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Gruppi preghiera

Guide Angeliche - Messaggio del 23.04.2009

Le Guide Angeliche dettano a Lidia al Gruppo di preghiera Amore e Guarigione di Catania

23.04.2009

Vi saluto, fratelli.

Sento che ognuno di voi, convenuto in questa riunione, nel rendez-vous spirituale con gli Esseri dell'Universo, ha sempre messo in atto una disponibilità massima, un afflato sincero. Però devo anche sottolineare che custodite ancora nei vostri animi qualche aspettativa, qualche richiesta, una richiesta concreta e immediata che dia fine e risolva ogni problema dell'esistenza.

Io vi dico - e dovete credermi - che ogni sentimento di delusione, di aspettativa delusa, non proviene dal vostro cuore ma da quella parte di mente ancora condizionata, ancora schematizzata. È ormai a tutti chiaro che l'ampio orizzonte della vostra vita si è andato formando, ha preso corpo soltanto dal potere della vostra mente, dalla volontà che è diventata azione, dal complesso delle emozioni. E allora chiedetevi, chiediamoci insieme: da chi è stata voluta, determinata, quella parte che ci è stata assegnata nel film dell'esistenza?

Le parti degli altri personaggi non sono forse concatenate e consequenziali alla parte del protagonista? Non è stato un dio minore, un dio ingrato a privarvi della gioia, a privarvi di quel prototipo di benessere che ogni creatura desidera per se stessa ma piuttosto gli intrecci, i fili karmici che si sono attivati intorno alla vostra e alla nostra vita. Pertanto ci sono delle situazioni diventate immutabili, diventate croniche. Tutto questo però non comporta un piangersi addosso sul proprio destino. Ci sono sempre le possibilità di migliorare il clima della propria vita con delle trasformazioni concrete, quando si può, quando è possibile soprattutto - e sottolineo questo ambito – mediante un approccio interiore diverso, con un approccio mutato verso la vostra vita.

L'eccessivo coinvolgimento emotivo - quando vi accade qualcosa di poco piacevole o non desiderato - non cambia certo la situazione, non stravolge le situazioni e, dunque, dovete rendervi conto, fratelli - ed è il mio amore che vi parla - molti fattori conclamati, stabilizzati dal tempo e dalla vostra staticità devono essere accettati serenamente.

Se qualche volta avviene un fatto mirabile è perché nel vostro spirito, in altri tempi, in altri momenti incarnativi l'avevate programmato. Ciò che non avviene in una vita può avvenire in altre vite in quanto è sempre il vostro spirito, lo spirito individuale, che a grandi tratti, a grandi linee, decide anche sulla futura esistenza; ma io sono certo, sono convinto - e convincetevi anche voi - che tutto quanto vi manca, o che vi è stato negato, ha una sua ragion d'essere, un motivo profondo che a volte sfugge alla comprensione umana. Non è certo una maledizione né una espiazione di colpe passate! Sappiate guardare meglio alla vostra vita in tutto il suo ampio raggio, nei punti in luce e nei punti in ombra, nelle cose gradevoli e in quelle meno gradevoli, nelle vostre realizzazioni e in quelle che apparentemente vi sono state negate.

In questo orizzonte c'è molto da far risaltare, da prendere in considerazione nel suo aspetto positivo, ed è quello che vi serve, che vi è servito e vi servirà anche per costruire il vostro futuro!

So di parlare a dei fratelli che non si fermano alla superficie delle parole e dei fatti. È radicata in ognuno di voi la tendenza alla riflessione saggia e alla fiducia nei confronti di noi che vi parliamo, vi proteggiamo. Ci siete tanto a cuore, tutte le vostre vite sono la nostra stessa vita e, pertanto, non c'è motivo di ingannarvi o di portarvi su false piste. Perciò questa parte dolente dei vostri animi, questa parte inappagata va riveduta nella giusta luce!

La famosa legge di causa-effetto non è una legge voluta dal Creatore e imposta agli uomini, agli esseri dell'Universo: l'abbiamo creata noi. Su questo livello dimensionale assume un aspetto e una forma molto pesante, molto concreta. Su altri livelli dimensionali, dove alla base dell'esistenza c'è l'amore scambievole, prende tutt'altra forma.

Tuttavia non è una legge statica, una legge cristallizzata perché ad ogni essere umano viene data la possibilità di produrre cause che, a loro volta, producono effetti a proprio vantaggio, o non, effetti benefici, o meno, per la propria esistenza. È questo tutto il perno dell'esistenza: Il libero arbitrio assegnato ad ogni creatura di fare il bello e il brutto della propria vita, il bel tempo e il cattivo tempo, attraverso la propria creatività. Anche se mi ripeto - è giusto che entri nelle vostre teste che è sempre la vostra creatività, il potere della volontà a dare vita al panorama dell'esistenza. La scontentezza è tipica dell'essere umano e proviene dalla profondità del suo essere esiliato ed emarginato in un mondo non suo, in un mondo che non gli è congeniale. Questo malessere poi viene proiettato sulla concretezza della vita, sugli oggetti, sulle situazioni che vi mancano. Poi succede - e me ne dovete dare atto - che quando viene appagato un desiderio tanto desiderato, tanto agognato, esso perde il suo valore, la sua valenza e subentra un altro desiderio e poi un altro ancora.

La scontentezza del vostro spirito in un mondo alieno può essere placata in vari modi che tante volte vi abbiamo suggerito. Sta ad ognuno di voi ricercare quel filone che gli è congeniale: la musica, l'arte, l'amore verso il prossimo ma, soprattutto, l'amore verso se stessi. La scontentezza può essere placata anche con la nostra vicinanza spirituale.

Noi vi diamo un contributo per consolarvi, per rendere più leggera la vostra attuale situazione e anche fra di voi, fratelli, se manca questo afflato fraterno, questa condivisione dei problemi dell'esistenza, dell'empatia amorosa, il dolore sarà sempre forte e cocente e l'infelicità in seno all'umanità risulterà l'unico aspetto della vita.

Vi rendete conto di quanto è importante dunque soccorrersi vicendevolmente, sentirsi uno con gli altri e consapevoli di condividere gioie e dolori di questa esistenza?

Questa considerazione profonda - che dovrà venir fuori da una riflessione adeguata - può produrre quel sano egoismo a cui più volte abbiamo accennato.

Addio, fratelli.

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