Cosa si prova nel momento del trapasso
Cosa si prova nel momento del trapasso esperienze
Cosa si prova nel momento del trapasso : le mie esperienze, vorrei parlarvi di cosa si prova nel momento del trapasso, anche se non ne ero consapevole, quegli sono stati gli istanti del mio trapasso, racconto la mia storia, siamo partiti per le vacanze in Spagna, il gruppo comprendeva mio padre, mia madre, mio fratello, mia sorella e un amico dei nostri genitori con il loro bambino, all'epoca avevo 10 anni, era il mese di agosto; dalla prima settimana di vacanza ho avuto fortissimi dolori alla pancia, i miei genitori hanno chiamato un medico che ha detto loro che doveva trattarsi di un'intossicazione alimentare e ha prescritto alcuni medicinali tuttavia le mie condizioni peggiorarono e pochi giorni dopo i miei genitori andarono da un altro medico, lui mi diagnosticò un'appendicite, avevo bisogno urgentemente di ricoverarmi in ospedale per un intervento chirurgico, sospettava che la mia condizione si fosse trasformata in peritonite, non c’era un’ambulanza disponibile, quindi mio padre e il suo amico presero la macchina e mi portarono velocemente all’ospedale.
Un'ora dopo, in uno stato di quasi incoscienza, siamo arrivati al pronto soccorso, i medici avevamo ancora altro da fare e alla fine, molto tempo dopo, fui portata in una sala operatoria; mi sono svegliata in una stanza del reparto di terapia intensiva, con accanto una ragazzina di 14 anni che poi è morta durante il mio ricovero, mi è stata diagnosticata una peritonite acuta; anni dopo mia madre mi disse che i medici avevano detto loro che le mie condizioni erano molto gravi e che c’era una possibilità su due che morissi; lei e mio papà restarono al mio fianco, alternativamente, giorno e notte, dormivano sul pavimento piastrellato accanto al mio letto, così non ero sola, molto probabilmente perché sentivano che sarei morta; quello che nessuno sapeva era che ero morta, almeno per un po', non ho mai raccontato loro la mia esperienza, perché ero una bambina molto introversa, e anche perché per molto tempo ho creduto che fosse un sogno o una sorta di delirio, a causa del mio stato e delle iniezioni che mi venivano costantemente eseguite.
Ecco la mia esperienza che risale a molto tempo fa, all'improvviso mi sono vista molto chiaramente distesa sul letto d'ospedale con le lenzuola addosso, i miei occhi erano chiusi, mi sono visto molto distintamente, ero fuori dal mio corpo nell'angolo destro del soffitto della stanza, il mio letto era a lato della finestra, non sentivo nulla ed ero indifferente al mio corpo, mi sono visto, tutto qui, dopodiché mi sono ritrovata nell'oscurità, in una specie di tunnel senza limiti e avanzavo verso il tunnel galleggiando, mi sentivo bene, molto, molto bene, ero completamente sola e all'improvviso in lontananza vidi un piccolo bagliore bianco, man mano che avanzavo la luce diventava più grande, era una luce opaca, come il cotone, allora ho sentito una felicità immensa, una grande gioia e pace; mentre sperimentavo intensamente questa meravigliosa pienezza e mentre ero ancora trascinata verso questa luce, una “voce”, un pensiero, o uno spirito forse mio, non so, mi disse “non è il momento”, ma continuavo ad avanzare e la “voce” ripeteva “non è il momento, hai ancora cose da fare e da vivere laggiù” poi mi ha chiesto quali persone ti piacerebbe vedere perché quelle persone avevano bisogno di me e del mio aiuto e io ho risposto “voglio vedere mio padre e mia madre”; mi sono voltata indietro ma sono stata comunque trascinato in avanti, poi ho sentito un rallentamento, come un'esitazione e all'improvviso mi sono ritrovata nel mio corpo.
Era molto spiacevole, freddo, doloroso e il più piccolo rumore nella stanza era infernale, ero molto sensibile ai rumori in quel momento; nei giorni successivi alzai spesso lo sguardo verso l'angolo retto della mia stanza, ricordo perfettamente che mi divertiva sapere che ero stato lassù e che potevo vedermi, aspettavo il momento in cui avrei potuto ripetere questa esperienza, ma non è mai più successo.
Questa esperienza non è stata in alcun modo traumatica, anzi, trovo che sia un peccato non poterlo sperimentare di tanto in tanto; all'epoca mio padre tradì mia madre e per la nostra famiglia fu un disastro, circa dieci anni dopo, durante una conversazione con mio padre, mi disse che era a causa mia se non usciva di casa, ero molto sorpresa, si stupì che non ricordassi di avergli detto, quando avevo quasi dodici anni “papà, non ci abbandonerai certo, vero?”, ha ammesso che questo gli ha dato come l'effetto di uno scossone nella sua testa e poi mi ha risposto che non ci avrebbe mai lasciato; secondo mia madre sono sempre stata la sua adorata bambina preferita eppure per molto tempo fui arrabbiata con lui e per anni non gli parlai quasi più; fortunatamente ho smesso di arrabbiarmi e gli ho perdonato tutto.
Ci sono voluti più di 30 anni prima di parlarne, non dell'OBE, ma dell'esperienza del tunnel, è stato mentre parlavamo di scienza quantistica ed energie con un collega di lavoro scientifico, che mi sono chiesta se questa esperienza avesse una spiegazione, poi gliel'ho raccontata e lei mi ha guardato dicendo che sono stata molto fortunata a vivere questa esperienza, è molto cartesiana, ma pensa che ci siano davvero cose che accadono a livello energetico e che un giorno forse la scienza potrebbe spiegarle; ora negli ultimi anni sta lavorando su questo argomento.
Ho raccontato questa storia a questo collega e ad un altro collega, non so perché, e a mio marito e ora lo condivido con voi, è tutto; voglio concludere dicendo che anch'io non ho paura della morte, come tutte quelle persone che hanno vissuto questa esperienza, è un bellissimo regalo, vero?, sarebbe bello condividerlo con tutti.
Ti ringrazio per aver dedicato del tempo a leggere la mia esperienza.
Cosa si prova nel momento del trapasso esperienze sono frasi di Daniela
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