Le Parole degli Angeli
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Gruppi preghiera

05.04.2005

Siamo con voi, fratelli.

Noi entriamo nel vostro cuore e nella vostra mente attraverso il tunnel di luce che la vostra disponibilità ha creato: un apparente tunnel senza principio e senza fine che la stessa creatura incarnata ha posto in essere facendo propri i parametri del tempo e dello spazio. In conseguenza di ciò crede impropriamente di essere circondata da una totale oscurità e di dovere usare il tempo per incamminarsi in un tragitto che ha come meta la Piena Luce. Questo tragitto, impropriamente chiamato "evoluzione", serve alla creatura per scrollarsi di dosso quelle tracce pesanti, quei fardelli onerosi che la propria oscurità ha creato e di cui ha bisogno di liberarsi per rimpossessarsi della sua Luce. (1)

Ciò che voglio chiarire alle vostre menti, è un concetto che è già presente in voi, su cui ci siamo più volte soffermati; ma l'approfondimento non è mai troppo. Tutti noi Esseri, figli della Grande Luce e del Grande Amore, siamo nella Luce e risplendiamo di Luce sfolgorante, ma il grado di consapevolezza che connota ogni essere fa sì che questa Luce possa essere sentita e recepita anche nelle sue svariate forme, attraverso i suoi innumerevoli approcci con la creatura. (2)

Quanto più il recipiente è capiente, vuoto da altre sue cianfrusaglie, tanto più la Luce si riversa, colma e ricopre gli anfratti del vostro e del nostro essere e ogni dimensione a cui l'Essere incarnato pensa di appartenere si propone come pane quotidiano, come cibo-nutrimento per tutti i vari corpi, lasciando la libertà, assicurando il libero arbitrio di decidere cos'è più consono, cos'è più appropriato a questo o a quell'altro essere. (3)

La Provvidenza infinita, la cui caratteristica viene attribuita al nostro Creatore, ha queste peculiarità, sia che appaia come Luce, come Energia indifferenziata, sia quando si trasforma, tramite il pensiero creativo dell'uomo, in progetti, in forme, in creazione.

Rendetevi conto, fratelli, dell'enorme ricchezza, della sua infinita varietà che investe ogni entità. Ricchezza cui ben si accorda ogni riferimento che negli anni si è fatto a questo tesoro nascosto, a questo tesoro ignorato, fino alla presa di coscienza sempre più convinta di questo assioma, di questa verità.

Ma se i vostri occhi convergono in una visione dell'esistenza, che si ferma al contingente, che si ferma al parziale, se avete messo i paraocchi alla vostra vista, non vedrete mai cosa sta dietro alla vostra testa, nè dal lato destro del vostro orecchio, nè dal lato sinistro. Sembrerà di muovervi con estrema difficoltà nell'oscurità quasi assoluta. è questo il modo di pensare e di procedere della massa inconsapevole dei nostri fratelli irretiti dal piacere della materia e dal desiderio smodato di soddisfarla in tutti i modi. Ma quanta amarezza, quanta infelicità procura ai loro animi questo modo di vivere, questo modo di pensare!

Neanche il tesoro più grande che la Madre Terra possa donare potrà mai lenire o annullare questa infelicità, questo scontento, ma la nostra contentezza, a cui anche voi siete partecipi, miei cari, è nel constatare come questa massa informe va man mano assottigliandosi perchè dal burattino di legno possa formarsi la coscienza, possa venir fuori l'umanità.

Questa metamorfosi è compresa nel Piano di Dio al quale voi, noi, e tutti gli Esseri dell'Universo partecipiamo, consapevoli o inconsapevoli, affinchè diventi palpitante e reale. Nessuno è escluso dalla collaborazione a questa Opera. L'ordito della Tela di Dio abbisogna del ricamo di tutti. (4)

Il lavoro dunque che andiamo a fare, è altamente prezioso e di estrema responsabilità, ed è condiviso da tutti gli esseri del Creato. L'Amore stesso di Dio, la Sua Legge, prevede la reciprocità di intenti e di aiuti. Nessuna creatura, nemmeno quella che si sente nel buio assoluto può essere o sentirsi lasciata sola nel compimento della sua opera. Mutuo soccorso, mutua compartecipazione e compassione assoluta, compassione piena: questo contempla la Legge, la Legge Superiore che presiede alla Creazione, che è un tutt'uno, mentre talvolta viene attribuita allo stesso Creatore e tal'altra, invece, può apparire come se lo prescinde a causa dei molti equivoci sull'interpretazione di Dio, sulla falsa immagine che gli uomini si sono creata di Dio. è l'interpretazione che crea questa discrepanza. (5)

La Legge di Ordine e di Armonia assoluta, che impersona Dio stesso, viene percepita come Legge di "causa-effetto" che la creatura ha proposto, ha avocato a sè per correggere certe sbavature, per correggere certe imperfezioni nel corso dell'esecuzione di quel ricamo che, pur richiamando l'Essenza stessa di Dio, spesso è fuori da Dio.

Dio non impone e non partecipa all'espiazione delle vostre colpe; Dio non infligge castighi, non impone regole per emendarvi. La Sua Essenza è solo Ordine, è solo Amore, solo Luce: Amore assoluto, Amore incondizionato. Tutti gli altri elementi che la mente umana propone, sono in effetti lontani, lontani anni luce dalla Verità, i cui valori cosiddetti "assoluti" sono solo frutto del pensiero creativo di ogni essere. (6)

La Scintilla Divina, che ha prodotto ogni entità, è stata sepolta, sommersa da un'infinità di elementi, da una infinità di sovrastrutture che mal s'accordano e addirittura spesso negano la sua stessa esistenza; cosicchè l'impresa di ogni creatura di voler risalire la china, diventa un'impresa ardua, ma coraggiosa. Il compito di ricordare alla coscienza i semi della divinità e riconoscerli nella collettività di cui si fa parte, è un segno di grande merito e di valore immenso.

Nell'intento di riconoscere la propria divinità, considerate anche la parte non meno importante che va attribuita alla Natura, che va attribuita alla Terra. Il contributo materiale, che spetta alla dimensione cui si appartiene, è una parte che appartiene pure ai mondi sottili. Quando mandate luce, quando mandate amore all'Universo, questo connubio è indispensabile e non può essere scisso nè considerato di minore o maggiore valore. Quando l'uomo, nostro fratello, capirà e metterà in atto questo equilibrio, si potranno cominciare a vedere i frutti di questo lavoro nella realtà di ogni giorno, con una maggiore contentezza nel vivere, una serenità maggiore nell'affrontare le problematiche e un'ampia coesione per risolvere qualsiasi problema.

Voi, però, sapete già come il lavoro va orientato su questi ambiti e non si può dimenticare o omettere la fase importantissima che è il lavoro con se stessi. Non si operano trasformazioni nella società, trasformazioni tendenti alla giustizia, alla pace, all'equilibrio, se prima ogni individuo non è in grado di ammettere con estrema umiltà di averlo fatto su se stesso e con la stessa estrema umiltà ammettere di avere tante volte sbagliato nella comprensione dei valori dell'esistenza. Sbagli ed errori che perdono, però, quella connotazione di colpa e di espiazione. Solo così diventano esperienze fruttuose, esperienze che poi devono essere partecipate. (7)

Tutti insieme, cresciamo, fratelli, tutti insieme evolviamo. Anche il più piccolo essere della Terra, anche quello che si considera, o viene considerato meno importante, ha un posto speciale nel cuore di Dio, ha un posto di diritto nel Suo Programma. (8)

E con questo mi accomiato, fratelli, lasciando sempre alle vostre coscienze, al vostro pensiero intelligente, la riflessione adeguata per realizzare uno scambio proficuo delle vostre riflessioni con altri fratelli.

 

Addio.

(1) - Nessuno ci ha imposto il "calvario" della sofferenza", che noi stessi abbiamo scelto, e nulla ci si può aspettare da altri per uscirne. Così come lo abbiamo creato per avere aderito ai condizionamenti indotti da chi, sia pure in buona fede, ha enfatizzato il "potere" per soggiogare coloro che, subendolo, lo avrebbero nutrito, allo stesso modo possiamo affrancarci da questo gioco.

(2) - Non occorre praticare metodi, tecniche, preghiere per raggiungere la Luce. Siamo già Luce. Essi servono solo a chi non si accetta per quel che è. La non accettazione di sè è un atto di ribellione contro il Creatore. La smania di "diventare" ciò che presumiamo di non essere svilisce la Fonte verso la quale proiettiamo i nostri presunti limiti. L'unica preghiera utile è l'assunzione della consapevolezza della nostra vera natura ereditata dal Padre, cercando di vivere nel presente, "qui e ora", anzichè barattarlo con un improbabile futuro di sogno che ci allontana da noi stessi.

(3) - Accumulando sempre più "sapere", quello proposto da chi crede di possedere la Verità, il recipiente non ha più spazio per la Luce. Forse facendo sgombero di tutte le "cianfrusaglie" provenienti dall'esterno, si può realizzare la conversione verso la propria interiorità laddove è più probabile attingere alla Fonte cui tutti siamo collegati e alla propria Luce.

(4) - Ogni essere è unico e irripetibile. Tutti quanti, sul nostro piano esistenziale, siamo simili, ma non uguali. Se fossimo fotocopie l'uno dell'altro, non potremmo fare nessuna esperienza. L'unicità, di per se stessa, dovrebbe invalidare la propensione a sentirci migliori o peggiori degli altri e, nel contempo, farci desistere dal perpetuare la costante lotta nel ruolo di protagonisti e antagonisti nel rapporto relazionale con i propri simili. Ognuno ha il suo proprio compito non connotabile e confrontabile con quello di nessun altro.

"L'ordito della Tela di Dio abbisogna del ricamo di tutti".

(5) - è una nostra caratteristica quella di attribuire i nostri limiti, oltre che ai nostri compagni di viaggio, anche a Dio. L'interpretazione consiste nel percepire le nostre carenze, inconsapevolmente proiettate all'esterno di noi, come se esse appartenessero a chi ci rimanda la nostra immagine.

(6) - Anche la legge di causa-effetto non ci viene imposta da nessuno. Tuttavia, essa è utile, è necessaria allo scopo di realizzare la consapevolezza quale conseguenza della Conoscenza insita in ogni creatura, della Conoscenza applicata, esperita sulla propria pelle. Se continuiamo a credere di essere "peccatori", e di doverci emendare da tale presunta colpa, necessariamente incappiamo nell'errore di attribuire a Dio la responsabilità della nostra imperfezione. Dio è solo Amore. Qualcuno aggiunge che Dio è anche "giustiziere", riducendolo così alla condizione umana.

(7) - A causa del dualismo, abbiamo diviso, e continuiamo a dividere, la percezione del mondo in contrapposti: bene-male, giusto-ingiusto, bello-brutto, e così via, fino a contrapporre anche la materia allo spirito. Il dualismo è uno strumento indispensabile per trasmutare la sapienza nella saggezza che può trascenderlo. Siamo duali perchè abbiamo scelto di esserlo al momento della discesa nell'utero nel quale i cromosomi del padre e della madre si sono congiunti. Ogni essere è maschio e femmina, insieme. Finchè persiste questa distinzione, questa separazione, il conflitto interiore è inevitabile ed è estensibile anche all'esterno. Se non si realizza questo connubio, questo "matrimonio mistico", restiamo schizofrenici, sempre alla ricerca spasmodica e inconsapevole della propria integrità, all'esterno di noi. Solo lavorando su noi stessi si può sperare di ricongiungerci con il proprio essere, evitando di restare passivi e seguaci di questo o quel maestro sedicente tale. Essi sono tutti utili, ma non indispensabili. Dopo un'attenta scrematura, cogliendo, da questo o da quello tutto ciò che ci propinano, è utile ringraziarli per l'aiuto elargitoci, spesso facendocelo pagare.

(8) - Se assumiamo come vera questa affermazione delle Guide, ogni protagonismo non dovrebbe più avere alcun significato.

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