Le Parole degli Angeli
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Medaglia Miracolosa Testimonianze

Medaglia Miracolosa Testimonianze Esperienza straordinaria Materializzazione
 
Medaglia Miracolosa Testimonianze : cara Sara ti voglio raccontare una esperienza straordinaria riguarda la medaglia miracolosa, la sua materializzazione, questa testimonianza mi è capitata l'anno scorso, è vero che gli Angeli esistono e ti voglio spiegare perché; un anno fa ero a Roma, città che mi ha fatto trovare una sorpresa, mi furono date da un ragazzo due medagliette della Madonna miracolosa, non una medaglia ma ben due e tornando a casa, come mio solito do tutto, nonostante il significato, ho regalato quelle due medaglie alla ragazza che mi aiutava in casa, perché le faceva piacere.
 
Dopo questo episodio passarono dei mesi e non pensavo più a questa cosa ma un giorno mi è capitato di andare su un sito che parlava della storia di quella medaglia miracolosa e mi sono appassionata perché non la conoscevo.
 
Mi venne in mente l'episodio di aver regalato le medagliette e sinceramente ci rimasi male e avrei voluto non averle regalate, tornai a casa con il proposito di cercare in tutti i cassetti per trovare un'altra medaglia, convinta che ne avevo ricevute altre tanti anni prima, quindi mi misi alla ricerca di qualche medaglia ma cercai dappertutto e non ne trovai nemmeno una.
 
Andai a letto molto rammaricata perché le avevo donate e mi addormentai triste; la mattina scendendo dal letto appoggiai le mani sotto il cuscino e sentii qualcosa che era duro, guardai e con mia grande meraviglia si erano materializzate due medagliette, sono rimasta così scossa che ancora oggi non posso crederci ma sicuramente quelle due medaglie non le avevo trovate e quindi non potevano essere lì.
 
Non so spiegarmi questa cosa e anche quando la racconto mi sembra impossibile ma la verità è questa.
 
Ho regalato quelle due medaglie alle mie nipoti che avevano tanto bisogno di preghiere e come sempre ho fatto non le ho tenute per me, sono certa che sono servite alla loro vita e infatti hanno superato momenti bui con la preghiera.
 
Ti mando un saluto e un bacio fortissimo
 
Medaglia Miracolosa Testimonianze sono parole di Rosanna
 
E per completezza di informazione vi inserisco la storia della Medaglia Miracolosa
 
A Parigi, al numero civico 140 di Rue Du Bac, c’è un Santuario, nel quale si trova la Cappella della Medaglia miracolosa, non è molto distante dal Louvre ed è comodamente raggiungibile mediante la metropolitana che ha una delle sue fermate proprio a Rue Du Bac.
 
La Cappella della Medaglia miracolosa attira ogni anno un milione di pellegrini, persone di ogni razza e colore, che vengono qui, nel cuore di Parigi, a cercare una risposta ai loro problemi esistenziali, a chiedere grazie alla Madre che tutto sa e comprende e con cui ci si può sfogare come soltanto con una madre è possibile fare, nel più assoluto silenzio, in un clima di grande fervore e raccoglimento.
 
È il mistero di Rue du Bac, un mistero che nasce 174 anni fa, dalle apparizioni della S. Vergine a una giovane novizia delle Figlie della Carità di S. Vincenzo de’ Paoli, Caterina Labourè, a cui la Madonna affidò la realizzazione di una medaglia cosiddetta “miracolosa” che, da quasi due secoli ormai, ha conquistato con le sue innumerevoli grazie e prodigi il mondo intero.
 
La stessa Caterina Labourè, così racconta la storia delle apparizioni “venuta la festa di San Vincenzo (19 luglio 1830) la buona Madre Marta (direttrice delle novizie) ci fece alla vigilia un'istruzione sulla devozione dovuta ai Santi e specialmente sulla devozione alla Madonna, questo mi accese un gran desiderio di vedere la Santissima Vergine, che andai a letto col pensiero di vedere in quella stessa notte la mia buona Madre Celeste, era tanto tempo che desideravo vederla; essendoci stato distribuito un pezzettino di tela di una cotta di San Vincenzo, ne tagliai una metà e l'inghiottii cosi mi addormentai col pensiero che San Vincenzo mi avrebbe ottenuto la grazia di vedere la Madonna.
 
Alle undici e mezzo mi sento chiamare per nome “Suor Labouré! Suor Labouré”, svegliatami, guardo dalla parte donde veniva la voce, che era dal lato del passaggio del letto, tiro la cortina e vedo un Fanciullo vestito di bianco, dai quattro ai cinque anni, il quale mi dice “vieni in cappella, la Madonna ti aspetta”.
 
Il Fanciullo mi condusse nel presbiterio, dove io mi posi in ginocchio, mentre il Fanciullino rimase tutto il tempo in piedi; parendomi il tempo troppo lungo, ogni tanto guardavo per timore che le suore vegliatrici passassero dalla tribuna, finalmente giunse il sospirato momento, il Fanciullino mi avverti, dicendomi “ecco la Madonna, eccola!”, sentii un rumore come il fruscio di vesti di seta venire dalla parte della tribuna, presso il quadro di San Giuseppe, e vidi la Santissima Vergine che venne a posarsi sui gradini dell'altare dal lato del Vangelo.
 
Dire ciò che provai in quel momento e ciò che succedeva in me, mi sarebbe impossibile, io, guardando la Santissima Vergine, spiccai allora un salto verso di Lei, ed inginocchiandomi sui gradini dell'altare, appoggiai le mani sulle ginocchia di Maria, fu quello il momento più dolce della mia vita “figlia mia - mi disse la Madonna - Dio vuole affidarti una missione, avrai molto da soffrire, ma soffrirai volentieri, pensando che si tratta della gloria di Dio, avrai la grazia; dì tutto quanto in te succede, con semplicità e confidenza, vedrai certe cose, sarai ispirata nelle vostre orazioni, rendine conto a chi é incaricato dell'anima tua”.
 
Quanto tempo restassi con la Madonna, non saprei dire, tutto quello che so è che, dopo di avermi lungamente parlato, se ne andò scomparendo come ombra che svanisce, dirigendosi verso la tribuna, per quella parte da cui era venuta, tornata a letto, sentii suonare le due e non ripresi più il sonno”.
 
Il 27 novembre dello stesso anno, alle 17 e 30, Caterina ha una nuova visione durante la meditazione in cappella, vede come due quadri animati che le passano davanti in dissolvenza incrociata, nel primo, la Santa Vergine è in piedi su una semisfera (il globo terrestre) e tiene tra le mani un piccolo globo dorato, i piedi di Maria schiacciano un serpente; nel secondo, dalle sue mani aperte escono raggi di uno splendore abbagliante, nello stesso tempo Caterina ode una voce, che dice “questi raggi sono il simbolo delle grazie che Maria ottiene per gli uomini”.
 
Poi un ovale si forma attorno all’apparizione e Caterina vede scriversi in un semicerchio questa invocazione, prima sconosciuta, in lettere d’oro “o Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te”.
 
Subito dopo l’ovale della medaglia si gira e Caterina ne vede il rovescio, in alto una croce sormonta la M di Maria, in basso due cuori, l’uno incoronato di spine, l’altro trapassato da una spada, Caterina ode allora queste parole, ”fai coniare una medaglia, secondo questo modello, coloro che la porteranno con fede riceveranno grandi grazie”.
 
Caterina riferisce al suo confessore, il Padre Aladel, la richiesta fatta dalla Madonna circa la medaglia, ma il sacerdote reagisce negativamente ed intima alla novizia di non pensare più a queste cose.
 
Qualche mese più tardi, pronunciati i voti, Caterina Labourè viene inviata al ricovero di Enghien per curare gli anziani, la giovane suora si mette al lavoro, ma una voce interiore l’assilla continuamente “si deve far coniare la medaglia”.
 
Caterina ne riparla al suo confessore, intanto nel febbraio del 1832 scoppia a Parigi una terribile epidemia di colera, che provocherà più di 20.000 morti, in giugno le Figlie della Carità cominciano a distribuire le prime 2000 medaglie, fatte coniare da Padre Aladel, le guarigioni si moltiplicano, come le protezioni prodigiose e le conversioni spirituali, il popolo di Parigi comincia a chiamare la medaglia “miracolosa”.
 
Nell’autunno 1834 c’erano già più di 500000 medaglie, un anno dopo soltanto ne circolavano più di un milione, nel 1839 la medaglia veniva diffusa in più di dieci milioni di esemplari, e alla morte di suor Caterina, nel 1876, si contavano più di un miliardo di medaglie!
 
Autrice Maria Di Lorenzo
 
 
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