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Consapevolezza e comprensione

Consapevolezza e comprensione fraterna

 

Consapevolezza e comprensione

 

02.10.2018

 

Le Guide Angeliche dettano a Lidia al Gruppo di preghiera Amore e guarigione di Catania

 

Fratelli diletti, vi comunichiamo la nostra gioia per questo incontro da voi sollecitato e voluto. Come sempre ci collochiamo vicino ad ognuno di voi per trasmettervi il nostro amore, la nostra energia, e soprattutto, quella fratellanza che è cosa molto rara tra la vostra gente. Una fratellanza di natura divina, ma anche una fratellanza per avere esperito come voi, tante vite, tante esistenze su questa dimensione e di averne tratto frutto; un frutto rigoglioso che possiamo ora offrire anche a voi, un frutto di esperienze positive che hanno allargato la nostra consapevolezza, improntate soprattutto all’amore reciproco, e oggi hanno reso possibile questa comunicazione medianica tra noi e voi.

 

Così com’è facile intuire abbiamo anche ricevuto tanto dolore, tanto odio, tanta ingratitudine, ed è quello che voi stessi sperimentate nella vostra esistenza e non costituisce più un cruccio, un dolore insopportabile, un peso che non potevate eliminare dalla vostra vita.

 

Fino a qualche tempo fa tutto il fulcro della vostra esistenza ruotava attorno al dare e al ricevere, soprattutto in termini di amore e di gratificazione. Gratificazioni non ricevute per l’impegno speso, anche nel lavoro, per il dono di se stessi, per ciò che si è dato agli altri, ma ora notiamo che, la fede non ha abbandonato mai la creatura, anche in mezzo alle difficoltà, senza alcuna speranza di un orizzonte migliore. La fede ha accompagnato giorno dopo giorno i nostri fratelli che hanno ascoltato e messo in pratica i nostri consigli; perché come abbiamo sempre detto e ridetto, i cambiamenti che si desiderano, che auspica il vostro cuore, non possono provenire mai dall’esterno, ma dalla vostra interiorità, da quella parte di voi che fa veramente il bello e il cattivo tempo nella vostra vita.

 

Occorre conservare, sempre, uno stato d’animo di positività, anche di fronte alle storture apparenti, perché si sa che quello che non si gradisce, non si accetta e che procura dolore non è piovuto dal cielo, bensì scelto consapevolmente dalla creatura, dall’essere prima di incarnarsi, per rimettere a posto tante situazioni di esistenze precedenti; per pareggiare i conti di quel dare e avere di cui spesso vi dimenticate. Così, come vi preoccupate del dare ed avere economico o di tipo amoroso, quello che non si pensa, a cui non si dà importanza, rappresenta, invece, il perno di tutti i livelli esistenziali. Anche qui, da noi, si lavora all’insegna dell’amore, dell’amore dato e ricevuto.

 

Ricordate: se Dio, il nostro Creatore, è puro amore, tutto il gioco dell’esistenza si snoda attraverso l’amore, così anche tutto ciò che sembra odio, violenza, alla fine nasconde l’amore.

 

Ma assieme all’amore si deve dare vita alla consapevolezza perché la consapevolezza cresce, si allarga in ognuno di voi attraverso la riflessione e il non giudizio; mediante l’accettazione consapevole di tutto ciò che non piace, che non arreca gioia, soddisfazione. Pertanto, consapevolezza e amore vanno di pari passo, e non si può parlare di consapevolezza senza un lavoro continuo su se stessi, sui propri comportamenti, sui propri pensieri, sulle proprie azioni, ma non per sentirsi colpevoli.

 

Forse qualcuno, nella chiesa cattolica, ha voluto fare risaltare, mettere al primo posto la colpevolezza. Io vi dico che, dopo aver arrecato danno agli altri, si può sentire la pesantezza del proprio agire, ma alla cosiddetta colpevolezza si deve abbinare il giusto ripensamento per poter risarcire, con un atto d’amore, il danno che si è arrecato.

 

Bisogna compensare l’inconsapevolezza di un gesto, di un’azione, senza portarsi questo peso addosso per tutta l’esistenza; ma quando non si possono far tornare i conti per svariati motivi, per una morte improvvisa, perché il tempo non basta per riparare il malfatto, allora quel sospeso viene dirottato in un’altra vita. Non è possibile annullare un danno arrecato ad un altro fratello con un semplice atto di dolore, ma bisogna ricompensare in vari modi chi è stato defraudato, anche in presenza di un atto di dolore, sappiamo che il conto si dovrà pagare.

 

Questo convincimento non può portare disperazione, ma il buon senso vi fa ritenere che una giusta compensazione deve avvenire nell’esistenza che avete progettato, nella quale, coesistono anche aspetti di gioia e di gratificazione che dovete ricevere.

 

Ma noi abbiamo sempre sollecitato, che da parte vostra, si dia maggiore peso e spazio a questo aspetto della vita, che vi compensa da tante brutture e dolori, e che ora è sempre in luce e mai in secondo piano, e ha fatto di voi delle persone che irradiano la propria positività nel mondo che vi circonda negli ambienti che frequentate.

 

Guardatevi dalle persone che sono sempre nere, pessimiste, che non fanno altro che parlare del proprio dolore e della propria sofferenza spirituale. E’ vero che vanno aiutati, ma non per sempre, perché l’aiuto che si dà deve fare migliorare la persona, deve farla crescere. Se si continua a restare fermi nel proprio dolore chiusi nella propria sofferenza senza vedere spiragli di luce, allora non si può fare più niente per quella creatura, non si può dare aiuto. Solo l’amore di Dio può creare una breccia nel cuore di questi fratelli, chiusi come sono nel proprio dolore o nel proprio egoismo, in quella cittadella così protettiva, e apparentemente sicura, nella quale non vogliono fare entrare nessuno, per rimanere a marciare sui propri passi. Ma non sarà per sempre, in quanto, tutto evolve, non si resta mai fermi, solo apparentemente fermi: arriverà il momento del risveglio anche per loro.

 

Siamo certi che quello che avete dentro lo comunicate anche agli altri a parole, a gesti, ad azioni; non si può tenere dentro quello che si è conquistato che si è realizzato, prima o poi viene fuori, prima o poi viene comunicato.

 

L’energia di cui siete fatti fratelli è un’energia che si trasmette, non siete solo un corpo fisico avete tanti corpi sottili con cui comunicate emozioni, sentimenti a chi vi sta vicino, anche senza volerlo: tutto ciò vi fa essere portatori di luce, di pace e del messaggio divino.

 

Non vi sembra poca cosa quello che riuscite a dare agli altri, pensate forse al denaro a gesti grandiosi eroici ma già è tanto, è il massimo che gli altri possono aspettarsi.

 

Con molta umiltà, con molta serenità, con molta pace comunicate agli altri quelle che sono le vostre esperienze, le vostre rivincite, le vostre vittorie.

 

Vedete fratelli, anche se il mondo che vi circonda potrebbe non capirvi, potrebbe anche criticarvi, com’è successo a tanti vostri fratelli illuminati, a tanti vostri santi, questo non può annullare la vostra gioia interiore, non può diminuire il vostro valore; e poi si sa che chi si discosta dalla massa inconsapevole viene sempre additato e criticato com’è successo al nostro Gesù Cristo, come è successo ai grandi della storia, ai grandi della cristianità.

 

In una società che non fa altro che copiare i gesti inconsulti di violenza, di latrocinio, non può che essere criticato chi si discosta totalmente da questa massa inconsapevole.

 

Tuttavia dobbiamo stimolare in ognuno di noi la comprensione fraterna per chi giace nella inconsapevolezza e non si accorge del danno che procura al fratello e che procura anche a se stesso. Se non si può aiutare concretamente un fratello in disgrazia, almeno gli si può inviare la compassione fraterna.

 

La compassione che cos’è fratelli? Da che cosa viene fuori? Dal non sentirsi superiori agli altri, e dal capire che il fratello non ha ancora realizzato quella particolare luce interiore, quel grado in più di consapevolezza, che lo deve far desistere da azioni violente, da azioni delittuose. Bisogna pensare che, spesso, anche la malattia si insinua nella mente e non fa funzionare bene i meccanismi del cervello. Anche questa considerazione deve portare alla compassione: esistono molte alterazioni mentali non ancora contemplate dalla neurologia, dalla neuropsichiatria. Ancora non si conosce totalmente il funzionamento del cervello e quindi si ignorano tante attività non regolari, non consuete, con cui si manifesta un fratello.

 

Ci vorrà ancora tanto tempo perché gli scienziati scoprano i meccanismi insoliti inconsueti, non annoverati nella cosiddetta normalità che portano a delinquere tante persone, e anche se la legge condanna e imprigiona, non necessariamente li porta poi a ravvedersi, comunque sopraggiunge sempre la comprensione.

 

Nella vostra società ci sono delitti che lasciano veramente sconcertati, violenze su minori, su donne, su persone anziane che non meriterebbero nessuna comprensione di natura umana, ma solo vendetta e altrettanta violenza per ritorsione ma se, come dicevano gli antichi, la mente è (sottile e fragile) come un filo di capello, e non si conosce ancora tutto del funzionamento di essa e dei meccanismi del cervello, molto è affidato, dunque, alla comprensione (del singolo individuo) e questo per chiudere un argomento che non dovrà mai essere chiuso. Apparentemente chiudiamo questo argomento per non intristirvi, ma sarà motivo di ulteriori approfondimenti da parte nostra, così come procede la vostra scienza nell’acquisizione di nuovi elementi, di nuovi farmaci, di nuove cure per le patologie esistenti, così noi procederemo in ulteriori approfondimenti su questi argomenti.

 

Addio fratelli

 

Consapevolezza e comprensione fraterna sono parole delle Guide Angeliche

 

 

 

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