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Spiriti di Luce impegnati nella vita

Spiriti di Luce impegnati nella vita sulla terra il filo karmico

 

Spiriti di Luce impegnati nella vita

 

27.09.2016

 

Le Guide Angeliche dettano a Lidia al Gruppo di preghiera Amore e guarigione di Catania

 

Fratelli diletti, come sempre si rinnova la gioia dei nostri cuori spirituali in occasione di questi incontri con i fratelli terreni.

 

Siamo stati a voi vicini in questo lasso di tempo che ha preceduto questo nostro nuovo incontro, vi abbiamo sostenuto, vi abbiamo aiutato, e sicuramente, con le nostre energie, vi abbiamo ispirato un modo di procedere, un modo di vivere e di pensare sempre più idoneo alle vostre necessità.

 

La cosa che vi sembrerà strana, ma di cui dovete convincervi nel tempo, è che siete stati dotati di tutti quei requisiti, di tutte quelle potenzialità necessari per fare di voi degli uomini potenti, degli uomini saggi, degli uomini realizzati; intendendo per potenza, per potere e per realizzazione, un significato diverso da quello che comunemente riconosce la vostra società. Quindi, non potere economico, non fama, non ricchezza, non notorietà.

 

Il problema più grosso è quello di poter utilizzare queste risorse, queste potenzialità che il nostro Creatore ha messo a disposizione per tutti noi, per tutti i suoi figli. Ma, come sempre accade, c’è chi li riconosce, c’è chi li individua e c’è chi li ignora, anzi, pensa di essere stato trattato ingiustamente, di essere stato diseredato. Non dobbiamo dimenticare un elemento importantissimo, che fa da filo conduttore in tutte le incarnazioni, in tutte le esistenze incarnative, quel filo karmico che ognuno di noi ha voluto per sé, per potere progredire, per potere crescere in consapevolezza.

 

Cos’è questo filo karmico? È il sunto di tutte le esperienze di ogni vita, le esperienze nella carne, ma anche esperienze nel pensiero, nelle emozioni, esperienze nel cosiddetto bene e nel cosiddetto male. Diciamo “cosiddetto”, e fra parentesi, perché non esiste il bene e il male, voi lo sperimentate come condizione della vostra vita in questa incarnazione bidimensionale.

 

In ogni vita, le esperienze cumulate, che sono diventate un substrato di conoscenza, non vengono più riprodotte, perchè non se ne ha più bisogno, perché si è fatto tesoro di quelle esperienze. Ma, siccome la crescita non ha un principio nè una fine - perché infinita - allora in ogni incarnazione successiva si affinano aspetti di esperienze precedenti. Quindi non si ripropongono, ma si affinano, si fa esperienza su aspetti delle vite precedenti che sono passati inosservati, che non sono sembrati importanti. E allora, l’obiettivo di quell’incarnazione è di mettere in luce, in risalto, questi aspetti, questa peculiarità dell’esperienza.

 

Facciamo un esempio, per essere più chiari:  si può essere stati caritatevoli in un’altra vita perché si è sentito, come un dovere fraterno, aiutare chi è più disagiato, ma non si è fatto con il cuore, si è fatto come un dovere; quindi, l’esperienza non  è stata realizzata in pieno nella sua interezza.

 

Si torna a nascere per sperimentare una forma sempre più sottile, più profonda dell’amore, dell’amore verso gli altri, perché l’amore verso Dio è amore verso gli altri: se amiamo gli altri, amiamo Dio.

 

Ci può essere stata un’altra esperienza di grande amore e dedizione verso Dio, rinunciando a tutti gli altri aspetti della vita per dedicarsi solo all’amore di Dio. Questa esperienza potrà sembrare utile, necessaria, ma non è un’esperienza completa, ed ha bisogno di essere allargata, di essere espletata nell’amore verso gli altri. Questo per chiarire che c’è un filo karmico che tiene collegate le varie incarnazioni, le varie esperienze della vita, dell’esistenza: anche quando si passa nelle Dimensioni più sottili, quando si perde il corpo fisico, c’è sempre qualcosa che rimane in sospeso, che rimane da attenzionare.

 

Ci sono Spiriti di Luce che si impegnano maggiormente nell’amore, pur avendo dato amore, pur avendo sperimentato l’amore degli altri, devono dare ancora qualcosa in più, si sentono di dare ancora qualcosa di sé. Quindi, il karma, per quanto sia stato superato per certi versi, ha una sua continuazione logica nelle esperienze incarnative che ogni Essere vorrà per sé. Anche questa decisione di incarnarsi più volte è una decisione affidata all’autorità, e quindi al libero arbitrio dello Spirito, dell’Essere: nessuno ci obbliga ad incarnarci, nessuno ci obbliga a fare esperienze che non si sentano necessarie, utili per quella crescita spirituale.

 

Che cos’è la crescita spirituale se non il sentirsi ricongiunti a Dio? Siamo con Dio, siamo sempre con Dio, ma ci sentiamo lontani da Dio e ci immaginiamo un percorso da fare per raggiungerlo.

 

Tutto questo, che può sembrare assurdo, una fatica inutile, è necessario e il nostro Creatore lo consente, ci dà la possibilità di esaudire questa nostra illusione perché, alla fine, è solo un’illusione. Quando ci sveglieremo da questo sogno, sapremo che siamo stati, siamo e saremo sempre con Dio, ma abbiamo bisogno di fare esperienza, di convincerci di questa certezza; una certezza che ha bisogno di essere sperimentata e fatta nostra, soprattutto attraverso le esperienze nella carne, perché è la palestra migliore, la palestra per antonomasia, dove l’amore, in tutte le sue varie forme e sfaccettature, può manifestarsi, e non solo manifestarsi, ma si può sentire dentro, ed ognuno di noi lo sentirà, lo sperimenterà in maniera diversa.

 

L’incarnazione dà le chances maggiori all’individuo per crescere, per migliorare,  ma soprattutto per sperimentare quelle che sono le sue capacità, le sue infinite possibilità, anche attraverso cadute, attraverso apparenti regressioni, attraverso quelle che voi chiamate errori di percorso, tanto colpevolizzati e considerati come errori imperdonabili; ma per noi sono solo errori di percorso. La colpevolezza è lungi dal nostro pensiero e, a poco a poco, dovrà raggiungere anche il vostro pensiero.

 

La colpa, per voi, ha qualcosa di astratto, ma per noi si riferisce solo al danno provocato ad un altro fratello. Anche in questo caso, è solo l’inconsapevolezza che porta l’individuo a danneggiare un altro fratello.

 

Se si è consapevoli, non si danneggerà mai nessuno, non si farà mai male a nessuno. E qui entra in gioco un elemento di cui tanto si parla, che è sulla bocca di tutti, ma che nel nostro ambito - nell’ambito della spiritualità - assume  un significato ben preciso.  Cos’è la consapevolezza?

 

La consapevolezza non è qualcosa che si impara studiando, trovandola sui libri, oppure che qualche guru insegna come raggiungere. La consapevolezza è quel grado di intuizione interiore che proviene dallo Spirito, dal Maestro interiore che comunemente chiamate Coscienza, che fa sentire la sua voce quando si è liberi dentro da tante sovrastrutture mentali, dai tanti pesi dell’esistenza che gravano sul cuore.

 

Quando si è sovraccarichi di tutti questi pesi, mentali ed emozionali, la coscienza non si avverte, non si fa sentire. Quindi, la consapevolezza, in parole ed opere, è la coscienza presente in ogni creatura, in ogni essere umano, ma che sta nascosta, non si manifesta se non lo si vuole. Questa coscienza è come un palloncino: man mano che si diventa sempre più sensibili, più recettivi come sentimenti, come emozioni, all’amore, alla fraternità, il palloncino si gonfia a dismisura. La consapevolezza piena non è un fatto che si raggiunge dopo due vite, tre vite, cento vite, non lo sappiamo.

 

La consapevolezza piena è quando non si ha bisogno più di raggiungere un obiettivo, perché si è pieni, si è nell’Uno, si è nel Tutto.

 

Nonostante tutto questo sia un sogno, il sogno ha anche la sua importanza: pur seguendo le direttive del sogno, ognuno di voi  - fratelli - fa del bene a se stesso e agli altri. Fa del bene a se stesso, perchè migliora la propria vita, tutto l’orizzonte della propria vita che, con tutti gli aspetti positivi e negativi, diventa un’atmostefra accettabile, una vita vivibile. Porta giovamento ai vostri fratelli, perché la coscienza, che si fa sentire, che diventa voce imperante, non vi porta a danneggiare un amico, un fratello, non vi porta  ad irritarvi per un’offesa fatta, non vi porta ad uccidere un’altra creatura per il gusto di uccidere, o per odio, o per altri motivi.

 

La Coscienza, dunque, è importantissima, ed è presente, ne siamo sicuri, in ogni creatura, anche in chi delinque, in chi uccide, in chi porta dolore e desolazione. Cosa significa, allora, questo tipo di esperienza nel cosiddetto male? - qualcuno si chiede. È un’esperienza necessaria, anche nel cosiddetto male, necessaria perché in un’altra incarnazione non si riproporranno più le stesse situazioni.

 

Come mai - qualcuno si chiede, abbiamo parlato di quello che è il momento del trapasso, che non è un momento, ma un lungo periodo finchè si passa in altre Dimensioni più sottili, dopo la cosiddetta morte?

 

La creatura disincarnata, quindi il suo involucro, con tutti i corpi sottili che ancora porta con sé, rivede il proprio operato come in una sequenza cinematografica, come uno spettatore, in maniera distaccata, senza emozioni, però in maniera critica. Da questa prospettiva visiva, coglierà tutte le luci e le ombre delle proprie esperienze e dell’ultima esperienza, ricavando un turbamento, una sofferenza, quando si accorgerà d’avere sbagliato il modo di procedere, il modo di comportarsi. Avrebbe potuto avere un’alternativa e non l’ha messa in atto, e allora il proposito che viene fuori dalla coscienza è quello di una rivalsa, di potere riscattare il cosiddetto male; comunque quel grado di inconsapevolezza per l’ultima esperienza, o di altre esperienze. Il buon proposito di riscattarsi e di non ricadere negli stessi cosidetti errori, porta poi alla decisione - più o meno vicina o lontana - di una rinascita nella carne. Questo periodo, della revisione della propria vita e a volte anche di altre vite, quando sono state vite come delle fermate inutili, può essere lunghissimo.

 

Quindi, tornando al discorso se una esperienza nel cosiddetto male possa essere stata utile e necessaria, noi diciamo “Si”. È utile e necessaria, anche se ha portato e comportato dolore e sofferenza ad altri fratelli, ma è necessaria per l’evoluzione di quello Spirito, di quella creatura. Non so se sono stato chiaro, ma questo tipo di insegnamento, o comunque di chiarimento più che di insegnamento, del vostro pensiero, delle vostre certezze interiori, è necessario, indispensabile, perché altrimenti, se non si hanno dei punti di partenza, non si può andare avanti.

 

Per quando riguarda la richiesta che avete fatto sull’individuazione dei corpi sottili, così importanti per la vostra vita, noi possiamo dire che ci sono molte modalità per entrare in connessione e, quindi, poter individuare questi corpi sottili. A volte, durante la preghiera come collegamento con lo Spirito, con il Sé superiore - che può essere anche di pochi minuti o secondi, quello rappresenta il momento in cui i corpi sottili possono darvi tanti suggerimenti. Un’altra modalità è la meditazione, una meditazione fatta come si deve e di cui si è fatta esperienza nel tempo, perché non basta una sola volta. La meditazione, fatta consapevolmente, non vi fa più sentire il vostro corpo fisico ed allora quello può essere il momento perché sentiate i vostri corpi sottili. Altre metodiche possono verificarsi ed essere sperimentate da persona a persona, e c’è un motivo:  ognuno di voi ha un suo grado di evoluzione e, quindi, certe esperienze possono essere ancora precoci, si può non essere pronti per quel tipo di esperienza.

 

Comunque, noi vi promettiamo che faremo assieme delle meditazioni, come Cerchi di Luce e Cerchi di guarigione, ed in questi momenti saremo tutti quanti attivi, non come adesso, che voi siete passivi e noi attivi. Noi faremo in modo che voi diventiate attivi, mettiate in funzione tutte le vostre capacità, tutte le vostre possibilità, ed allora in quei momenti si potranno sentire i vostri corpi sottili. Non capiterà a tutti, in una sola volta e nella stessa maniera, però io vi prometto, e sono certo che si verificherà, che ognuno di voi sperimenterà il contatto con i propri corpi sottili. Ma non abbiate fretta, non bisogna correre: in questo ambito occorre del tempo ed occorre non mettersi davanti dei traguardi, degli obiettivi, bisogna lasciarsi andare, ma saremo assieme.

 

Faremo così: una volta faremo dei messaggi di apprendimento, di conoscenza, per chi ha dubbi su alcuni argomenti che proporrà, di volta in volta, anche attraverso delle domande. Poi faremo dei Cerchi di preghiera, di guarigione e di Luce, in maniera attiva, non passiva, per darvi la possibilità di mettervi in contatto con i vostri corpi sottili.

 

Dovete rendervi conto che non è qualcosa che si ottiene dall’oggi al domani, e non si ottiene perché si vuole con la mente. Ciò che voi sperimentate nel vostro vivere è una cosa, ma ciò che attiene la ricerca spirituale è tutt’altra cosa, e non è solo una questione di tempo. Un Risveglio può avvenire da un momento all’altro e voi potreste sentire, chiaramente, tutti i vostri corpi sottili, il vostro Maestro interiore, la Guida interiore. Ma è qualcosa che può accadere ad ognuno di voi senza saperlo, senza volerlo e quanto meno se l’aspetta.

 

Ora mi fermo, per darvi la possibilità di fare qualche domanda che sia necessaria ed utile alla vostra vita.

 

Addio fratelli.

 

 

Spiriti di Luce impegnati nella vita sulla terra il filo karmico è stato il Messaggio dettato dalle Guide Angeliche il 27.09.2016

 

 

 

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