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Consapevolezza come accettazione

Consapevolezza come accettazione Consapevolezza significa conoscenza dell’animo umano

 

Consapevolezza come accettazione

 

31.10.2017

 

Le Guide Angeliche dettano a Lidia al Gruppo di preghiera Amore e guarigione di Catania

 

Fratelli cari, fratelli diletti, mi presento a voi nello splendore della luminosità del mio Essere. Della luce del mio Spirito siete tutti investiti, non solo collettivamente, ma anche singolarmente.

 

Mi considero portavoce della Comunità che da tempo vi ha in carico e che segue, con molta soddisfazione, la crescita spirituale di ognuno di voi. Una crescita diversa da persona a persona perché rapportata al programma incarnativo individuale, anche se poi si allaccia alla crescita ed al programma collettivo di cui fate parte integrante.

 

Per potere esporre meglio, dettagliatamente, il mio pensiero, vi propongo l’esempio di una immagine che in questo momento cade sotto i miei occhi spirituali: le famose scatole cinesi che ognuno di voi ha presente, da quella più grande a quella più piccola, inserite l’una dentro l’altra. È un’immagine concreta che può suggerirvi come il vostro programma individuale abbia moltissime aderenze e propaggini con il programma della società in cui siete inseriti. Per allargare il campo, immaginate queste scatole cinesi in un universo senza limiti.

 

E’ vero anche che la Dimensione che vi ospita, ed ha formato la vostra personalità, ha creato anche immagini mentali di separazione continua da essere ad essere, in seno alla società di cui fate parte.

 

Se poi si allarga il pensiero verso la globalizzazione sociale, vi accorgete facilmente che i diaframmi aumentano sempre di più e quell’unità cosmica, quell’unità universale, diventa un pensiero utopico e irrealizzabile.

 

Quando la mente viene messa da parte, perchè già si conoscono le modalità di pensiero strutturate dalla consuetudine e si va oltre queste strutture stereotipate, il pensiero universale che accomuna tutti gli uomini, tutti gli esseri dell’universo, diventa accettabile, diventa auspicabile.

 

L’unità cosmica, l’unità spirituale, non è più un dogma, ma un riconoscimento al quale giunge la vostra mente quando si è liberata dallo stereotipo. Ecco perché, a volte, noi vi suggeriamo di cominciare ad ammorbidire la vostra mente, sradicando quella rigidezza di pensiero che avete fatta vostra e che, spesso, vi fa sentire sicuri, una sicurezza che non proviene dallo Spirito, ma dalla rigidità della vostra mente.

 

La morbidezza di pensiero, la morbidezza mentale, permette di assimilare comportamenti e modalità di vita differenti dalla vostra. È una elasticità mentale che procede attraverso un tirocinio continuo, un tirocinio che consiste nella eliminazione di ogni stereotipo.

 

Qualcuno teme di non essere più se stesso, di non poter più fare riferimento a quei principi che hanno guidato fino ad oggi la propria vita e l’hanno resa sicura. Ma io vi dico, fratelli e sorelle, che non è una sicurezza autentica,  ma provvisoria, perché dettata dalla  mente e non ispirata dallo Spirito.

 

Vi dico, che il contatto umano con i vostri fratelli diventa il campo di battaglia per poter estirpare ciò che è nocivo e  che vi ha danneggiato fino ad oggi. Solo così l’amore può entrare in tutte le fibre del vostro Essere, quell’amore che può essere assimilato come il vostro cibo, pertanto non imposto per educazione o per consuetudine.

 

La difficoltà nel recepire l’amore come programma quotidiano della propria vita, risiede nella vostra mente, ancora infarcita di assiomi e di principi falsamente etici.

 

È vero anche, che la collettività di cui fate parte vi impone degli obblighi, cioè a dire un adeguarsi alle consuetudini per non scandalizzare i benpensanti, ma c’è sempre un limite a questa coercizione alla quale siete stati abituati.

 

Senza danneggiare nessuno, o entrare in contrasto con qualcuno, sentitevi liberi detentori di un nuovo pensiero. È una libertà che vi siete conquistata a caro prezzo, attraverso delle scelte spesso dolorose, sentendovi a volte asociali o antisociali, ma è una vostra conquista: avete tenuto lontano soggetti che avrebbero potuto danneggiarvi, o porre degli ostacoli alla vostra crescita.

 

Ora, non sento in alcuni di voi rimpianti per ciò che avete lasciato alle spalle, nè alcuna preoccupazione per il giudizio sociale.

 

Liberi da tutti i ceppi che hanno legato, o fermato, il vostro Cammino, potete mettere in moto la macchina dell’Amore, dell’accettazione anche di chi è ancora inconsapevole, di chi ancora brancola nel buio dell’ignoranza.

 

Questa crescita è già presente, ma non si ferma all’oggi, e ad essa si accompagna l’umiltà della vostra anima. Umiltà e consapevolezza crescono di pari passo, e consapevolezza significa accogliere in sè Conoscenza infinita.

 

La Conoscenza a cui alludo, non è la conoscenza spicciola, quella dei libri, delle enciclopedie; piuttosto è la conoscenza dell’animo umano, di tutte le sue debolezze, di tutte le sue conquiste, ma anche delle sue disfatte.

 

Consapevolezza come accettazione del bello e del meno bello, del buono e del meno buono.

 

Consapevolezza è sentire Dio dentro di sè e non cercarlo fuori, come un Dio vendicatore castigatore, ma ritrovarlo anche nelle piccole cose, nella natura tutta, nelle gioie e nel dolore del quotidiano.

 

Consapevolezza significa capire oltre le parole e non dar peso al significato letterale delle parole. Consapevolezza è sentire gli stati d’animo.

 

Consapevolezza è non giudicare, non offendersi e non offendere. Tutto ciò che viene fuori è la risultante dell’amore introiettato, dell’amore assimilato.

 

È vero che il percorso è difficile e pieno di pericoli, perché si può tornare indietro, si può ricadere nelle vecchie abitudini. Ma noi siamo sicuri che si va avanti comunque, se c’è la voglia di andare avanti.

 

Il percorso è difficile, lungo e non si esaurisce in una vita: per raggiungere la perfezione dello Spirito, così come suggerisce l’anima, occorrono infinite esperienze, occorre fare propri tanti insegnamenti, occorre laurearsi, specializzarsi nella carriera spirituale.

 

Vi dico tutto questo affinchè non vi scoraggiate quando c’è un ritorno all’indietro, quando qualcosa non funziona nella vostra vita come vorreste, perché anche queste impasse fanno parte integrante del cammino spirituale, e senza questi alti e bassi non si cresce, non si va avanti.

 

Se siamo qui con voi a suggerirvi il nostro Pensiero, è perché la disciplina spirituale è molto ardua da seguire e da realizzare, ma con il contributo di Esseri amorosi si può realizzare, alla fine, tutto il percorso, tutto il programma.

 

È un compito che svolgiamo con tutta la spontaneità del nostro Amore, perché vi riconosciamo fratelli nell’unico Dio. E cosa fanno i fratelli se non aiutarsi vicendevolmente? Cosa fanno i fratelli se non riconoscersi nell’unico padre, Il nostro Creatore?

 

Chiudiamo questo Contatto suggerendovi un Cerchio di Luce e di Amore potentissimo, che si compenetri con la vostra persona e distrugga ogni malanno, ogni principio di malattia e, soprattutto, dissipi ogni risentimento, ogni rancore che il vostro cuore conservi.

 

Liberate il cuore da tutti questi intrusi, rendetelo libero, rendetelo morbido, perché possa giungervi l’amore di Dio. Un cuore così colmo dell’amore di Dio, non può contenere emozioni negative, emozioni dannose alla vostra salute ed al vostro benessere.

 

Un cuore colmo di beatitudine e di serenità, vi fa iniziare ogni giornata della vostra vita con il piede giusto, con il buonumore.

 

 Un cuore che non ha rimpianti e recriminazioni ed è pieno dell’amore di Dio,vi protegge in ogni attimo della vostra vita dalle insidie degli altri Esseri e da passi incauti, per mantenervi nel rettilineo del Cammino.

 

Un cuore pieno dell’amore di Dio, irradia amore attorno a sé in ogni luogo, nell’ambito del lavoro o delle amicizie.

 

Un cuore pieno dell’amore di Dio, vi fa sentire giovani e spensierati e allontana da ognuno di voi pensieri di morte, di solitudine e di infermità.

 

Con questo, vi salutiamo fratelli, lasciandovi la nostra Presenza spirituale perenne.

 

Addio

 

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