Le Parole degli Angeli
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Testimonianze Di Grazie Ricevute San Giuseppe

Testimonianze Di Grazie Ricevute San Giuseppe

 

Grazie ricevute da San Giuseppe : cara Sara ti porto la mia testimonianza, mettila se vuoi tra le testimonianze di grazie ricevute da San Giuseppe, sai, è da tanto che seguo il tuo sito e un paio di volte ho scritto alcune mie piccole esperienze, oggi però vorrei raccontarti la storia di mio figlio che, per tutela della sua privacy, in questo racconto chiamerò Angelo.

 

Non ho mai provato a raccontarla perché ho sempre pensato che fosse troppo lunga, comunque ci provo; Angelo è nato nel 2002, la gravidanza è stata serena, anche se uno strano presentimento mi ha accompagnato per tutti i 9 mesi, alla fine della gravidanza il bambino si presentava in posizione podalica e quindi, per paura che potessero sorgere problemi, nonostante l'opinione contraria del mio ginecologo, prendo la decisione di fare il cesareo; una sera di ottobre mi ricovero perché il giorno successivo avrei dovuto fare tutte le analisi per l'intervento invece, intorno alla mezzanotte, iniziano le contrazioni, alle 4 del mattino vengo preparata per un cesareo d'urgenza.

 

Non so per quale motivo la mia angoscia cresceva di minuto in minuto, ero certa che qualcosa sarebbe andata storta, avevo, come dico sempre quando racconto l’accaduto, una sensazione di morte addosso; mentre entro in sala operatoria, vedo una statuina della Madonna e penso "ti prego, aiutami tu perché senza il tuo aiuto non esco viva da qui", poi non ricordo più nulla.

 

Il risveglio è stato traumatico, mi sentivo malissimo, e soprattutto nessuno mi diceva niente del bambino e le infermiere quasi mi evitavano; più tardi mio marito mi dice che Angelo ha qualche problema di respirazione e quindi è stato messo nell'incubatrice; passano le ore e continuano a non farmi vedere il bambino, continuo a chiedere alle infermiere, ai miei parenti ma tutti rispondono in modo evasivo; la sera, intorno alle 20, un'infermiera mi informa che il bambino è stato trasferito in un ospedale diverso perché la sua situazione era peggiorata, nell’ospedale in cui è nato non c’era una neonatologia attrezzata.

 

Vengo a sapere dalla stessa infermiera, che durante il cesareo ho avuto una non meglio precisata "crisi" e ho rischiato la vita, mi ha detto testualmente "ringrazi qualche Santo perché è stata riacciuffata per i capelli".

 

Nei giorni successivi, nonostante mi avessero tranquillizzato dicendomi che il bambino aveva semplicemente del liquido amniotico nel polmone io continuavo a non essere tranquilla; una volta dimessa dalla clinica andavo da mio figlio ogni 3 ore, per l'allattamento ma purtroppo, o per fortuna, mentre era prossimo alle dimissioni, mi viene una febbre altissima, mi visitano e diagnosticano una brutta infezione alla ferita del cesareo; vengo ricoverata nello stesso ospedale di mio figlio che, invece di essere dimesso, a quel punto viene trattenuto.

 

Il giorno successivo, mentre lo allatto, Angelo diventa cianotico; il neonatologo lo strappa via dalle mie braccia e mi rispedisce in reparto; passano un'ora o due, non saprei ero disperata, non riuscivo a realizzare ciò che mi stava capitando, e arriva un infermiere della neonatologia, hanno bisogno del mio consenso per eseguire una TAC; una pediatra mi informa della situazione piangendo e, fra una lacrima e l'altra, mi spiega che hanno intravisto una massa di notevoli dimensioni nel torace di mio figlio, dietro al cuore e fra i polmoni.

 

Non conosco parole per descrivere ciò che ho provato in quel momento, si è trattato di un dolore troppo grande, come un pugno allo stomaco che toglie il respiro e annebbia la mente; purtroppo l'esito della TAC conferma questa presenza, può trattarsi solo di un neuroblastoma, il colpo per me è stato durissimo, stavo male fisicamente ma ancor peggio psicologicamente, chiedo di tornare a casa per passare la notte vicina a mio marito e a mia figlia.

 

La mattina successiva, mentre ci stavamo recando in ospedale, mi chiamano al telefonino per avvisarmi che Angelo stava partendo per il Gaslini con un volo militare, l'ho intravisto mentre lo caricavano sull'ambulanza che lo portava via, aveva il visino di un colore indefinibile; ricordo che mia figlia, che in quel momento era lì con me perché voleva vedere finalmente il fratellino, si era convinta di aver visto Angelo morto dentro una bara; mio marito cerca immediatamente un biglietto per partire per Genova, io però non posso andare, le mie condizioni non lo permettono.

 

Dopo qualche ora chiamiamo il Gaslini dal quale ci informano che la situazione del bambino è drammatica, non può più respirare autonomamente, il tumore è enorme nel suo piccolo corpicino e comprime gli organi vitali, non si può operare, troppo rischioso; non ci assicurano che riesca a superare la crisi; scoppio in lacrime, non riesco a capacitarmi che un bambino di appena 10 giorni possa avere un tumore, mi sento morire.

 

E’ in quel momento che mia suocera, donna con una fede grandissima, mi da un libro di preghiere a San Giuseppe e mi dice "recitale tutti i giorni, vedrai che lui ti aiuta"; la mia fede all'epoca era tiepida però, disperata com'ero, non avevo nulla da perdere e inizio a pregare.

 

Il giorno successivo il mio bambino inizia la chemio, con grande stupore dei medici, dopo soli 3 giorni il tumore si è ridotto abbastanza da consentirgli di respirare autonomamente; un paio di settimane più tardi ricevo dal mio ginecologo l'autorizzazione e parto per Genova, continuo a recitare le mie preghiere, ma la situazione del bambino è sempre grave, sempre non operabile, la chemio inoltre ha distrutto le sue difese immunitarie e i suoi globuli rossi, ha bisogno di trasfusioni.

 

Continuo a pregare tutti i giorni, vado anche ad Arenzano, al santuario del Gesù Bambino di Praga e chiedo ai monaci di pregare per Angelo, lo chiedo a chiunque mi capiti, si formano tanti gruppi che si riuniscono per pregare, anche in paesi diversi dal mio, la voce corre; il tumore di Angelo inizia a ridursi velocemente, i medici sono sbalorditi, non se lo aspettano, pensano addirittura che stia auto regredendo; il secondo ciclo di chemio per Angelo è come bere un bicchier d'acqua, nessun effetto collaterale, ora ha più di un mese, è un ometto, sorride tantissimo e mi guarda attento quando gli parlo; qualche giorno prima di Natale i medici, viste le buone condizioni fisiche e visto che la massa si è ridotta tanto da essere quasi scomparsa, decidono di operarlo.

 

L'intervento, nonostante tutto, dura quasi sette ore, il punto in cui si trova il tumore è molto delicato, ma i medici riescono ad estrarre la massa intera, non è rimasto nel corpo del mio bimbo nessun residuo; si riprende ad una velocità straordinaria e può uscire dalla terapia intensiva già il giorno successivo all’intervento; abbiamo passato la vigilia di Natale insieme in una piccola stanza della chirurgia del Gaslini; circa una settimana più tardi Angelo ha finalmente potuto vedere la sua casa e la sua sorellina, che a soli tre anni, ha visto sparire di casa i suoi genitori per tanto tempo.

 

Il primario dell'oncologia di Genova al momento delle dimissioni ci ha detto "un po' è merito nostro, ma tanto è merito della Provvidenza" e io di questo sono certa; ora Angelo ha quasi 11 anni ed è un bambino meraviglioso e io, da parte mia, continuo a ringraziare San Giuseppe, Gesù e la Madonna per l'aiuto che mi hanno dato e mi danno sempre; il libro delle preghiere a San Giuseppe è sempre nel cassetto del mio comodino.

 

Scusami se mi sono dilungata tanto, non so se vorrai pubblicarla, ma sento che anche questo è un modo per dire loro GRAZIE.

 

Testimonianze Di Grazie Ricevute San Giuseppe è la testimonianza di Daniela

 

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Testimonianze Di Grazie Ricevute da San Giuseppe

 

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