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Angeli, le Guide Angeliche al gruppo di preghiera Amore e guarigione - messaggio

Le Guide Angeliche dettano a Lidia al Gruppo di preghiera Amore e Guarigione di Catania

07.12.2010

Fratelli diletti, sono con voi. Il mio cuore spirituale esulta di gioia ogni qualvolta avverte il richiamo dei vostri spiriti perché, in questa simbiosi energetica, posso meglio  estrinsecare e comunicare la mia verità, quel grado di verità che mi permette la consapevolezza raggiunta dal mio spirito.

È vero, non può essere una verità completa ed esauriente. Tuttavia, il grado raggiunto dà la possibilità di intravederne gli aspetti più cospicui, gli aspetti più salienti. Poi, c'è da aggiungere che - per ogni lembo che si solleva dalla verità nascosta, celata - il rapporto è strettamente e direttamente proporzionale a quel grado di coscienza, a quel grado di comprensione che la creatura ha sviluppato. Pertanto, ad ognuno viene dato di conoscere quello che rientra nelle sue possibilità, nell'accezione della capacità di introiettarlo e farlo proprio. Inoltre, anche quella parte di verità che si è fatta propria non può fare a pugni, non può essere in contrasto con l'intera verità che si può scoprire pian piano, nel tempo e nell'evoluzione della coscienza.

Anche la conoscenza di Dio si inserisce nella ricerca della verità che, a volte, è così lontana che può sembrare un'utopia; ma, se stiamo bene attenti, anche la conoscenza di Dio, sempre per quella parte che ci è consentito, diventa di estrema facilità, di facile comprensione. È vero che la mente umana è tarata secondo dei codici, secondo dei livelli idonei alla dimensione che ospita quella incarnazione - e in tal modo ci si sente bene adattati alla vita terrena. Ma non dimentichiamo le infinite possibilità che risiedono nella vostra intelligenza, che può essere sviluppata a dismisura e permettere, dunque, un’ampia conoscenza della natura di Dio, della Sua Essenza. Mediante l'intelligenza è possibile conoscere Dio, perché la Somma Intelligenza è uno dei Suoi requisiti che ha trasferito in noi come eredità, come codice genetico ma, nel contempo, ci ha dato la possibilità e la libertà di usarla a nostro uso, a nostra discrezione.

Lo spirito divino si rende visibile, palpabile, constatabile anche attraverso l'intelligenza umana. Dall’ intelligenza viene fuori la creatività, quel potere creante che è dato ad ogni individuo ma che si palesa solo quando si creano le circostanze giuste. Potere creante o creativo che si estrinseca in migliaia di modi, in una miriade di settori della vita di ogni creatura. Nella stessa parola "Creatura" esiste un doppio significato: oggetto creato ma anche soggetto creante o creativo. È importantissimo fare affidamento sull'intelligenza  come elemento portante, come elemento guida di tutti i rapporti relazionali, ma anche nel rapporto con se stesso.

Potete raffigurarvi l'intelligenza come un faro che dà luce e rischiara tutti i punti oscuri della propria vita; e noi sappiamo che dove c'è la tenebra esiste l'ignoranza, l'incomprensione, esiste l'errore; ma dove c'è luce, la luce dell'intelligenza, c'è tutto: c’è chiarezza e c'è anche amore, perché la luce si accompagna sempre all'amore. Dunque, le tenebre dell'ignoranza  sono proprie  di chi vuole restare fermo nel proprio stato, ostinato nei propri convincimenti - che poi non sono propri ma acquisiti.  Le tenebre dell'ignoranza non danno la possibilità all'intelligenza di farsi avanti e di svilupparsi. Questa luce può essere prima fioca, ma poi diventa un faro accecante. Senza di esso il cammino sarebbe impervio, il cammino sarebbe duro, pieno di difficoltà!

Cos’è che accompagna, dunque, l'individuo, l'essere incarnato, nel suo progetto di vita, nel suo progetto spirituale? L'intelligenza divina che è in lui, che guida dolcemente le sue azioni, i moti del suo animo e soprattutto la ricerca di verità, sulle tante incognite che lo assillano, che premono perché si trovi una risposta, una soluzione.

Chissà quanti fratelli si chiedono il motivo e il vero significato della loro discesa nella carne!?  Quanti se lo chiedono e quanti si danno la risposta o cercano di darsi la risposta? Ben pochi fratelli, devo dire! Se questa ricerca è in atto, se queste domande richiedono una risposta impellente, immediata, allora il Gene divino si fa strada dentro di noi tutti, sollecita l'intelligenza e si cerca il cibo dello spirito; ma solo se si ha sete e fame di questo elemento. Come sapete, la ricerca non si esaurisce in una sola esistenza ma fa parte di quella storia infinita che connota ogni spirito che volontariamente ha scelto altre strade, ha scelto un cammino che, apparentemente, è lontano da Dio. Perché è una storia infinita? Perché da una apparente caduta si passa ad una risalita graduale, anche essa apparente.

Ma questo iter, che può sembrare inutile, che può apparire una fatica sprecata, è espressamente richiesto e voluto dalla creatura affinché prenda coscienza di sé; è un circolo vizioso in quanto l'allontanamento e il riavvicinamento alla Fonte prima è un continuum; ma non saprei esprimermi altrimenti, in altro modo.

Qualcuno si chiede il  perché di  tutto questo andazzo. Non è una risposta che può essere data immediatamente. Né, d'altro canto, si capirebbe l'apparenza di questo percorso, apparentemente inutile, perché la Legge del divenire - con cui fa i conti la vostra mente - è in netto contrasto con il principio dell'eternità, col principio dell'imperituro.

Anche quest'ultimo elemento è di difficile comprensione per la mente umana!

Quel che conta, fratelli, è potere accettare per vero che ogni discesa nella carne, e ogni altro stato di coscienza che lo spirito fa proprio, è utile, necessario per la costruzione, per la messa in atto di quella consapevolezza apparentemente perduta, disconosciuta. È un atto di fede che si richiede allorquando l'intelligenza divina - che è in noi - non ci permette di andare oltre. Perché è giusto così? Perché tutto è proporzionato e relato al programma che si vuol portare avanti, che si vuole portare a termine. È un atto di fede che non si è obbligati a fare proprio. Ma quando questo è avvenuto, cosa succede? Succede che aspetti della verità - prima sconosciuti, prima incomprensibili - diventano facili da acquisire e interiorizzare. È così, fratelli. Anche voi stessi me ne dovete dare atto: un processo che si attiva quando abbiamo concesso alla fede di farci da guida, di essere con noi. Solo allora si aprono spiragli sempre più ampi su quell’orizzonte prima tenebroso, pieno di incognite, pieno di dubbi. Man mano le incognite sono sempre più rare, al dubbio subentra la comprensione.

È un'esperienza meravigliosa, è una esperienza troppo grande e vale la pena - per essa - accettare anche i risvolti negativi, i risvolti pesanti che porta con sé un'incarnazione e, comunque, ogni stato dell'essere. Sulla vostra dimensione questi elementi poco piacevoli sono più evidenti, più marcati, in quanto il corpo fisico comporta sofferenze che il corpo spirituale non produce. Ma c'è anche il dritto della medaglia: il corpo compatto - che avete fatto proprio - consente esperienze meravigliose, esperienze così utili che in altre dimensioni non possono accadere, non possono esistere. Il corpo  compatto che avete con voi, con tutti i suoi sensi, vi consente di esplorare e fare proprie, oltre i dolori, anche le gioie della vita.

Quindi, oltre il sentire interiore, la gioia interiore, nel vostro cuore spirituale si aggiunge il piacere che vi procurano i vostri sensi: la condizione  più adatta, più aderente alla dimensione che vi ospita, perfettamente idonea al tipo di esperienze cui dovete andare incontro e che dovete  portare avanti.

Il vostro corpo fisico, e tutti gli altri corpi, sono gli attributi che vi sono stati dati come strumenti per esercitarvi nel migliore dei modi, per acquisire consapevolezza, per dare e ricevere amore. Non c'è un elemento superfluo, un elemento da disprezzare, da considerare meno importante. Tutti i vostri corpi sono anteposti e utili all’esperienza che vi siete preposta.

Pertanto, fratelli, la diversità che cogliete nell'ambito delle relazioni - diversità nel sentire interiore, diversità nel pensiero e nell'azione - rappresenta l’aspetto significativo del programma personale di ogni creatura, che ha una sua specificità, una sua valenza nel grande Piano di Dio ma che, a volte, in una visione superficiale, in un giudizio immediato, può apparire in aperto contrasto, in dissonanza con il vostro programma e con i vari programmi.

Ciò che appare eterogeneo, ciò che appare disarmonico non lo è nell'ambito del Piano di Dio. Per noi tutto questo è chiaro, è lapalissiano perché il nostro grado di intelligenza e di comprensione ha potuto introiettare questa grande Verità, una Verità che si farà luce, si farà strada dentro di voi al più presto, ne siamo sicuri, perché già siete sulla buona strada. Pertanto, i nostri insegnamenti, le nostre comunicazioni, sono diretti sempre al profondo della vostra intelligenza, della vostra interiorità, per far sì che  questi elementi abbiano una espansione sempre maggiore, sempre in crescita. Per la sua specificità il nostro insegnamento non può essere dato a chiunque perché è un insegnamento che procede per gradi di acquisizione, per gradi di comprensione e di consapevolezza raggiunta. Coloro che si allontanano da questa disciplina, che è una disciplina continua, hanno perso qualche occasione, un’occasione che si potrà ripresentare nella loro vita ma, in questo momento, sono rimasti indietro a segnare il passo.

Noi, da parte nostra, mettiamo lo zelo, la disponibilità, l'amore fraterno, la pazienza e la nostra conoscenza. Ma da parte vostra, fratelli, occorre continuità nella diligenza e nello stimolo ad andare avanti, ad acquisire sempre di più. È vero che i fatti dell'esistenza, del quotidiano, possono anche distrarre e farvi allontanare dal cammino intrapreso ma voi già siete edotti su questa verità. Le distrazioni provengono dalla vostra mente che non è ancora convinta totalmente di quale sia il vero percorso, cosa sia più importante: se seguire l’andazzo delle cose umane, della gente inconsapevole, o approfondire la conoscenza della verità, quella con la “V” maiuscola, quella vera.

Comunque, per noi il compito che ci siamo prefissati ha un valore anche da voi riconosciuto e nell'adempimento di esso ci rendiamo meritevoli dell'amore di Dio, della Sua Luce, della Sua Grazia. Se non ci sono domande, fratelli, io vado.

Addio, fratelli.

 

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