli, non contempla riserve, riserve mentali. Il vero amore proviene dall’Amore Primo, dal nostro Creatore, di cui noi siamo una piccola e pallida immagine.

 

Sentiamo, molte volte, ripetere che la vita di una persona ha una sequenza molto breve. Se rapportata allo scorrere del tempo può essere quantificata in ottant’anni, in novant’anni, in cento anni, che rappresentano dunque un’inezia nei confronti dell’eternità. Però devo dirvi, fratelli, che c’è un tempo del vostro esistere che non ha niente a che fare con il Divenire, mi riferisco allo stato di coscienza che annulla il tempo e che, qualche volta, nella vostra vita avete sperimentato come esperienza meravigliosa di benessere pieno. L’avete provato in qualche momento di preghiera vera, di rapporto intimo con il vostro Spirito, ed in quei momenti il tempo si è annullato.

 

È sembrata un’esperienza lunghissima, anche se il vostro orologio ha segnato qualche minuto, o forse anche meno. L’apertura di coscienza, questa dilatazione dell’Essere senza alcun limite, può essere paragonata all’esperienza dell’estasi riferita e attribuita ai vostri santi. Questo, per dirvi che anche nel vostro vivere potete avere coscienza, consapevolezza - anche se limitata a brevi momenti - di ciò che appartiene alle altre Dimensioni, le Dimensioni più sottili e più raffinate dell’Essere.

 

Una preghiera anche breve, ma fatta con tutto il cuore, con l’assenza di ogni pensiero turbativo, può diventare un momento di estasi. Ci sono stati anche altri momenti della vostra vita, nei quali lo scorrere del tempo è sembrato lunghissimo, un’eternità. Sono stati i momenti di dolore, di angoscia, di preoccupazione per qualcuno dei vostri cari. L’attesa di una telefonata ha fatto accelerare il tempo e gli attimi; i minuti sono sembrati ore.

 

Pertanto, il vostro Essere, anche in questa Dimensione limitata che vi ospita, può avere veramente sentore dell’annullamento del tempo, del concetto del tempo nel suo scorrere, o fermandolo o allungandolo.

 

Molti vostri fratelli, che sono preparati, che hanno fatto propria la conoscenza di sé nella meditazione e nella preghiera, riescono ad annullarsi, annullarsi come ego inferiore, ed allacciare quindi i rapporti con il sè superiore, in un colloquio perenne, in un colloquio senza fine.

 

Fare buona meditazione non è di tutti, occorre molta pratica, occorre molto esercizio e saper fermare i pensieri. Annullare e non sentire il proprio corpo non è qualcosa che si raggiunge dopo due, tre sedute. Però, il mio consiglio è di provare: che ognuno di voi provi a fare meditazione anche per qualche minuto, perché così potrà avere anche dei risultati eccellenti nella vita pratica, nello stato di salute, nel rapporto con sè stessi e con gli altri.

 

È molto salutare anche per il vostro sistema nervoso, sollecitato continuamente dallo stress, dalle emozioni, soprattutto da quelle negative, dal pensiero che ripropone continuamente la cattiveria umana, il malessere sociale.

 

È necessario fermare il pensiero per qualche minuto al giorno, disponendovi in preghiera o in meditazione, come ricerca  di un benessere che non potete trovare in altri ambiti se non in voi stessi. Benessere che non proviene nè dalla droga, dall’alcol o dalla vicinanza dei vostri fratelli, perché il vero benessere proviene dalla vostra interiorità, là dove risiede il Maestro interiore, il Dio di ognuno di noi.

 

Attivando questo dialogo silenzioso, si può affrontare meglio la vita di ogni giorno, con tutti gli alti e i bassi, con le illusioni e le disillusioni. La vicinanza con i vostri fratelli è importantissima: aumenta il vostro stato vibratorio se vi accompagnate ad amici affettuosi, sinceri, che non hanno secondi fini, che sono pronti ad accettarvi nell’infinita gamma della vostra personalità, nei punti oscuri e nei punti in luce. Ma non dimenticate mai, come prioritario, il colloquio interiore con il vostro Spirito.

 

Ora ci predisponiamo, ben volentieri, a rispondere a delle domande, che una sorella ha proposto come quesiti collettivi:

 

Quando ritorniamo su questa Terra per un’altra incarnazione, la rifacciamo con le stesse persone o cambiando ruolo?

 

Commemorare la Shoah - per non dimenticare - serve di monito all’umanità?

 

Sappiate, fratelli, che ogni ritorno nella carne ha una motivazione ben più grande, ben più profonda di quello che ognuno di voi può pensare. Mi riferisco ai famosi ruoli che impersonate su questa Dimensione: Il ruolo di madre, di genitore, di marito, di moglie, ruoli - dal nostro punto di vista - senza importanza, o quella importanza che voi gli attribuite.

 

Si torna sulla Terra quando è arrivato il momento della decisione piena, e senza rimpianti, di dare amore ad alcuni fratelli, di compensare i torti e di rimettere a posto quella bilancia di dare avere che è compresa nella Legge d’Amore. È un dare avere che non è come la vostra aspettativa, ma quando si dà, necessariamente si riceverà da fonti infinite e diverse da quelle a cui si è dato. Il ruolo non è importante, anche perché sono innumerevoli le incarnazioni ed infinite le possibilità di pareggiare i ruoli.

 

Si può incontrare un parente, ma anche un perfetto sconosciuto, che diventerà un amico, un marito o un figlio; in questo modo si creano le occasioni più propizie per rendersi utili, per darsi da fare. Quindi, l’impegno di una incarnazione consiste nel dare, aiutare e compensare con il nostro amore, chi ne è privo, a prescindere dai suoi meriti, a prescindere dal suo comportamento. Sappiamo che poi, nella fattispecie, l’impegno assunto su altre Dimensioni, diventa di difficile realizzazione sulla Terra. Come sappiamo, intervengono i cosiddetti “fattori umani”che inseriti nella personalità, fanno da ostacolo alla propensione all’amore.

 

A volte, in un vita non si riesce a portare a termine quel programma di massima disponibilità, stipulato con le Guide, per cui occorre ritornare e riprovare tante e tantissime volte, fino a quando si  saranno eliminati tutti quei diaframmi che ostacolino la carica d’amore spontaneo, puro, come potente flusso di energia.

 

Le sperimentazioni diventano importantissime, perchè in ogni incarnazione si affina il sentire interiore, si allarga la capacità di amare: si prende coscienza di quella che è la vera consapevolezza.

 

Tante volte ci siamo soffermati su questo termine, di difficile comprensione nella sua interezza, nella sua immensità di significati. La consapevolezza piena è quel traguardo che tutti ci proponiamo e che, in piccola parte, voi sperimentate nella vostra Dimensione, che diventa sempre più ampia, man mano che si va avanti nella crescita evolutiva.

 

Parliamo di crescita per comprenderci, ma non esiste una vera crescita, perché tutti, nell’Eterno Presente, siamo realizzati al massimo e nella piena consapevolezza. Quindi, la crescita è un termine didattico per capire che si evolve se ci appropriamo  di un grado in più di consapevolezza.

 

La consapevolezza è coscienza di sè e degli altri, visti come sè stessi e non come alter ego, o come nemici. La consapevolezza è entrare a far parte di una Unità inscindibile, l’unità di Dio. Consapevolezza è non arrecare male agli altri, perché il male fatto agli altri è male fatto a sè stessi.

 

Per poter essere padroni e facenti parte della consapevolezza assoluta, bisogna avere eliminato tutti gli ostacoli, tutti i diaframmi che si frappongono all’Amore universale, all’Amore puro. Tutto ciò può essere realizzato in un fieri, in quel momento senza tempo dell’estasi, dell’Illuminazione, ma a volte ci avvantaggiamo del tempo: è necessario il tempo, perché attraverso il tempo e la sperimentazione conosciamo meglio noi stessi e il Cammino che dobbiamo fare. Finchè c’è un Cammino da compiere, un tragitto, un fine da perseguire, non abbiamo ancora raggiunto l’Illuminazione e ci sentiamo lontani da Dio, dalla Sua Luce e desiderosi della Sua conoscenza.

 

È questa spinta a conoscere Dio, a volerlo sentire dentro di noi, che ci fa essere migliori, che ci sprona ad aiutare, ad aiutare tutti. Nell’aiuto agli altri c’è il mandato di Dio, c’è il Suo volere. Pertanto, ci sentiamo portavoce della Sua parola e agiamo come diretta volontà di Dio.

 

Per l’altra domanda che ci è stata proposta,  la nostra risposta è che noi non condividiamo queste vostre celebrazioni, se sono fatte soltanto per l’esteriorità, per illudere la massa.

 

Leggiamo nei vostri cuori, e vediamo che sono veramente pochi i fratelli che sentono questa ricorrenza come afflato di amore e di compassione verso chi ha sofferto veramente. I nostri fratelli umani fanno molte cose solo per l’esteriorità, o perché desiderano sentirsi acclamati, benvoluti, attraverso queste rievocazioni, che pur nell’impegno organizzativo, non hanno un fine di educazione sulle masse. A nostro parere, servono a ben poco. Tuttavia, se tra gli uomini che seguono le rievocazioni, ce ne sono alcuni che si sentono veramente coinvolti, allora tutto questo ha un senso; ma per educare la massa alla fratellanza, all’amore universale, bisogna partire dal singolo, dal lavoro con sè stessi. Comunque, è sempre un atto d’amore che può servire, ma non ha quel significato universale che qualcuno vorrebbe riconoscere. Non è un messaggio che giunge ai cuori di tutti gli uomini, ma solo alle loro menti e, passato quel giorno, si dimentica tutto.

 

Sono così i nostri fratelli umani, e ci addoloriamo quando vediamo che non c’è una crescita riguardo ai veri valori interiori, ma se non  serve per molti, ma solo per qualcuno, è già tanto.

 

Ci sono domande fratelli?

 

Domanda - Il fratello A. chiede se la catalessi sia sospensione di tutte le funzioni del corpo, oppure no.

 

Risposta - La catalessi, a nostro parere, riguarda solo la parte fisica, cioè le funzioni fisiologiche del corpo che vengono apparentemente bloccate, quindi è una morte apparente. Per quello che riguarda la parte spirituale, i corpi sottili non vanno in catalessi, assolutamente. Chi è in catalessi sente le emozioni, sente il dolore, non fisico, ma il dolore dell’anima, e può sentire la gioia. I corpi sottili seguono quell’iter, di cui tu sei a conoscenza, dopo la morte fisica, iter che è sempre collegato al programma del disincarnato. Quindi, la catalessi non è la morte fisica, è uno stato alterato di vita, perché ci si può sempre riprendere: le cellule del corpo non sono morte, non si sono bloccate, la riproduzione cellulare continua ad esserci, il sangue continua a circolare, i tessuti non vanno in necrosi. È uno stato molto difficile, molto raro, rarissimo, ma non è la morte.

 

Domanda - Scusami ancora, Fratello, io in tre anni ho avuto sei episodi di mancamento totale della coscienza, era catalessi?

 

Risposta - La coscienza esiste anche in catalessi. Ho parlato di emozioni, di stati d’animo; nella catalessi si capisce chi c’è intorno a sè e si capisce il momento che si sta vivendo.

 

Domanda – Visto che l’ultima volta, questa mancanza di coscienza è durata nove ore e un quarto, se dovesse succedere ancora, temo che mi possano credere morto.

 

Risposta – Può succedere che la catalessi si scambi per morte, proprio per questo motivo si devono far passare i tre giorni prima della sepoltura.

 

Se non c’è altro, facciamo un Cerchio di Luce e di guarigione per tutti i vostri mali. Accendiamo una Luce potentissima, tenendoci per mano, e sentiamo che la Luce dell’Universo ci raggiunge singolarmente e collettivamente, per purificarci e per vivificarci.

 

Perché abbiamo bisogno di Energia potente, che ci permetta di amare il nostro prossimo, di accettare il nostro prossimo così come accettiamo noi stessi. Abbiamo bisogno d’Energia potente dell’Universo per portare a termine tutti i nostri programmi, programmi personali, di crescita, di studio, di evoluzione. Energia potente dell’Universo per superare tutte le disfunzioni dei nostri corpi, da quello più pesante a quelli più sottili. Energia d’Amore per riempire il nostro cuore, appesantito dal dolore.

 

Inseriamo nel Cerchio, anche il fratello Joseph, che possa crescere liberato dai suoi problemi, che possa affrontare la sua fanciullezza con quella spensieratezza di cui ha tanto bisogno.

 

Arriva su di noi la Luce e l’Amore di tutto l’Universo, perché diventi Provvidenza, diventi benessere, prosperità, salute e pace, molta pace, pace con noi stessi e pace con gli altri.

 

La luce e l’Amore dell’Universo ci inondano e ci compenetrano: riceviamo Amore per tutte le nostre carenze, per tutti i nostri bisogni.

 

Addio fratelli

 

Dopo la morte si rinasce i perchè significato e spiegazioni dalle Guide Angeliche è stato trasmesso al Gruppo di preghiera

 

 

 

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Dopo la morte si rinasce

 

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