Le Parole degli Angeli
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Miracoli

Visione dello Spirito visione dell'Anima

Visione dello Spirito visione dell'Anima esperienze vicine alla morte sogni e visioni testimonianze
 
… Io non so se e’ vero , ma ci voglio credere; lei mi ha sempre detto che ci saremmo rincontrate un giorno in paradiso, perche’ mi ha fatto da madrina al mio battesimo, e, a tutti coloro che sono legati da questo vincolo, gli sara’ dato di riconoscersi in un’altra vita.
 
Forse mi voleva preparare sin da piccola al distacco che irrimediabilmente sarebbe arrivato dodici anni fa , quando io avevo 33 anni.
 
Sapevo che era malata di cancro e che non gli sarebbe rimasto molto tempo, ma in barba ai medici che le davano tre mesi, e’ rimasta con noi sei mesi.
 
Nei due anni precedenti, la malattia l’aveva ridotta molto piu’ magra di quello che e’ sempre stata, e le aveva procurato una strana e fastidiosa orticaria su tutto il corpo.
 
Lo racconto perche’ e’ proprio da li’ che e’ iniziata una strana cosa: le procurava grossi problemi questa eruzione cutanea, cosi’ tanti da sentirla lamentarsene, e io pregai tanto , ma cosi’ tanto che la sua orticaria passasse a me , che cosi’ fu; me la tenni sul corpo per due anni senza che i medici ne trovassero la causa e quindi il rimedio.
 
Fu un po’ stupida questa mia manovra perche’ in questo modo l’orticaria ce l’avevamo tutte e due.
 
Va’ bene, tre giorni prima che lei morisse, sognai di passeggiare con lei nella piazza del paese, e, incontrando e salutando delle persone, questi , vedevano solo me, io dicevo nel sogno di essere con la mia nonna , ma nessuno la vedeva.
 
Al risveglio andai al lavoro, e, nonostante avessi da poco rilevato quel ristorante, decisi che dovevo partire per la calabria ben sapendo che da li’ a tre giorni sarebbe morta.
Andai e naturalmente volli passare tutto il tempo con lei, anche in quella occasione pregai tanto affinche’ il suo dolore potesse in qualche modo passare a me, ma niente da fare.
 
Il giorno passo’, e venne la notte e rimanemmo io e lei.
 
Lei era a letto, si alzava di tanto in tanto per andare in bagno, vestiva una camicia da notte azzurra, troppo grande oramai, io la vegliavo da un lettino attiguo, dove aveva voluto che mi sdraiassi (non ha voluto che dormissi con lei nel lettone), e quella notte , mentre la guardavo trattenendo le lacrime, ad un certo punto , mentre era sdraiata sul letto , non so se dormisse, ho visto chiaramente che dal suo corpo ne usciva un altro, vestito esattamente come lei, si levava e si staccava dal suo, rimaneva pochi istanti e ritornava a congiungersi a quello del letto. Ho creduto che stesse dormendo, ho creduto di avere le visioni, mi sono spaventata tanto, ma mia nonna ha continuato a sdoppiarsi, tre volte e’ uscito il corpo dal corpo, senza nessun dubbio era cosi’ e , senza nessun dubbio si trattava di lei.
 
Rimasi li’ tutta la notte e il giorno dopo, senza dormire e con lei sempre lucidissima, nel pomeriggio ancora una volta rimasi da sola con lei , e ancora mi stupii, per un altro episodio: fissava verso il televisore della camera, spento e mi chiedeva: chi sono quegli angioletti li, accanto alla televisione? Non risposi, ma pensai che fossero i suoi due figli, morti in tenera età.
Mi mando’ via la sera, mi volle mandare via e la mattina del giorno dopo alle 6, mia zia chiamo’ al telefono per dire che era morta.
 
Il dolore piu’ grande che avessi mai provato, ma anche la gioia che il suo incubo era finito e che in qualche posto continuava a essere.
 
Ho continuato negli anni a venire a sentirla vicina, mi ha accarezzato in un momento brutto della mia vita, mi viene in sogno confortandomi e tranquillizzandomi, quando ne ho davvero bisogno, ma una notte , e questo voglio raccontarlo il sogno fu un po’ strano: la sognai affacciata all’apertura di una grotta dove non c’era luce, mentre aspettava me e mio nonno , suo marito. Io e il nonno camminavamo insieme verso quella grotta buia , e, quando raggiungemmo lei mi diede un bacio, prese il nonno sottobraccio e mi disse che io non potevo andare, dovevo stare fuori.
 
Insieme si allontanarono mentre io li seguivo con lo sguardo accorgendomi che seppur buia quella grossa grotta aveva della luce in fondo.
 
Tre giorni dopo mio nonno mori’ e io ebbi il tempo di raggiungere la calabria poterlo vedere ancora da vivo e dargli la gioia di potere lui vedere me.
 
Grazie di cuore a chi nella sua immensa misericordia vuole a volte darci la consapevolezza che i nostri amati, sono li’ accanto a noi discreti, ma vigili, pronti a darci il loro conforto e a farci vedere che vivono nella luce.
 
Angelica
 
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